L’Italia è territorio d’intraprendenza e creatività, di imprese che, nonostante tutto, investono, crescono, innovano, conquistano posizioni di rilievo sui mercati internazionali. E sono proprio queste imprese a tenere insieme competitività e inclusione sociale, memoria storica e tecnologie d’avanguardia. Costruiscono benessere, creano lavoro. Sono uno dei motori principali del cambiamento. Ecco, queste nostre imprese meritano un racconto migliore di quello che purtroppo, da gran tempo, è diffuso in larghi settori dell’opinione pubblica, ambienti politici compresi. E sollecitano una più adeguata rappresentazione.
Nasce proprio da queste considerazioni l’idea di un “Premio Letteratura d’impresa”, per valorizzare quelle opere che raccontano, in modo originale, il mondo dell’industria e dei servizi, il legame tra lavoro e territori, la capacità del “fare, fare bene e fare del bene”, la spinta al rinnovamento del Paese attraverso i processi economici e l’evoluzione delle tecnologie. Per dare spazio alla diffusione dei valori positivi della cultura d’impresa, cardine fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell’Italia, nel contesto europeo.
La risposta di autori ed editori, già per questa prima edizione, è stata molto positiva. Una sessantina i libri arrivati alla giuria, numerose le richieste di informazioni e chiarimenti, rilevanti le attenzioni dei media. Dai venti titoli selezionati da una commissione tecnica, la giuria ne ha indicati cinque, che adesso vanno ad affrontare la prova più difficile: la lettura, il giudizio e infine il voto della giuria popolare.
In attesa, alcune cose si possono già dire. I venti libri della prima selezione sono tutti di qualità e descrivono e documentano bene problemi, tensioni, caratteristiche di un mondo economico in evoluzione, quasi una metamorfosi . Sono saggi, biografie, inchieste, opere che tengono insieme elementi di vita vissuta con strutture narrative tipiche della fiction. E nella loro scelta la giuria non si è fermata sulle questioni di genere letterario e di stile (i generi, da tempo, si mescolano) ma ha privilegiato incisività, leggibilità e soprattutto capacità di rappresentare la complessità del panorama economico e imprenditoriale contemporaneo.
Sono caratteristiche esaltate dai titoli arrivati alla cinquina finale. Il primo è un’indagine sulle trasformazioni del più grande gruppo automobilistico italiano, soprattutto nella stagione della guida profondamente innovativa di Sergio Marchionne, attentissimo ai mercati globali, alla qualità dei prodotti, alla produttività del lavoro e alle relazioni con gli investitori internazionali. Il secondo ricostruisce la straordinaria vicenda del tunnel attraverso il Monte Bianco, nei primi anni Sessanta, un capolavoro ingegneristico e costruttivo della migliore tradizione italiana, un esempio per i tempi di realizzazione e per l’efficienza dei risultati (un esempio che vale ancora oggi). Il terzo guarda l’impresa dall’interno, attraverso le traversie e i cambiamenti che investono ruoli e competenze, scatenano paure e conflitti, alimentano sogni. Il quarto libro analizza e descrive con originalità il mondo che vive tra la moda e l’industria tessile, con un occhio di particolare attenzione alla creatività e al dinamismo del tessuto di piccole e medie imprese, tipico del Nord Est. Il quinto ripercorre la storia di un grande marchio italiano, con testimonianze di grande interesse sulle evoluzioni di un’impresa familiare che sfida il tempo e lega a un prodotto antico – una penna stilografica – le più nuove tecnologie di produzione e le più sofisticate strategie di marketing.
Sono tutte vicende esemplari del fare impresa e delle relazioni che si stringono, attraverso l’impresa, tra la ricerca e la produzione, tra il mondo del lavoro e i territori di riferimento, tra la creatività e la severità dell’esecuzione dei programmi, tra i progetti immaginati e la loro trasformazione in realtà. Messe insieme, queste narrazioni sono uno straordinario, efficace racconto di un’Italia in movimento. Che merita, soprattutto in tempi di crisi generale, ascolto e attenzione.