Idee nuove alla Montanella di Arquà Petrarca, perché la buona cucina ha bisogno di cornici sempre più belle. Il ristorante affacciato sul borgo del Poeta, che la famiglia Borin gestisce da oltre 70 anni e da tre generazioni, ha valorizzato ancora di più il parco. Una schiera di tavoli nuovi è diventata un belvedere invidiabile, da dove lo sguardo può ammirare meglio il campanile di Arquà e l’orizzonte lontano dei monti Cero e Castello cari al Petrarca. E le piante, fra le vie del borgo, rappresentano una vera attrattiva.
La Montanella è ripartita con il passo giusto anche in cucina, sostenuta appunto da tante idee nuove. Innovative, ma nel rispetto di un’eleganza che rimane la cifra stilistica del locale. Ed ecco il carpaccio marinato alla grappa di Amarone, mele Granny Smith e sedano. O il risotto allo Chardonnay e zafferano di Monselice profumato al lime. Naturalmente non mancano i classici come i tortellini di pasta sottile al tartufo, fatti in casa. Oppure il papero alla frutta che richiama un piatto dell’epoca del Petrarca.
In stagione alla Montanella la cucina esalta le erbe spontanee del colle dietro al ristorante. Biancarosa Zecchin, moglie del titolare Giorgio Borin (ora sono parte integrante della squadra anche i figli Francesca e Giuseppe), con la stessa maestria prepara anche tante confetture, il rosolio e, durante la stagione invernale, anche il “Giuggiolone”: un dolce preparato con la crema di giuggiole, frutto tipico di Arquà.
Cantina ricchissima di referenze e di etichette di annate particolari davvero di valore. Conto sui 50 euro.