Il locale è un cottage elegante, tutto legno e armonia, che si affaccia sul verde della campagna. È un invito al relax che bene introduce l’aspetto squisitamente (è proprio il caso di dirlo) gastronomico. Il cuoco è uno specialista della pasta ripiena, che ama moltissimo e ne definisce la sua cifra stilistica, perché mette insieme capacità di ricerca e fedeltà ai fondamentali della tradizione. Ma Renato Rizzardi riesce sempre a stupire, perché non si ferma al “già visto” magari interpretato correttamente, bensì scavalca le frontiere dell’inatteso, sposta i confini. L’esempio arriva da un primo come l’orzo mantecato al nero di seppia, crudo di calamari alla vaniglia, ciliegino fiorito e finocchio selvatico. Quella di Rizzardi è la mano sicura di un cuoco d’esperienza unita alla fantasia di chi è curioso del mondo senza stancarsi di cercare. Si definisce infatti “un apprendista in moto perpetuo”. Ci sono pietanze che sorprendono per l’incrocio di sapori, come gli gnocchi di patate di Rotzo, anguilla marinata, arancia e zenzero; oppure la tagliata di cervo, con salsa al cacao e marmellata all’uva fragola e zucca. Gli incroci segnano sempre la svolta tra il punto e l’orizzonte, tra il ripiegarsi e l’aprirsi al mondo. Renato è uno che si apre, guarda avanti. Sergio Olivetti, compagno di lavoro e di vita, è davvero un maestro in sala, che governa con stile e due grandi qualità: discrezione e capacità di cogliere le sfumature. Menu degustazione a 60 e 70 euro. Alla carta 75 euro.

Premio “Gusto dolce delle Venezie” – Venezie a Tavola 2024 / Rigoni di Asiago