All’ingresso sono appesi i ritratti dei quattro profeti: Enzo Ferrari, Massimo Bottura, Vasco Rossi e Luciano Pavarotti. Tanto per fare capire subito qual è la cultura di riferimento: un inno a Modena, alla sua storia (non solo gastronomica) e ai suoi protagonisti. Claudio Roncaccioli, modenese, commercialista con la passione dell’enogastronomia, ha aperto un ristorante che propone una cucina del territorio, sì, ma a chilometri duecento.
È questa la distanza tra Modena e Vicenza: a due passi da piazza dei Signori si possono trovare piatti e prodotti della cucina modenese eseguiti ad alti livelli. Ricette e ingredienti vivono davvero nel sangue di Claudio e del figlio Lorenzo che, dopo aver a lungo cucinato, adesso governa la sala. Cominciamo con la sfoglia: è tirata ogni giorno come una corda di violino, spiegano i titolari, che mettono in pratica la sapienza delle “rezdore”, dalle quali padre e figlio sono andati pazientemente a lezione. Il risultato? Quella sfoglia è l’anima di tortellacci, tortellini, maccheroncini al pettine, pappardelle, tagliolini che ammiccano tentatori dal menu.
“Fuori Modena” è un’operazione geo-enogastronomica raffinata: l’obiettivo è portare le materie prime, la tradizione, le ricette e la cultura di un territorio a Vicenza. Pertanto, nel locale trionfano anche lo gnocco fritto, il pollo alla cacciatora, il culatello di Zibello, nonché una sinfonia di cotechini, zamponi, prosciutti e mortadelle. I vini sono (non solo) quelli emiliani tra cui anche un metodo classico di lambrusco. Conto sui 60 euro.