La trevigiana, i cui problemi risalgono al '18 a causa di debiti verso le banche per più di 80 mln, era stata affidata ad amministrazione straordinaria fino al 28 febbraio '23. Oggi la proposta di acquisto da parte di un acquirente svizzero preoccupa personale e sindacati: si garantirebbe il proseguo dell'attività, ma con un taglio dei dipendenti, dai 160 attuali a 70 previsti
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