Lo ha disposto il Tribunale di Milano, nell'ambito di un'indagine per un presunto sfruttamento del lavoro in corso da 7 anni. In particolare, le società a cui la Giorgio Armani Operations appaltava la produzione non disponevano di unità produttive e si rivolgevano ad opifici abusivi che facevano ricorso a manodopera cinese in nero e clandestina. Indagati quattro titolari di aziende "di diritto o di fatto di origine cinese", sparse tra Milano e Bergamo. La società del gruppo Armani (non indagata): “Collaboreremo con la massima trasparenza”
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