Un'operazione da 50 mln per le quote e gli impianti più altri 9, eventuali, per autorizzazioni e licenze. Questa la portata di un affare che dovrebbe chiudersi nel primo trimestre del 2022, attraverso il quale l'azienda bolognese rafforzerà la sua presenza in Asia Orientale, assicurandosi una delle eccellenze locali nella ricerca e produzione di soluzioni per il trattamento del sangue
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