Tra i più famosi palazzi appartenuti all’antica aristocrazia veronese c’è sicuramente Palazzo Maffei, un edificio cardinalizio risalente al XVII secolo, situato ai margini di Piazza delle Erbe. Diviso in due parti, oggi ospita una casa museo e il ristorante che porta lo stesso nome, di proprietà, fin dal 1997, dalla famiglia di imprenditori veronesi Gambaretto. Accomodati nelle eleganti sale interne o nel plateatico ‘vista piazza’ e assistiti con gentilezza da una brigata di sala efficiente e professionale, si assaggiano piatti legati alle tradizioni regionali italiane, ben eseguiti e ben presentati. Mare e terra si spartiscono equamente il menu: si inizia con la gallina fiammata con spuma di stracciatella, insalatina dell’aia, frutta di stagione oppure con il baccalà mantecato al basilico con patata croccante, olive, capperi; tra i primi, fanno centro la fregola sarda con pesci di scoglio, guancia di rana pescatrice, crumble al pepe nero e le tagliatelle al ragù bianco di vitello con panna ridotta alla noce moscata e tartufo estivo; tra i secondi si può scegliere la catalana di astice e gamberoni con verdure cotte e crude e pane croccante oppure l’opulenta guancetta di manzo brasata all’Amarone con purè di sedano rapa e patata croccante.
In cantina, tra le antiche rovine del Campidoglio romano, riposano bottiglie di pregio, catalogate in una carta dei vini ampia e curata. Tre menu degustazione: “Passato” a 72 euro; “Presente” a 75 euro, “Futuro” a 80 euro. Alla carta intorno ai 70 euro.