Una ripresa basata sull’esperienza già fatta l’estate scorsa e sugli investimenti effettuati ma non sfruttati per l’inverno: è questa la prospettiva delineata per il Friuli Venezia Giulia dal direttore generale di Promoturismo Fvg, Lucio Gomiero.
Qual è, in Friuli Venezia Giulia, la situazione da cui partiamo per costruire la ripartenza?
Il quadro complessivo è naturalmente molto complicato. La stagione invernale in montagna rischia di essere ormai compromessa, perché anche se si riaprisse lo si farebbe per non più di un mese e mezzo e comunque in maniera ridotta: sia per i limiti alla capienza di impianti e strutture ricettive, sia perché il bacino d’utenza sarebbe regionale o al massimo dalle regioni limitrofe, sempre che vengano consentiti gli spostamenti. Anche scialpinisti e ciaspolatori, pur presenti, non hanno certo inciso sotto il profilo delle attività ricettive. Fino ad oggi abbiamo vissuto di rinvii e di incertezze, confidiamo che nel giro di pochi giorni si faccia chiarezza definitivamente e che i gestori e operatori turistici lo sappiano con almeno una settimana di anticipo. Per l’estate, invece, immaginiamo un lento recupero da giugno in poi: a quel punto è lecito credere che lo scenario sia migliorato, con condizioni comparabili se non migliori a quelle dell’estate scorsa, che era stata decisamente positiva complessivamente, con recuperi quasi totali (93%) ad agosto e settembre.
Anche in vista dell’estate sarà da mettere in conto però l’assenza degli stranieri?
L’anno scorso in realtà, tra agosto e settembre, le presenze estere c’erano comunque state. Certo il cambio del mix tra italiani e stranieri, con più presenze nazionali e meno estere, c’è stato l’anno scorso e ci sarà anche quest’anno. Mi immagino una situazione sostanzialmente comparabile.
Le Regione ha proposto per il 2021 un bonus vacanze per chi rimarrà in Friuli Venezia Giulia, da 80 a 320 euro per nucleo familiare, inserito nel ddl Sviluppo Impresa: ritiene che iniziative simili possano aiutare?
Sicuramente “Tu_Resta” sensibilizza sui temi, aiuta ad attirare l’attenzione e fa passare un messaggio, ossia quello che per il cittadino passare le ferie in Regione è vantaggioso economicamente e consente di sostenere il territorio. Quello che però abbiamo visto lo scorso anno con il bonus vacanze nazionale, che ha avuto un’efficacia limitata, è che uno strumento di questo genere va reso semplicemente, largamente e rapidamente fruibile sia da parte del turista che da parte dell’esercente: ed è questo su cui lavoreremo in Regione e con il territorio.
Che azioni avete quindi già intrapreso, o state per intraprendere, in vista dell’estate?
Per quanto riguarda la montagna, che purtroppo uscirà malconcia dall’inverno, abbiamo già in programma più risorse per la promozione delle dieci aree montane estive. Va peraltro ricordato che avevamo investito molto nel prepararci per lavorare interamente su e-commerce per l’inverno, cambiando anche tutto il sistema di lettura degli skipass, e abbiamo già pronte applicazioni digitali che consentono di gestire i flussi: e questo senz’altro sarà valorizzato anche nella stagione estiva per la fruizione delle esperienze. Per quanto riguarda il mare, riproporremo ciò che l’anno scorso ha dimostrato di funzionare: un messaggio di sicurezza dato dal distanziamento degli ombrelloni e dalla gestione delle prenotazioni online anzitutto. Peraltro già prima del Covid avevamo visto che l’affollamento non pagava più, che si andava verso la ricerca di contesti a minore densità, per cui la pandemia ha impresso una forte accelerazione ad una domanda che di fatto già c’era. Inoltre intendiamo promuovere tutto il litorale, con un’idea di “costa unica” da Lignano a Trieste: perché non dimentichiamo che anche Trieste è mare.