A pochi chilometri da Merano, su un altipiano ricco di prati e meleti, troviamo il regno di Christian Pircher, cuoco di grande spessore e patron dell’albergo Kirchsteiger. Come molte strutture della zona, anche questa ha subito nel
corso degli anni importanti cambiamenti fino a trasformarsi in un piccolo gioiello del design residenziale di montagna. Il cuore della casa, inutile dirlo, batte dentro alla cucina. Classico come pochi in regione, nel senso più francese del termine – detiene lui la palma del miglior paté de foie gras dell’Alto Adige – Christian appartiene a quella leva di giovani cuochi altoatesini cresciuta tra scuola alberghiera e gavetta cosmopolita che ha assorbito lo stile internazionale riuscendo a donargli, sin dall’inizio, la leggerezza luminosa della tradizione mediterranea.
Tra essenze ittiche e sapori di montagna la cucina che il cuoco porta in tavola fiorisce sui prodotti stagionali e del mercato, ricercando una chiave moderna anche nell’interpretazione dei classici della tradizione altoatesina. Dalle succulente animelle racchiuse in una fragrante panatura con porcini grigliati alla superba terrina di foie gras con il chutney di albicocche secche, la sua è una cucina a tutto tondo. Come testimoniano i ravioli di astice blu o la ceviche di tonno con limone verde, fichi e brioche alle castagne.
Ad essa si somma l’intelligente proposta enologica affidata, insieme alla conduzione della sala di questo tempio del buon gusto, alla consorte Lenka. Sui 75 euro.