Sabato manifesteranno i lavoratori della cultura e dello spettacolo. In piazza scenderanno attori, macchinisti, scenografi, attrezzisti, lavoratori dei service audio e video. E mentre gli enti sono tutelati dal Fus e dai finanziamenti pubblici, a pagare il prezzo della crisi del settore che ha chiuso per primo e riaprirà per ultimo, sono soprattutto quelli che non godono nemmeno della cassa integrazione. Futuro a rischio nel caso di restrizione negli accessi nelle sale
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