Sonia Magnini, ispettore della Banca d’Italia nel 2013 e che operò con Veneto Banca, ha depositato in Tribunale di Treviso. Secondo Magnini nella fase di decisione di affidamento “si premiava la notorietà” e i finanziamenti erano destinati a “speculazioni di grande rischio”. Tra gli artifici contabili usati dall’ex Popolare ci sarebbe stata la concessione di credito “bullet”
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