Rafforzare un approccio che sappia tenere insieme centro storico e provincia sotto il profilo turistico, puntando sul fattore green e aria aperta da un lato e sulla digitalizzazione dall’altro: è il percorso indicato da Giovanni Trombetti, presidente di Bologna Welcome, il convention&visitors bureau di Bologna Città Metropolitana – società nata da diverse realtà tra cui la Camera di Commercio, Bologna Fiere, Aeroporto, Confcommercio, Federalberghi, e diverse altre associazioni di categoria.
Voi avete uno sguardo sia sulla città che sulla provincia: confermate il fatto che sono stati i centri storici, quelli che tradizionalmente contano di più su un bacino d’utenza straniero o comunque non locale, a soffrire della pandemia?
Sì, decisamente: basti dire che appunto nel centro storico, dove specie d’estate tra il 52 e il 55% dei turisti arriva dall’estero, la percentuale di occupazione degli alberghi è scesa anche al 20%; mentre ha tenuto meglio nella zona periferica grazie al turismo business – che non si è mai fermato del tutto – e appunto in provincia. Certo i flussi turistici riprenderanno, ma è difficile dire quando: ci aspettiamo un miglioramento a partire dalla primavera inoltrata, anche grazie all’impatto dei vaccini, e un’estate sostanzialmente come quella del 2020. Naturalmente il grande punto di domanda è quello dei turisti stranieri: tradizionalmente abbiamo avuto visite dai vicini Stati europei, ma negli ultimi anni si erano consolidati anche i flussi dagli Stati Uniti. In questo senso, abbiamo vissuto come una grande perdita il taglio del volo diretto con gli USA; così come la nascita del Bologna-Dubai aveva costituito un hub per tutto l’oriente e per un turismo ricco, che guarda all’Emilia Romagna e all’Italia come la terra del lusso, delle Ferrari e della buona tavola. Certo questo per ora dovremo scordarcelo, e guardare all’Italia; ma senza escludere i vicini europei. Penso ad esempio al fatto che Angela Merkel ha annunciato un piano per vaccinare tutti entro giugno: può quindi avere un senso iniziare a guardare al mercato tedesco, ora che ci stiamo preparando per l’estate.
Come vi state preparando quindi?
Innanzitutto curando la tematica del turismo verde e all’aria aperta, dove è più facile garantire il distanziamento: tutte le rilevazioni di mercato confermano che la voglia di fare turismo c’è, ma la tematica della sicurezza sarà centrale. Certo si tratta perlopiù di attività collocate fuori dal centro storico, tra la pianura e l’Appennino; ma l’obiettivo è promuovere il turismo in maniera integrata con la città, tramite i progetti Questa è Bologna e Questa è Bologna Out, lavorando con i territori nell’ottica di un turismo esperienziale che unisca le tematiche green, culturali ed enogastronomiche. Sempre in quest’ottica abbiamo appena messo a punto la app MyBologna, uno strumento a disposizione del turista già prima della partenza per informarsi su cosa fare in città, acquistare biglietti e prenotare; e che ci permetterà di misurare il gradimento. Questi sono tutti aspetti che abbiamo rimarcato anche nel nuovo bando regionale appena approvato la settimana scorsa.
Che cosa prevede?
Come il precedente, stanzia 1.750.000 euro l’anno per un triennio, da utilizzare su tutta la città metropolitana. Una parte fondamentale la gioca la digitalizzazione e in particolare l’e-commerce, con una spinta all’innovazione dell’ottica appunto della sicurezza. Inoltre proseguirà il potenziamento dei progetti di integrazione tra città e territorio: abbiamo ad esempio lanciato Extra BO, lo spazio in Piazza del Nettuno dove tutti i territori possono andare a commercializzare i propri prodotti. Sono convinto che sia la dimostrazione che siamo una destinazione matura, e che abbiamo creato un’infrastruttura pronta a ripartire da dove ci eravamo lasciati non appena possibile.
C’è il timore che la crisi economica possa ripercuotersi anche sulla spesa turistica, nonostante il desiderio di tornare a viaggiare?
Direi che su questo fronte siamo fiduciosi e ottimisti, anche perché il territorio bolognese offre attività e destinazioni non solo per tutte le età e tipologie di turista ma anche per tutte le tasche: hanno ad esempio avuto già molto successo i cammini, che andremo ad integrare con nuovi percorsi come quello della Linea Gotica, dove si può pernottare addirittura in sacco a pelo. Si tratta quindi di una proposta di qualità e a costi contenuti.