(di Luigi Costa)
Il latte di capra utilizzato per questo formaggio proviene dalle Alpi e Prealpi Venete, in particolare dall’Alta Marca Trevigiana e nella Val Belluna. Territori caratterizzati da una ricca presenza di boschi e prati verdeggianti con venti che scendendo dalle Dolomiti purificano l’aria.
Le stalle sono di piccole e medie dimensioni (100/200 capi di media) dove il rispetto e la salute dell’animale sono al primo posto. Infatti, le capre Camosciate delle Alpi e Saanen vengono allevate in ambienti spaziosi spesso dotati di un’area recintata all’aperto per migliorare il benessere dell’animale e di conseguenza anche il loro latte. Un disciplinare rigido che consente agli allevatori di ricevere un giusto compenso. L’arte dei maestri casari che si tramandano da 130 i segreti della caseificazione è l’altro valore aggiunto. Non a caso è uno dei formaggi di capra più premiati in Italia (20 premi in bacheca: due volte Oro all’Italian Cheese Awards e Super Gold all’International Cheese Awards).
La stagionatura viene eseguita su assi di legno. La muffa che si forma sulla crosta dopo pochi giorni, grazie all’antica microflora, dona al formaggio la firma unica e indelebile di elegante dolcezza caprina. L’ubriacatura viene fatta a mano in crosta, con vinacce di uva Traminer che arrivano direttamente dal Trentino.
Dopo la stagionatura di 6 – 8 mesi il gusto delicato e persistente accarezza il palato con aromi di frutta tropicale di ananas maturo. Si consiglia l’assaggio in purezza accompagnatati da un vino intenso, profumato e strutturato, oppure grattugiato su un risotto con radicchio di Treviso.
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