Già ora possiamo rallegrarci che non si sia trattato di un puro e semplice trasferimento del controllo ma di un merger che si presenta ai nastri di partenza come paritario. Resta però l’amarezza che l’Italia non riesca a trasformarne almeno una in una piattaforma aggregatrice in grado di federare alcuni dei nostri celebri brand sul modello sperimentato con successo da Kering e Lvmh nel lusso o da Lactalis e Danone nell’agroalimentare
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