Consoli, sempre descritto come unico "dominus" dell'istituto e in grado di condizionare le scelte dei consigli di amministrazione, è in sostanza ritenuto il solo responsabile dei meccanismi di alterazione dei bilanci volti a giustificare i valori dei titoli, alla fine risultati privi di fondamento. Il Tribunale di Treviso lo condanna per ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto
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