Fanno pure una zuppa inglese da amarcord. Al Ponte di Lusia la tradizione si respira, mica è per nulla tra i “Locali storici d’Italia”. La saletta del camino resta l’anima del locale, una trattoria “lunga” due secoli che la famiglia Rizzato continua a mantenere viva non perdendo di vista lo spirito delle origini. Un valore raro oggi, che Enrico (nuova generazione in cucina) ha eredito dai genitori Luciano e Giuliana. Con la sorella Silvia a dirigere la sala con il papà.
Già è bello arrivarci a Lusia, capitale dell’orticoltura veneta… quella!
Al Ponte come benvenuto c’è l’immancabile verdura – simbolo del luogo – fritta in modo leggero con la maionese artigianale, l’insalata di carciofi, lo sformatino di verdure, i bigoli alle sarde… In autunno il baccalà nuovo, d’inverno il salame ai ferri, in primavera gli asparagi di Lusia. Tutti cibi che evocano la tradizione. La carne c’è sempre, ed è selezionata con occhio severo. Si sta bene al tavolo di questa trattoria dal cuore antico che ha saputo separare i nuovi spazi – interni ed esterni – dedicati ai banchetti. Così da non rovinare l’atmosfera delle origini. Che si cerca come lo scambiar parola con Luciano, oste vero e per tanti anni guida dei ristoratori del Polesine. Cantina che guarda anche oltre confine.
Fiori freschi sui tavoli, merito di Silvia. Oltre il vetro c’è quella chiesa antica, quel ponte… da cui generazioni di Rizzato scendevano per catturare le rane. Sui 45 euro.
Via Bertolda 27 – Lusia (RO)
Tel 0425669890 – [email protected] – www.trattorialponte.it