In un articolo di questa mattina del quotidiano Il Foglio, è apparso un articolo che ha catturato immediatamente la nostra attenzione. Raccontava, in particolare, di come la Repubblica popolare cinese “stia diffondendo, già da qualche anno, un arsenale di disinformazione e manipolazione delle notizie”. Nel concreto, non sembra si limiti a comprare degli spazi sui media locali o promuovere il lavoro dei media di stato all’estero, ma che si dedichi anche alla creazione di siti e pagine legate alla propaganda cinese.
Fra questi il pezzo a firm adi Giulia Pompili ne riporta anche uno dal nome “Venezia Post punto com”. Si tratta con tutta evidenza di un sito che sfrutta la notorietà del nostro quotidiano e del suo nome, ma i cui contenuti sono lontanissimi in realtà da quelli che noi pubblichiamo ogni giorno. Seppur VeneziaPost.com si descriva infatti come “un noto sito che riporta importanti notizie su politica, economia, tecnologia, affari e vita per te”, quello che si deduce dando un’occhiata più approfondita – e che viene riportato nel dettaglio dal Foglio – è che pubblica molti articoli che risultano copia-incollati dal noto giornale italiano Fatto Quotidiano (“a volte in calce agli articoli la fonte viene esplicitata, nella maggior parte dei casi no”, scrive Il Foglio), ma anche dalla Cgtn, media appartenente alla China Media Group, l’organo di propaganda del Partito comunista cinese. Inoltre fra i pezzi che vengono collocati nella categoria “consigliati” si trova l’accordo tra Rexel Uk e il colosso cinese Haier sulle energie rinnovabili, mentre un altro aspetto indice della poca affidabilità di VeneziaPost.com è il fatto che, tra le notizie riportate come appartenenti alla sezione “politica” vengano pubblicati articoli del tipo: “Champions league, Union Berlino-Napoli 0 a 1: Raspadori (con una magia di Kvara) fanno sorridere Garcia”.
Ad ogni modo non sono i contenuti che fanno scalpore, quanto più il fatto che secondo Il Foglio si tratti di un sito filo-cinese. La testata ha infatti riportato che VeneziaPost.com sarebbe uno dei tanti siti – controllati da un medesimo Ip – non registrati in tribunale, come richiesto alle testate italiane. La localizzazione di quell’indirizzo Ip risulta a Francoforte, in Germania, e il provider è al “palazzo Tencent, Kejizhongyi Avenue”, cioè la sede centrale di Shenzhen, colosso cinese secondo molti report indipendenti legato alle attività del ministero della Sicurezza cinese, e ovviamente al Partito. Il Foglio ha consultato una società di cybersicurezza, che spiega come “collegati a quel particolare indirizzo dei siti web italiani ci sarebbero altre decine di siti, in diverse lingue, con elementi di propaganda e disinformazione ben più articolati”.
Nulla ha da spartire, dunque, con il nostro VeneziePost, che da oltre 10 anni è sul mercato con un’informazione attenta ed equilibrata – e categoricamente non “filo-cinese” –, che risponde al claim, scelto con consapevolezza, “Raccontiamo il futuro delle Venezie”. Con questo intendiamo offrire uno sguardo sul panorama economico dei nostri territori, dando spazio a tutti quei movimenti che possono determinarne le tendenze, dare una prospettiva sull’evoluzione del nostro territorio. Questo significa, spesso, dare conto anche di notizie di carattere politico, così come sociale e culturale, perché è inevitabile che l’economia intesa in senso lato come sviluppo del territorio sia legata a doppio filo ad una serie di altri ambiti. Attenzione particolare, però, riserviamo al mondo delle imprese, che col loro apporto possono influenzare le sorti della regione e plasmarne gli orizzonti.