Cosa ci si aspetta dal futuro, dentro e fuori l’impresa? Nessuno ha la sfera di cristallo, ma dialogando con le aziende che performano meglio sarà più semplice avvicinarsi alla risposta. La ripresa sta avvenendo, è evidente, ma molti sono ancora i punti ciechi nel percorso. Il terzo incontro delle 1000 best performer di Vicenza si è posto la sfida di indagare le chiavi della crescita e della resilienza di queste ottime imprese.
A partecipare all’evento le migliori imprese del vicentino con un fatturato superiore ai 5 milioni e un ebitda di oltre il 3,87%. Sono state selezionate solo le imprese sane, con un rating tra l’equilibrato e l’ottimo. La ricerca è stata stilata dal Centro Studi ItalyPost sulla base dei dati forniti da Aida Bureau Van Djick, poi il giornale VeneziePost ha censito le imprese e deciso di premiarle. L’aver chiuso gli esercizi in positivo e la dimostrazione di grande solidità finanziaria sono state le caratteristiche fondamentali che hanno permesso a queste top performer di resistere alle crisi e di riagganciare agilmente la ripresa.
Il premio è comunque simbolico, come ha detto il direttore e fondatore del VeneziePost, Filiberto Zovico, e vuole evidenziare il valore di queste aziende, la loro solidità e la loro crescita indipendentemente dalla loro dimensione: “Non conta se siete grandi o piccole. Questo è soprattutto il Paese delle piccole e medie imprese, bisogna tenere le grandi assieme alle piccole. Le une senza le altre in Italia non hanno senso”.
Avere territori coesi e attrattivi è sicuramente fondamentale per la buona riuscita della performance aziendale, a questo vanno aggiunte anche delle strutture formative adeguate a preparare la forza lavoro del domani. Proprio questi sono i temi sul palco del teatro comunale di Vicenza, e insieme a Laura Bertacco, amministratrice delegata delle Officine di Cartigliano, a Fabio Vivian, ad di Fami e presidente di Federmanger Vicenza, all’amministratore delegato “visionario” di Loison, Dario Loison e a Daniele Cesaro, Head of Corporate Business Region Nord Est UniCredit nel primo panel sono stati messi in luce alcuni punti cruciali per la crescita e per il futuro delle imprese e dei territori.
Ci troviamo in periodo storico pieno di discontinuità ed incertezza, “pieno di luci ed ombre” dice Fabio Vivian, “Nel 2021 abbiamo visto un forte slancio, ma questa forte ripresa ha accentuato alcune problematiche, come l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà nell’approvvigionamento”.
È vero, molte sono le ombre che le imprese stanno affrontando: la digitalizzazione, il ricambio generazionale, l’aumento del costo delle materie prime, la difficoltà di approvvigionamento e il calo demografico. Ma non tutti si sono lasciati abbattere. Come le Officine di Cartigliano, esempio di solidarietà territoriale e di creazione welfare. Il loro progetto “Gruppo Giano: fabbrichiamo il futuro” ha l’obiettivo di sostenere le famiglie della comunità, per rendere sempre più attrattivo il territorio e creare valore per le aziende formando la forza lavoro del futuro, ha raccontato l’amministratrice delegata Laura Bertacco. Altra impresa in grado di anticipare i cambiamenti in corso è Loison, come dimostra il processo di digitalizzazione della produzione dei panettoni messo in pratica. “Semplificare il lavoro e digitalizzare può essere una soluzione per restare attivi nel mercato del futuro” ha detto l’amministratore delegato. Ma è difficile stare al passo. I nodi sono evidenti e intaccano il core business, ma “diversificare, uscire dalla trappola dimensionale e puntare sulla sostenibilità” possono essere alcune chiavi per affrontarli, evidenzia Daniele Cesaro.
Sugli altri possibili strumenti a supporto dell’impresa e dell’organizzazione dei processi interni si sono poi confrontati Riccardo Pavanato, amministratore delegato di Auxiell, Giuseppe Caldiera, direttore generale di Cuoa Business School dedicata alle piccole e medie imprese.
Formazione, competenza e territori: questi gli ultimi temi della giornata. Un dialogo per indagare gli effetti del calo demografico e della mancanza di figure specialistiche con Stefano Micelli, dell’Università Ca’ Foscari e Federico Visentin, in triplice ruolo, presidente di Mevis, presidente di Federmeccanica e presidente di CUOA Business School.