I nomi sono la conseguenza delle cose, ricordavano gli antichi. E questo locale deve il suo nome al grande glicine cresciuto maestoso davanti alla casa. Il fabbricato diventa una pergola decisamente scenografica: dopo l’ultima ristrutturazione con la scena impreziosita dalla grande fontana che apre la via a un parco, luogo ideale per pranzo e cena anche all’esterno.
La cucina è curata da Alex De Anna e Santo Panariello, giovani cuochi che hanno vissuto esperienze in importanti cucine, dal Trentino alla Spagna: qui dimostrano competenza e mano sicura. La sala e la cantina sono governate da Pietro Caron, nipote di un altro Pietro, Rossi, che nel 1958 aprì il locale.
La cucina offre piatti validi di gustosa sincerità, con un tocco di contemporaneità che dà colore alle pietanze. La loro idea è racchiusa in un motto di Heinz Beck: “Cucina non è mangiare, ma molto, molto di più. Cucina è poesia”. E se restiamo nella metafora poetica, loro potrebbero essere dei moderni poeti neorealisti come Elio Vittorini o Cesare Pavese perché si calano al piano del popolo e lo fanno diventare protagonista. Così nel menu di mare e in quello di terra c’è da scegliere tra gusti schietti: si va dal coniglio all’ischitana all’anguilla alla brace; dalla faraona e albicocche al dentice alla boscaiola; dal fusillone al nero di seppia al manzo all’orientale.
Otto portate… a mano libera per l’intero tavolo a 90 euro, oppure “un’ora alla pergola”, un business lunch con un piatto a 18 euro e due a 25. Alla carta attorno ai 45.
Via Togarelli 38 – Sarcedo (VI)
Tel. 0445884013 – [email protected] – www.allapergolaristorante.it