Da sempre B.Motion è privilegiato punto d’incontro a livello internazionale per la scena emergente delle arti performative; consolidatosi grazie a una progettazione densa di spettacoli, incontri, residenze, approfondimenti. Non fa eccezione quest’anno, in cui si intensifica il sostegno agli artisti italiani e del territorio, e in cui le modalità di coinvolgimento e dialogo con la scena internazionale evolvono in uno spazio digitale di scambio e condivisione, per valorizzare la ricerca artistica e continuare a promuovere i valori del confronto e del sostegno
Nato nel 1991 nello scenario cruciale del crollo dei regimi totalitari dell’Europa centro- orientale, rappresenta una delle più prestigiose vetrine della prosa, la musica e la danza dell’area Mitteleuropea e dell’ambito geopolitico incluso nell’Iniziativa Centro Europea (InCe – ...
Dopo “Millennials” nel 2018 e “Leadership” nel 2019, Pašović ha scelto per il 2020 il tema “Empatia” che così sintetizza, inviando un messaggio da Sarajevo, la città in cui vive, in attesa di tornare di persona a Cividale. La prima anticipazione annunciata per la giornata inaugurale sará un concerto dal particolare significato: il Requiem di Mozart, affidato all’Orchestra Fvg
Si è aperta lunedì 8 scorso la campagna accrediti per il Far East Film Festival, online dal 26 giugno al 4 luglio. La base operativa è MYmovies.it. I pass virtuali, pensati su misura per il web, sono divisi in tre categorie che giocano affettuosamente con l'immaginario asiatico: Silver Ninja 9,90...
Survival family, la commedia di Yaguchi Shinobu è stata lo starting gun del Far East Film Festival 19, nel 2017, e verrà ora trasmessa in prima visione assoluta online venerdì 24, giorno in cui si sarebbero dovuti accendere i riflettori dell'edizione 2020
Comincia dalla collisione di due "stranezze", il film più "strano" della rassegna: I WeirDo, prodotto dalla Activator Marketing Company e girato interamente con un iPhone XS dal giovane taiwanese Liao Ming-yi. Una commedia d'amore tanto eccentrica quanto irresistibile
Alla vigilia dell'arrivo di Vittorio Sgarbi il direttore del quotidiano il Trentino scriveva: "Da domani per tutti sarà “il Mart di Sgarbi”. Sarà una sfida colossale. Più grande di quanto si immagini. Perché il Mart sta perdendo visitatori. Perché Rovereto non sta guadagnando appeal come città. Perché il Mart deve essere a tutti i costi il vero motore di una città che (Sandoz e Marangoni lo spiegano) non può più contare sul treno dell’industria. Perché il Trentino se perde la partita del Mart e di Rovereto perde parte di se stesso
In questa intervista a Repubblica del 15 novembre 2014 la direttrice del Mart annuncia il divorzio: "Quello che il museo deve fare: la ricerca, la conservazione, la divulgazione, le sfide che lancia, il rischio che si prende nel momento in cui decide di interpretare la realtà attraverso l'unica modalità che ha. Con le immagini, le opere d'arte. Prima bisogna avere chiare queste premesse. Trovare dei fondi privati viene in un secondo momento. Al Mart questo non si è capito, ma forse non l'ho capito io».
La Fondazione lirica allo scontro col governo per ottenere una deroga sul numero massimo di spettatori. È una battaglia importante, perché le 1000 presenze imposte dal Comitato tecnico scientifico rendono impraticabile la riapertura (non solo dell’Arena). Ed è un problema che non riguarda solo i bilanci dell’ente, ma che si ripercuote anche e soprattutto sull’indotto, fonte di nutrimento per la città
Con la cultura si mangia a Verona, o almeno si mangiava, prima del lockdown: l’indotto delle rappresentazioni in Arena arrivavano a coprire l’1,5% del Pil della provincia. Ristoranti, alberghi, trasporti, agenzie di viaggio, guide turistiche, negozi: tutta la città traeva giovamento dagli spettacoli
Verona, prima dell’emergenza da coronavirus, si è posizionata al quinto posto tra le province italiane per presenze turistiche complessive, ma, considerando solo i turisti stranieri, raggiunge addirittura il quarto posto. Il turismo veronese, che interessa l’attività di oltre 7.400 imprese, spesso è legato all’attrattività del Lago di Garda, ma anche alle rappresentazioni in Arena: quasi la metà dei gruppi e delle famiglie di turisti sono in città per assistere a uno spettacolo
Il sovrintendente della struttura stima 8 milioni di euro di ricavi in meno per quest’anno e tre di risparmio sul costo del personale grazie alla cassa integrazione. Secondo Ortombina i costi di produzione (pari a 13 milioni) rimarranno invariati, anche se, ammette, saranno capitalizzati. Il pareggio di bilancio è un obiettivo “anche se è più facile per chi fa meno biglietteria di noi”
Per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia l’impatto del coronavirus non sembrerebbe essere stato drammatico. Il presidente Granbassi parla di 2 milioni di ricavi in meno, ma, per quanto dichiari difficile raggiungere l’obiettivo, non esclude il pareggio di bilancio. Tanto che è già stata interrotta la cassa integrazione e i dipendenti sono tornati al lavoro
La Biennale sta proprio in questi giorni tirando le somme per capire l’impatto economico della sofferta decisione di annullare la Mostra di architettura e del conseguente allestimento di un programma di “emergenza”. Il Presidente Cicutto non si sbilancia. Ma, a leggere bene i numeri, il bilancio 2020 non dovrebbe essere drammatico. Anzi
Come cambia la vita ai tempi del coronavirus? E come cambia, se cambia, il nostro modo di pensare e di ri-considerare il mondo? Pur spiegando e approfondendo, i giornali e i media in genere sono affollati dalla cronaca, molto spesso dirompente e in mutazione veloce, di una situazione che debutta nelle nostre esistenze, senza precedenti. Ecco un contributo dello scrittore veneziano Giovanni Montanaro, che ha scritto questo racconto per il Corriere del Veneto
Estratto del libro collettivo “Ai tempi del virus. Quando la nostra vita non fu più quella”, edito della casa editrice All Around, che dal 7 aprile si può scaricare gratis da tutte le piattaforme online e dal sito edizioniallaround.it. Trentasei firme, giornalisti ma non solo, per provare a raccontare il Covid-19 oltre le cifre e le proiezioni statistiche
Estratto del libro collettivo “Il mondo che (ri)nasce. La nostra vita dopo la pandemia” a cura di Andrea Ferrazzi, edito da Rubbettino, che sarà disponibile in ebook da mercoledì 21 maggio e successivamente in libreria. “Leggere gli originali testi presenti nel libro è un’interessante opportunità per guardare al futuro con occhi nuovi” scrive Giovanni Lombardi, Presidente del Gruppo Industriale Tecno e dell’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte nella prefazione. Tra gli autori Francesco Morace, Stefano Zamagni, Roberto Race e Francesco Seghezzi
Un giro per l’Europa e non solo alla scoperta di quando si riapriranno le sale cinematografiche, mentre da noi sembra proprio che i tempi saranno lunghi
La Spagna prevede di allentare progressivamente le misure restrittive anti-coronavirus, con riaperture ‘asimmetriche’ in quattro fasi. Cinema, teatri, auditorium potranno riaprire riducendo le capacità ad un terzo. Saranno consentite visite a monumenti e mostre con limitazioni agli ingressi e saranno ammessi spettacoli per un numero massimo di 50 persone. Gli eventi all’aperto potranno avere massimo 400 partecipanti, seduti
Primi a fermarsi, ultimi a ripartire. L’indotto che genera 65,5 miliardi di euro con un impatto diretto sul PIL di 36,2 miliardi di euro/anno chiede misure immediate a supporto del comparto che sta perdendo oltre il 50% di fatturato e che potrebbe mettere a rischio 570mila posti di lavoro
Il futuro dei concerti? Niente paura, nonostante l’emergenza Covid non tutto è perduto. Quest'estate andiamo a vederli en plein air, ma in bicicletta. Complici le restrizioni da Coronavirus, l’idea di assistere agli spettacoli in sella alla due ruote sta suscitando grande interesse in molte cit...
L’estate lirica all’Arena di Verona si trasforma in un progetto speciale di una decina di eventi, nei fine-settimana del prossimo agosto, mentre il Festival operistico di quest’anno slitterà all’estate 2021. Gli spettatori di ciascuna serata «evento-speciale» ad agosto potranno essere poc...
Il Portogallo si lascerà alle spalle l’emergenza, con una graduale riduzione dell’escalation delle restrizioni, che inizierà con la riapertura di piccole imprese, parrucchieri, librerie, biblioteche e alcuni servizi pubblici.
Intanto, le temperature saliranno a partire da questo sabato e po...
In queste settimane di chiusura forzata, nei tanti musei del Triveneto sono sorte nuove e variegate iniziative online di notevole interesse, pensate per mantenere il contatto con il pubblico e continuare a valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Ecco le proposte di Fondazione Musei Civici di Venezia, Peggy Guggenheim Collection, Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, MART, MUSE e Museo Archeologico dell’Alto Adige
Il Direttore del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MART, Gianfranco Maraniello, racconta in questa intervista come i musei di arte contemporanea stiano affrontando i temi di cultura digitale, della prossima riapertura delle sale e dei cambiamenti di paradigma dell’idea di collettività
Il critico gastronomico Luigi Cremona in questa intervista a Foodyes valuta le possibilità post coronavirus: “Io vedo un’unica cosa positiva, in un certo senso, in tutta questa tragedia: il fatto che il cliente sarà cambiato. Si abituerà a prenotare tutto, anche la pizzeria sotto casa, anche il fast food”. Altra tendenza futura: “La qualità dichiarata sarà un punto di forza”. E, nonostante la crisi economica scatenata dal virus, a pagare di più non saranno i ristoranti stellati: “Hanno già un impianto di tavoli distanziati e, quindi, si può affermare come già mettessero in atto una ristorazione a distanza di sicurezza”
Casa Perbellini, il quartier generale del cuoco scaligero, passerebbe da 21 coperti ad appena otto, mentre dei 38 attuali dell’insegna milanese ne rimarrebbero 20. “Il minimo perché si possano sostenere almeno le spese”, valuta lo chef. Ma non ci saranno separé e divisori in plexiglass come quelli comparsi in alcuni indirizzi di Hong Kong. “Qualcuno in Italia andrebbe a mangiar fuori in quelle condizioni? Non credo”
In questo momento il delivery è l'unico modo di fare ristorazione. E visto che abbiamo un po' di tempo possiamo riflettere sulle sue possibili evoluzioni, post Coronavirus.
Il dimezzamento dei tempi di durata della Biennale Architettura ha messo in crisi anche tutto il sistema degli affitti espositivi collegati direttamente o indirettamente alla manifestazione. C’è infatti chi ha stipulato un contratto di sei mesi per ospitare una mostra nei propri spazi in quel periodo e ha già ricevuto una caparra che non intende restituire, e c’è chi si è visto annullare la mostra programmata perché il periodo residuo di durata è ritenuto troppo breve
Esclude l’opzione digitale, che snaturerebbe l’evento, la Mostra di Venezia (2-12 settembre). “Il direttore Alberto Barbera lavora per essere pronti per l’inaugurazione il 2 settembre con le sale e le sezioni di sempre. Ci adegueremo agli eventi se cambieranno. Non temo l’idea di una Mostra in cui possano esserci meno persone dall’estero, penso che vada fatta al meglio, nel modo in cui si fa” dice il presidente della Biennale Roberto Cicutto
Dopo una stagione invernale che per metà sarà da riprogrammare, ora l’emergenza sanitaria inizia ad avere le sue ripercussioni anche sull’estate musicale italiana, che trema. E allora tutti gli spettacoli di maggio all’Arena di Verona sono rinviati, i biglietti acquistati rimangono validi e le nuove date, riprogrammate, saranno comunicate entro il 31 luglio
Dopo quasi un mese di chiusura forzata, martedì sono state molte le librerie del Triveneto che timidamente hanno alzato le saracinesche, con un afflusso di clientela che in molti casi ha superato le aspettative. Ovviamente si sono prese le dovute precauzioni: mascherina, guanti usa e getta o gel per le mani e ordini fatti al telefono per stare il meno possibile in negozio. Non tutti hanno riaperto: la questione affitti si somma agli scarsi guadagni previsti e ai timori per la sicurezza
In Friuli Venezia Giulia il turismo “pesa” tra i 12 e 13 punti percentuali sul Pil e vale quasi 5 miliardi di euro. Una voce rilevante nell’economia, destinata a pagare salato il conto del lockdown: basti pensare che la perdita stimata di turisti sarà tra 500 e 700 mila arrivi, riferiti al solo primo semestre 2020. Riportiamo l’intervista del Piccolo al direttore generale di PromoTurismoFvg, Lucio Gomiero
«La Pasqua è bruciata – spiega in questa intervista al Corriere del Veneto Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto -, considerato poi che la clientela straniera non si muoverà e che in Germania l’epidemia è appena iniziata, se una settimana fa speravamo di salvare parzialmente luglio oggi l’opportunità di lavoro si riduce ad agosto e settembre, ammesso che qualcuno possa permetterselo»
Secondo la Fondazione nazionale commercialisti, il solo settore alberghiero regionale perderà per l’emergenza coronavirus oltre 900milioni di euro di volume d'affari, mentre la ristorazione registrerebbe una flessione di 718 milioni. Riportiamo l’articolo de L’Arena dell’8 aprile
In una lettera inviata al governatore, il presidente degli Albergatori trentini Giovanni Battaiola tratteggia un quadro preoccupante, con possibili riduzioni dei ricavi fino al 73% per il settore alberghiero. «Le conseguenze saranno pesanti anche per l’economia trentina» avverte Battaiola, che chiede «un intervento pubblico a copertura dei danni sostenuti dalle aziende a causa dell’emergenza». Riportiamo l’articolo del Corriere del Trentino del 2 aprile
L’industria non ha bisogno (ancora) di un calendario. L’industria ha bisogno (da subito) di una agenda. Nessuno può fissare un calendario della riapertura delle fabbriche. La diffusione dell’epidemia è ancora troppo forte. Nessuna vita va messa in pericolo. È un esercizio irragionevole e ir...
Le Pmi italiane potranno rientrare nei mercati addirittura in posizione di vantaggio se saranno messe in condizione di mitigare le due criticità che stanno affrontando, quella della perdita di fatturato e quella di uscita dalle filiere di fornitura e se, contemporaneamente, potranno disporre di n...
C’è un grande silenzio in Veneto; e non è il virus a provocarlo. Quello, prima o poi passerà. Ma nessuna terapia potrà mai restituire la voce sapiente e appassionata di Bepi Covre. Una perdita davvero esiziale, per quest’angolo d’Italia in cui abbondano strepiti e rivendicazioni
Niente secessione, sì prosecco no ampolla, euro fortissimamente euro. Era così Bepi Covre da Oderzo, il primo sindaco della Liga-Lega in Veneto, imprenditore, parlamentare e dichiaratamente innamorato di quel grande progetto che rivendicava il ruolo e la centralità dei sindaci. Ora resta una domanda: era (ancora) leghista? A sentire lui certamente sì. A non essere più leghisti, secondo Bepi l’eretico, sono rimasti (quasi) tutti gli altri
Nell'intervista a Paolo Possamai la sintesi del Covre - pensiero: "Del federalismo non si occupa più nessuno". "Salvini è un fantasmagorico tribuno per le piazze, peccato manchi totalmente di un progetto riformista nazionale". "Il miracolo industriale del Nord Est ci stava rovinando. Avevamo perso l’anima"
Il ricordo dell'amico di partito: «Di lui mi fidavo ciecamente, era un riferimento
per i tanti giovani leghisti. E quando fu cacciato io ci rimasi davvero malissimo»
Correva l'anno 2006, a guidare l'Amministrazione comunale di Schio c'era Luigi Dalla Via. E tra i vari progetti urbanistici che dovevano ridisegnare la città, c'era quello dell'ex area Lanerossi. Opifici grandissimi lasciati dagli operai a metà degli anni Sessanta del secolo scorso. Archeologia in...
Il padre dell’architettura italiana era molto legato al Friuli e in particolare alla città di Udine. Era sua, infatti, la firma sul progetto di riqualificazione dell’ex area delle acciaierie Bertoli, tra viale Tricesimo e via Molin Nuovo, che aveva previsto la realizzazione del parco commerciale Terminal Nord con annessa area residenziale e destinata a uffici e servizi.
Il Css Teatro stabile di innovazione del Fvg promuove #iosonoMecenate, un’iniziativa che darà la possibilità al Css, come centro di produzione teatrale, ma anche a comuni cittadini, a privati, aziende, associazioni, di dare un importante contributo: affrontare l’emergenza che stiamo vivendo pensando anche alla categoria più fragile e direttamente colpita del mondo dello spettacolo, sostenendo il lavoro degli artisti. Riportiamo l’articolo del Messaggero Veneto del 12 marzo
Dal Mart di Rovereto al Museo delle Scienze di Trento e il Museion di Bolzano, dall’Antiquarium di Avio al MAG di Riva del Garda. In tempi di coronavirus, basta un click per visitare musei e archivi. L’emergenza accelera un processo in atto: l’arte comodamente da casa. Riportiamo l’articolo del Corriere del Trentino del 12 marzo
Per trasformare le mura domestiche in mura artistiche la Collezione Guggenheim, Fondazione Pinault e la Fondazione Querini Stampalia hanno avviato iniziative culturali ad hoc. “In un momento particolare come questo l’arte può trasformare l’ordinario in straordinario” spiega Mauro Baronchelli, direttore operativo di Palazzo Grassi. Riportiamo l’articolo de La Nuova Venezia del 12 marzo
Il 3 marzo Padova ha riaperto i suoi tesori al pubblico: Cappella degli Scrovegni, Museo Eremitani e Palazzo della Ragione. «Tenacemente si cerca di tornare alla normalità» spiega Andrea Colasio, assessore alla Cultura. Per quanto riguarda la grande mostra “L’Egitto di Belzoni”, «abbiamo perso 1.200 scuole, ovvero prenotazioni record per una mostra e circa 600 gruppi, chiederemo una proroga e speriamo ci vengano incontro anche i musei stranieri per i prestiti»
Il 3 marzo, in Gran Guardia, dopo una settimana di stop, sono riprese le visite alla mostra su Giacometti promossa da Comune e Linea d’Ombra. Ma il curatore Marco Goldin non nasconde il suo pessimismo: “Adesso stiamo registrando un 90 per cento di disdette fino al termine della mostra. La speranza è sempre l’ultima a morire, si dice, ma non abbiamo molto tempo per rimediare al panico in cui i politici hanno fatto precipitare l’Italia”
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