Da trent’anni Alessandro Gilmozzi guida uno dei più interessanti laboratori di ricerca sulla cultura gastronomica di montagna. Saperi e sapori che rilegge attraverso la lente del piatto, secondo uno stile di cucina spesso estremo, ma sempre elegante e armonioso, che tiene conto di quelle tradizioni alpine che sapevano reperire, nel magro bottino dei cercatori di essenze boschive, nutrimenti e cure, tramandandone i segreti per generazioni. Oggi molti di questi ‘giacimenti culturali’ fanno parte dei percorsi che Gilmozzi offre nel suo incantevole mulino trasformato in ristorante: cinque tavoli ‘ombreggiati’ da legni antichi e autentici tronchi possenti di raro fascino, dai colori ‘disegnati’ dal tempo. Le «Wild miniatures» accolgono l’ospite con bocconi ricchi di soprese e sapore, come il macaron di pasta con anguilla al ginepro, maionese all’alga, lattuga di mare, licheni e fiori eduli. E come la tartara di lavarello con cetriolo, pesto di abete, polvere di crescione e di acetosella. Golosi poi sia i ravioli farciti con gallo di monte e pernice con polipodio e geranio odoroso, sia l’inusuale rognone di vitello con verbena, camomilla e crispino.

Una esperienza difficile da dimenticare, accompagnata dalla cortesia dello chef, vero signore delle vette, e dal Gilbach Gin – il suo Gin di montagna –, nonché dal conforto di una cantina formidabile. Si spendono180 euro per il menu degustazione.

Via Lodovico Antonio Muratori, 2 – Cavalese (TN)

Tel. 0462340074

www.alessandrogilmozzi.it | [email protected]

Turno di chiusura: lunedì; martedì; mercoledì a pranzo

Ferie: da metà aprile ai primi di giugno; da ottobre ai primi di dicembre