La società con sede a Trieste è intenzionata a vendere gli immobili del sito produttivo a meno che si sottoscriva un accordo di riduzione solidale per i 345 dipendenti inattivi a causa della perdita del principale cliente. La reazione dei sindacati : “Ipotesi scellerata, chiediamo la convocazione del tavolo al Mimit. Pronti al presidio permanente ai cancelli”
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