Strani tempi, questi. Viviamo in settimane in cui si confrontano nella nostra esperienza quotidiana una dimensione di irrazionalità (e di “distorsione percettiva”, ad esempio rispetto all’evoluzione dei fenomeni epidemiologici) e il ritorno prepotente delle parole della scienza, normalmente relegate in posizioni molto marginali della nostra scala di interessi.
In giorni in cui apparentemente “si ferma tutto” ma una buona parte delle attività industriali prosegue sia pure con fatica, ci pare di buon auspicio parlare di quanto il metodo scientifico sia prezioso anche “in tempi di pace”, in particolare nel rendere ordinato lo sviluppo dei nuovi prodotti. Una categoria interessante di prodotti per la quale i processi di innovazione sono particolarmente sfidanti riguarda i beni “a basso valore unitario” e poco differenziati, come può essere un vaso per fiori di plastica. La competizione si svolge in “paludi” affollatissime di aziende, che si confrontano soprattutto con i colossi della grande distribuzione, spesso sul centesimo di euro.
Come innovare in questi mercati? Quali benefici può portare l’utilizzo di un metodo rigoroso? In una condizione in cui i margini di manovra sono relativamente risicati, la capacità di “fare impresa” coincide con l’arte di saper bilanciare con grande attenzione dei fattori tra loro in contrasto, quali il mantenimento di una gamma vasta senza incidere troppo sui costi di produzione.
La linea da giardino Opera di Stefanplast, rappresenta un esempio interessante di innovazione in un mercato di questo tipo e suggerisce indicazioni metodologiche più generali. Opera è costituita da una serie di vasi da giardino con diverse forme e dimensioni, realizzata con due diversi materiali e con una decorazione in rilievo.
Opera nasce da un’iniziale intuizione tecnologica, ma la realizzazione di questa linea ha richiesto innanzitutto, sul versante dei clienti, una declinazione di quelle prove sperimentali che sono necessarie anche nel procedere scientifico, dove le ipotesi si confrontano con un test concreto sul campo.
Si tratta di creare un “mindset” orientato a mettere in discussione in modo “spietato”, attraverso i dati concreti che arrivano dai potenziali consumatori, le idee di cui si rischia di innamorarsi in modo infondato. Nella comunità scientifica questo approccio viene definito “falsificazionistico”: il procedere scientifico si basa sulla capacità di scovare dati e fatti che contraddicono le teorie. In campo industriale l’analisi dell’apprezzamento del prodotto da parte dei clienti prima di investire risorse ingenti su impianti e stampi rappresenta una sana (e non scontata) declinazione del risk management.
Per mettere in discussione le proprie idee prima di realizzarle, Stefanplast ha deciso di sviluppare un’applicazione di realtà aumentata in grado di rappresentare i vasi in un ambiente realistico. L’applicazione ha permesso ad alcuni clienti di “vedere” i vasi in modo virtuale. Le loro reazioni sono state estremamente positive: l’esame di realtà era stato superato!
Un secondo ambito di verifica e di intervento per l’innovazione di successo riguarda la dotazione di tecnologie di processo che consentono di realizzare prodotti in grande serie mantenendo sotto controllo i costi. Nel caso di Opera, l’intuizione tecnologica iniziale è stata sviluppata in una tecnica innovativa di stampaggio bi-materiale, per la quale Stefanplast ha presentato una domanda di brevetto. Gli stampi ed i metodi di stampaggio sono stati ottimizzati per ottenere una produttività simile a quella dei vasi realizzati con un solo materiale. Ai designer è stato inoltre chiesto di ottimizzare i prodotti per ridurre il consumo di materiale e per semplificare il processo di stampaggio.
Un ultimo ambito di attenzione coincide con la presenza in azienda di un “sistema nervoso” particolarmente sensibile, ovvero un sistema di controllo di gestione industriale che consenta di definire in modo estremamente preciso i costi dei nuovi prodotti e quindi la possibilità di ritorno dell’investimento. Nella grande distribuzione infatti la bellezza è apprezzata, ma i prezzi di acquisto sono ancora un elemento di decisione fondamentale. In Stefanplast sono dunque state fatte numerose simulazioni di costo, ipotizzando diversi processi produttivi e diversi costi dei materiali fino ad ottenere una ragionevole certezza che il costo finale del prodotto sarebbe stato di poco superiore a quello dei prodotti attuali.
Il processo decisionale in Stefanplast ha fatto convergere i tre elementi di attenzione: l’interesse da parte dei clienti, la “tenuta” della soluzione tecnologica ed una accurata stima di costi accettabili per i nuovi prodotti.
La linea di prodotti è stata infatti realizzata e sin dai primi mesi di vita ha avuto dei risultati ottimi. Oggi la collezione è disponibile in molti punti vendita della grande distribuzione ed è un esempio di come sia possibile realizzare innovazioni di successo anche in mercati statici e con prodotti “poveri”, a patto di realizzare un giusto mix di attente verifiche di mercato, capacità tecnologiche ed attento controllo dei costi.
Per scoprire di più sul progetto: https://www.niuko.it/magazine/stefanplast-tra-metodo-e-design-un-prodotto-vincente
**Product Manager Innovazione Niuko / *Consulente Niuko