Bastano due piatti per ricordare la trattoria Benetti, un locale che fa onore alla cucina veneta e al termine “trattoria”. Sono le fettuccine e il polastrelo (rigorosamente senza doppie) in tecia.
Assolute squisitezze che valgono il breve viaggio fino a Costabissara. È un ristorante storico, perché la licenza fa data dal 1931, appena qualche anno dopo la terribile neve in Altopiano e la spaventosa gelata che ghiacciò anche il lago di Fimon. La dedica al bisnonno, Marco Ambrosini, detto Bufera, campeggia all’entrata della trattoria, in una foto del 1900 quando la mamma di Marco gestiva l’albergo Al Ghertele, lungo la Val d’Assa. I genitori di Romeo nel 1928 discesero le valli e si stabilirono a Costabissara. Attualmente il locale, ampliato e rinnovato, è gestito dai fratelli Fabio e Federico, dopo la scomparsa del grande Romeo, il papà che ha lasciato un segno nella gastronomia vicentina. In cucina c’è da 33 anni il cuoco Ronald Grinnell, coetaneo di Fabio perché sono entrambi del 1969.
La mamma Giannina confeziona le tradizionali fettuccine -rigorosamente tirate a mano con la mescola – preparate per moltissimi anni dalla nonna Elvira. Baccalà alla vicentina e fegato alla veneziana sono un’ulteriore dimostrazione della passione per la tradizione del locale, come anche altri piatti imperdibili: non manca, infatti, la polenta di mais Marano con funghi e Asiago, così come si va sul sicuro ordinando i “corgnoi” (lumache). Ampia la selezione di carni alla brace. E, per finire, da non perdere la torta con crema di limoni e mandorle. La cantina è costruita con saggezza, conto sui 35 euro.