Per Bruna Zolin, docente di International Trade of Commodities a Venezia, “l’oro è cresciuto per effetto di tassi bassi e tensioni geopolitiche. Importante monitorare l’aumento dell’offerta energetica nei Paesi Opec+ e la contrazione industriale nell’Ue. Pechino ha sfruttato le rinunce degli Usa e dell’Ue per avanzare su terre rare e automotive. L’estrazione di petrolio negli Usa ridurrà i prezzi, ma questo effetto verrà compensato dai dazi”
Non solo gas e petrolio. In aumento anche inerti e calcestruzzo, burro, cacao e caffè. Ferro con andamenti altalenanti. Stabili cotone e lana per la crisi del tessile, mentre in calo il lino che era cresciuto molto negli anni precedenti. Nessi (Eternoo): "Il segreto è ottimizzare la rotazione del magazzino". Gerotto (Ance): "Imprese in difficoltà a formulare offerte non potendo precedere l'andamento delle quotazioni". Brazzale: "Sul latte i consumatori pagano l'ostracismo regolamentare dell'Ue"
Per l’ex segretario della Fim Cisl, co-fondatore della rete Base Italia, la settimana corta è “una scelta che comporta investimenti significativi in tecnologie, organizzazione e competenze”, ma anche “una soluzione ineludibile, che renderà il lavoro industriale più attraente e meglio retribuito. Non si può dire che farà aumentare la produttività, ma di sicuro i Paesi con orari lunghi e salari bassi producono di meno”
Nel post Covid erano in molti a guardare con interesse alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. La sperimentazione però è rimasta limitata a un gruppo ristretto di grandi aziende e poi è arrivata la crisi, che ha fatto esplodere la cassa integrazione. Nel terzo trimestre ‘24 la settimana si è accorciata proprio per effetto della cig, che nell’industria ha “eroso” 0,88 delle 40 ore lavorative. Spolverato (WI Legal): “Tema che nasceva con presupposti diversi, oggi è praticamente sepolto”
Alberto Lancellotti e Mirco De Vincenzi, analisti del centro di studio per il mercato lattiero-caseario Clal: “L’export globale cresce dal 1994. Un recente aumento delle spedizioni oltreoceano è realtà, ma per il 2025 prevediamo cali limitati anche in caso di dazi, dato che si tratta di prodotti premium”. E in ogni caso “si troverà la strada per diversificare e recuperare mercato, come nel 2020”
L'Italia domina l'export caseario negli Stati Uniti con 19.800 tonnellate nel primo semestre 2024 (+30% sul 2023). Il Financial Times: “I produttori di formaggio italiani accumulano scorte negli Stati Uniti per paura dei dazi di Trump”. Fra il ‘19 e il ‘20, quando i sovrapprezzi c’erano già, il settore aveva lasciato a terra 65 mln
L’impiego dell’idrogeno nei processi industriali delle aziende energivore riceve una stroncatura senza mezzi termini dal presidente di Federacciai. Che dice: “Oltre ai costi inaccessibili, c’è anche il rischio di sprechi energetici. Il biometano costa meno e dà gli stessi risultati. L’ideologia green ha cercato di forzare il mercato verso tecnologie inesistenti”. E sui progetti in corso: “Senza il Pnrr, nessuno avrebbe interesse a promuovere l’idrogeno. Meglio pensare all’import da Nord Africa, Medio Oriente e Brasile”
La Germania è pronta a fare retromarcia, gli Usa puntano sull’idrogeno blu. E anche in Italia cresce lo scetticismo. Semino (Acciaierie Venete): “Il traguardo è più al 2050 che al 2030, e non per tutte le fasi del processo produttivo”. Zanni (AFV Beltrame Group) continua a crederci: “L’idrogeno può crescere come il fotovoltaico nel 2008, ma servono incentivi per sostenere la filiera”. Bos (Hydrogen Park): “La crescita sarà graduale, l’obiettivo realistico è il 10-15% del fabbisogno tra dieci anni”
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