“È di importanza strategica che la Fondazione Milano Cortina 2026 possa avere un ufficio a Belluno, per favorire un pieno coinvolgimento del territorio bellunese e veneto in vista delle Olimpiadi”. Con queste parole Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, si è rivolta all’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, Andrea Varnier, proponendo di mettere a disposizione alcuni spazi all’interno della sede dell’associazione degli industriali.
La richiesta arriva in un momento delicato per i rapporti tra organizzazione olimpica e territorio veneto. Recentemente, l’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, Andrea Varnier, aveva criticato la freddezza degli imprenditori veneti verso l’evento. Una critica a cui aveva risposto Alberto Zanatta, presidente della trevigiana Tecnica Group, uno dei principali produttori mondiali di calzature outdoor e attrezzatura da sci, spiegando che la decisione di non investire come sponsor era stata puramente economica, considerando che il mercato italiano rappresenta solo il 7% del fatturato aziendale.
Ma Berton rimarca nella missiva: “È arrivato il momento di accelerare e avvicinare il cervello organizzativo, ovvero la Fondazione, al cuore pulsante dell’evento, le nostre Dolomiti venete”. L’associazione imprenditoriale punta a intensificare la collaborazione tra la Fondazione e il sistema delle imprese locali e regionali.
Un tema particolarmente rilevante riguarda il futuro del villaggio olimpico di Cortina. Su questo punto, Confindustria Belluno Dolomiti condivide la posizione espressa dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sostenendo l’importanza di non smantellare completamente la struttura al termine delle Olimpiadi. La proposta è quella di riconvertire il complesso in alloggi a prezzi accessibili destinati ai lavoratori e ai residenti di Cortina.
Nei prossimi anni, grazie alle Olimpiadi, ci sarà un aumento dei fabbisogni di manodopera, e il territorio dovrà essere in grado di garantire ai lavoratori abitazioni funzionali e dignitose. La presenza di un ufficio della Fondazione a Belluno potrebbe facilitare il coordinamento tra le diverse realtà coinvolte nell’organizzazione dei Giochi e garantire una maggiore attenzione alle esigenze specifiche del territorio dolomitico.