Quando si arriva in zona ristorante può comparire qualche perplessità. L’edificio appare anonimo, complice la collocazione nella zona industriale di Nova Gorica, fredda e silenziosa. Ma basta varcare la soglia per cambiare idea. Gli interni sono stati da poco ristrutturati: il design minimalista e le luci soffuse, uniti a una piacevole musica classica di sottofondo, creano un’atmosfera elegante e sofisticata. Il cuoco Uros Fakuc accoglie e accompagna personalmente i clienti al tavolo, mettendoli a proprio agio.
La sua cucina è ispirata fondamentalmente alla tradizione: piatti dai sapori semplici e armonici, con qualche provocazione. In cucina non mancano la fantasia controllata e un’estetica mai fine a sé stessa, come dimostrano i piatti dove sono protagonisti i prodotti locali e gli ortaggi della casa. Come si evince dall’antipasto in cui la trota dell’Isonzo si fa sashimi, con tocco di ricotta affumicata e cetrioli; un incontro virtuoso tra acqua e terra. Le capesante con semi di canapa e broccoli sono fragranti mentre gli gnocchi morbidi grigliati con ristretto di mare e pesce crudo sono proprio voluttuosi. Ma sicuramente è il risotto con gamberi e polvere di prezzemolo, accarezzato da una magistrale bisque a sedurre il palato; un piatto praticamente storico. Il tartufo è ben presente per impreziosire i piatti nella giusta stagione. Con il dessert continuano le note armoniche e le dolci sinfonie. La carta dei vini è ben curata: molte etichette del Collio Sloveno e alcune bollicine d’oltralpe. Il servizio è puntuale e garbato. Due menu degustazione da 8 o 10 portate rispettivamente a 80 e 120 euro.