Nelle scorse settimane “Carpediem” ha superato anche il rigorosissimo esame del Food and Drug Administration, ente governativo che negli USA si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici: l’apparecchiatura miniaturizzata per la dialisi dei neonati può così “approdare” anche negli ospedali statunitensi. Un ulteriore traguardo di un lungo viaggio iniziato nel 2008 a Vicenza, quando il professor Claudio Ronco, direttore della divisione di nefrologia, dialisi e trapianto renale dell’ospedale San Bortolo, ha avviato un progetto per rispondere a un gap tecnologico dovuto all’assenza di uno strumento idoneo a trattare i neonati che nascono con un malfunzionamento permanente o transitorio dei reni.
Un percorso che Ronco ha raccontato, con declinazioni diverse, nelle pubblicazioni Carpediem (2014, Angelo Colla Editore) e Il Connettivista (2019, Angelo Colla Editore). Al vulcanico professore vicentino è affidato l’intervento conclusivo dell’evento online Open the Window: l’innovazione sostenibile, coinvolgente e connettiva per guardare oltre l’emergenza in programma venerdì 25 settembre nell’ambito del festival Maps for Future. «La prospettiva del connettivista – racconta Ronco – è quella di chi sa tessere relazioni scientifiche, tecnologiche ed umane, mettendo insieme mondi diversi e facendoli parlare fra loro. La progettazione di Carpediem nasce dall’esperienza clinica. Nel team di ricercatori con un’età media di 26 anni, mi sono avvalso di competenze diverse, dalle nanotecnologie alla microfluidica ed oltre, fino alla fisica applicata. Abbiamo coinvolto un ingegnere dei materiali e due aziende del distretto biomedicale di Mirandola, Bellco e Medica, nella fase di prototipazione. Fondamentale l’apporto del mondo del volontariato che ci ha dato una grande mano con un’attività di fundraising a favore del progetto e ha consentito di coinvolgere il territorio, dando al progetto una paternità vicentina. Preziose anche le relazioni e connessioni accademiche: alla direzione della divisione di nefrologia affianco l’impegno come professore ordinario dell’Università di Padova». Tenere insieme questa trama di “connessioni” non è stato affatto semplice: una sfida quotidiana – quella del “connettivista”- che richiede una competenza multidisciplinare e lo spirito un po’ libero del visionario.
Oggi Carpediem è prodotto a livello industriale e venduto in tutto il mondo da Medtronic, una multinazionale che ha acquisito Bellco: l’impiego del macchinario ha ridotto del 50% la mortalità dei neonati con insufficienza renale. Ronco ha scelto di non brevettare il progetto per favorire la sua evoluzione e ha rifiutato ogni forma di royalty. Una storia di successo che può stimolare una riflessione anche in chi all’interno dell’impresa è chiamato a fare innovazione.