Oltre centomila anni fa l’Homo Sapiens usciva dall’Africa per conoscere il mondo circostante. Nel XV secolo, la sua natura ancestrale da esploratore l’ha portato a solcare gli oceani per scoprire altri continenti. Lo spazio diventa la destinazione ultima. Nel 1609 Galileo Galilei aveva perfezionato il suo cannocchiale per poter raggiungere almeno con lo sguardo i corpi celesti, e il 12 aprile del 1961, finalmente, l’uomo fa il suo primo ingresso nel cosmo con Jurij Gagarin, pilota dell’aviazione sovietica. I rischi non mancavano, c’era il timore che l’organismo umano in orbita, oltre l’atmosfera, potesse subire dei danni, ma questo è il prezzo da pagare per andare oltre i confini.
Ne parlerà domani 13 maggio alla Libreria ItalyPost di Padova Giovanni Caprara, saggista e editorialista scientifico Corriere della Sera, che in occasione dei Venerdì della Scienza, presenterà il suo libro “Breve storia dallo spazio”, pubblicato da Salani nel 2021.
Il libro, inserito in una collana di vari autori che raccontano storie di vari argomenti, è un breve ma lungo e appassionante viaggio in un’esplorazione che riguarda prima di tutto la storia dei personaggi che hanno concepito sonde automatiche, missili, navicelle spaziali e che hanno accettato di salire a bordo delle astronavi per imbattersi nell’ignoto. Il testo di Caprara va però oltre i fatti noti, perché unisce gli aspetti umani, le innovazioni tecnologiche e le scoperte scientifiche alle vicende politiche nelle quali i progetti e viaggi si sviluppavano. La conquista dello spazio ha inizio da Konstantin Tsiolkovsky, che nel 1903, sulle spiagge americane della Carolina, scriveva le prime formule che faranno volare i razzi. Nel frattempo, lo statunitense Robert Goddard e il tedesco Hermann Oberth gettavano le basi scientifiche della navigazione spaziale e sperimentavano i primi razzi da mandare nel cosmo. Da lì in poi, con il perfezionamento delle tecnologie si è arrivati dal primo balzo spaziale di Gagarin a vivere sulla stazione spaziale internazionale (in maniera sicura) oggi. Ma perché l’uomo si ostina a proiettarsi verso Marte e a cercare la vita negli altri corpi celesti? A tal proposito è illuminante una citazione di Tsiolkovsky che recita “la Terra è la culla dell’umanità, ma nessuno può rimanere nella culla per sempre”. Il pioniere dell’astronautica ben spiega la naturale tendenza dell’essere umano a guardare oltre, a esplorare l’ignoto, è per questo che alcuni hanno accettato e continuano ad accettare i rischi di salire oltre il cielo.
L’evento si svolgerà domani alle ore 18:30 nella sala “LAGO Place” della Libreria ItalyPost (Viale Codalunga, 4L, Padova. L’autore del libro dialogherà con Federico Zoppas, direttore generale Zoppas Industries Heating Element Technologies e Stefano Debei, docente Misure per lo Spazio e Robotica Spaziale Università di Padova, NAVISP advisory committee ESA, Membro CTS Regione Veneto. Condurrà la serata Antonio Maconi, direttore Trieste Next, fondatore Goodnet Territori in Rete. L’accesso è gratuito, ma è richiesta la prenotazione del proprio posto in sala al seguente link.