Lo scorso settembre con un Festival abbiamo inaugurato un nuovo format che abbiamo scelto di chiamare Maps for Future: un nome che indica l’intento di proporre alle imprese, alcuni momenti utili a fermarsi e decifrare “il futuro che è già qui”. Se già fino a qualche settimana fa orientarsi nella complessità non sembrava impresa facile, oggi questo inatteso tsunami con cui facciamo i conti sembra aver spazzato via ogni possibile mappa e il domani che intravediamo in alcuni momenti può far paura. Eppure oggi più che mai l’allenamento al futuro è esercizio indispensabile, anche nel settore della formazione, fra i più “investiti” dalla tempesta. Inutile negarlo o nascondersi dietro false illusioni: il momento è difficile per tutti i soggetti che operano in questo ambito. La capacità di proporre in modo smart la formazione online è indispensabile, ma non si può pensare che questo rappresenti la panacea di tutti i mali.
Se cambiano i linguaggi, devono cambiare anche i contenuti. In un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo le aziende chiedono soluzioni emergenziali, risposte “qui e ora”, che offrano chiavi efficaci per problemi nuovi, e al tempo stesso facciano anche intravedere degli orizzonti possibili nel medio lungo periodo. Come si comporteranno le banche da domani, nel concreto? Come rispondere a un problema immediato di liquidità? Come gestire in modo efficace un progetto in team da remoto per lo sviluppo di un prodotto? Queste alcune delle domande cui abbiamo provato a rispondere nei giorni scorsi con i primi due webinar gratuiti del ciclo Niuko on web: un progetto nato dall’idea di “metterci al servizio” delle aziende che ha registrato un’adesione, in termini di partecipazione, superiore alle nostre attese, segno che le domande “emergenti” sono davvero tante, e il compito di chi fa formazione è anche quello di saper leggere, cogliere e intercettarle.
C’è poi un terzo fattore di cui tenere conto: oltre ai linguaggi e ai contenuti, stanno cambiando anche le modalità di accesso alla formazione e in queste ultime settimane abbiamo assistito all’accelerazione di una tendenza già in atto. Accanto alla formazione promossa direttamente dall’azienda, che in questo momento può avere anche un valore nel contribuire a sciogliere la tensione perché rappresenta un modo per “prendersi cura” dei propri dipendenti, cresce la domanda di formazione dei singoli lavoratori che, in ferie forzate o in cig, si ritrovano con del tempo improvvisamente liberato e scelgono di dedicarsi alla propria crescita professionale.
E’ infine di queste ore l’apertura, da parte di Fondimpresa, della possibilità di proporre la formazione finanziata- ovviamente con modalità da “remoto” – anche ai lavoratori in cassa integrazione: una scelta importante che speriamo che le aziende sappiano cogliere, come già durante la crisi del 2008, quando le realtà più “allenate al futuro” hanno investito nella formazione proprio nel momento di maggiore incertezza. Un auspicio e una speranza che si scontra però con un elemento critico di cui tenere presente: rispetto ad allora, quando la formazione era proposta in azienda o presso le strutture di formazione, oggi per accedere da casa è necessario possedere una strumentazione adeguata. Gli ambienti domestici non sempre sono adeguatamente strutturati in termini di hardware, software e connettività e, anche laddove lo fossero, gli strumenti possono essere indisponibili perché vengono giustamente utilizzati anche dai bambini e dai ragazzi impegnati nella didattica a distanza, con il risultato che ogni famiglia dovrebbe essere dotata di 3, 4 o magari 5 pc o tablet per rispondere alle diverse esigenze. Se nella scuola in molti stanno segnalando il rischio di “esclusione” per una parte dei minori, la stessa disparità rischia di riflettersi anche nell’accesso alla formazione e d’altro canto in questo momento critico non tutte le aziende sono in grado di sostenere agevolmente la spesa relativa alla fornitura di strumenti per tutti i lavoratori. E’ un nodo di cui tenere conto, visto che al momento fra le misure previste dal Governo per l’emergenza non figurano contributi per l’acquisto di materiale informatico…
*amministratore delegato Niuko Innovation & Knowledge