Lo scorso 27 giugno era avvenuta la rottura delle trattative sul numero di assunzioni compensative delle uscite incentivate. I sindacati confederali del credito (Fisac Cgil, First Cisl e Uilca Uil) avevano abbandonato, a causa della previsione di 800 assunzioni a fronte di 1600 pre pensionamenti. Erano invece rimasti Fabi e Unisin. Bpm: “L’istituto continua anche così, ma questa scelta è dannosa e inusuale. Nel mese di luglio avremmo dovuto affrontare questioni molto rilevanti per il futuro dei colleghi”
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