Gli spazi di questa tipica villetta veneta risuonano come familiari e accolgono con semplicità ed eleganza. Siamo nella campagna appena fuori Vicenza, luogo dove ogni ingrediente si trasforma in emozione, prima in cucina, passando per le esperte mani del cuoco Renato Rizzardi, poi in sala, narrato dal maître e sommelier Sergio Olivetti. Gli ingredienti stagionali delle terre venete esprimono, qui, tutto il loro valore. Non c’è spazio per l’incertezza.
Largo, allora, alla trota della Valdastico affumicata con tabulè vegetale e sorbetto al sedano e menta. La freschezza del pesce e la sapidità del sorbetto incontrano la consistenza granulosa del bulgur innescando un vivace gioco nel palato. Si intuiscono correnti artistiche nell’estetica e nella bontà dei piatti: l’orzo mantecato alle seppie in nero con crudo di calamari alla vaniglia e pomodori canditi è espressionismo astratto; le alici marinate con panzanella, mozzarella di bufala, cedro candito e pomodoro fresco sono impressionismo.
Ci sono una cura e uno studio che rasentano la perfezione, ma che in realtà nascondono il “moto perpetuo” che accompagna da sempre Renato nella sperimentazione di abbinamenti e nella volontà di alzare l’asticella sempre di più. La complicità tra il “maestro di cucina” e il “maestro di sala” è evidente, perché se dai fornelli escono intrepide fantasie, saperle raccontare è un altrettanto importante onere. La cantina è ampia spaziando dall’Italia a tutta Europa. I menu degustazione vanno da 55 a 70 euro, vini esclusi, alla carta il conto si aggira intorno ai 75.