Cinque secoli di storia e non sentirli. Non ha bisogno di sfogliare il suo invidiabile album di ricordi – dal 1605 a oggi – questo locale ai piedi dei Colli Euganei, che sembra attraversare il tempo con leggerezza, mantenendo intatto il suo fascino discreto. “Ballotta” è una sorta di istituzione: il nome attuale glielo diede Toni Carta, detto “Ballotta” appunto, personaggio vivace e poliedrico, attivo anche in ambito culturale. La famiglia Legnaro ha saputo rilanciare in chiave contemporanea queste referenze storiche, facendo lievitare la fama del locale con una ricetta semplice: rispolverare piatti legati al territorio (si pensi a cosa significhi, ad esempio, il piccione torresano per Torreglia, che vinse persino una sfida con Breganze) e creandone di nuovi. E non certo stravaganti, privilegiando sempre l’identità. Come nei bigoli al cren (il rafano, che di solito si usa negli arrosti); oppure proponendo il baccalà in più declinazioni, fra cui quella poco nota “alla cappuccina”, tipica del Padovano. Ballotta ha sempre dialogato con il mondo dei produttori locali, pioniera della filosofia a “km 0”. L’oca è quella allevata in riva all’Adige, i polli arrivano da allevamenti a terra locali. Qualche piatto è creativo, come i ballottini al branzino. Carta dei vini oculata. Il locale è tanti spazi in uno, tutti suggestivi. Specie la veranda coperta dal grande glicine, o la piazzetta Vergani, dove si tengono tanti eventi.
Via Romana 57 – Torreglia (PD)
Aperto: pranzo e cena – Turno di chiusura: martedì – Ferie: variabili – Carte di credito: tutte