Il gruppo di Castel d’Azzano chiude l’anno fiscale 2020/2021 in linea con gli analoghi periodi pre-pandemia: manca la ripartenza della crescita ma evita tracolli simili a quelli dei “cugini” Melegatti e Paluani. Bene soprattutto la campagna pasquale. Investiti 40 mln nei siti produttivi. Il presidente: “Segnali incoraggianti mentre ci prepariamo a celebrare il nostro centenario”
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