L’assessore veneto allo Sviluppo Economico Roberto Marcato si dice “favorevole a eliminare le barriere per i lavoratori non comunitari, soprattutto specializzati e qualificati: possono risolvere la carenza di manodopera”. E plaude all’iniziativa di Confindustria Alto Adriatico: “Formare le risorse straniere nel loro Paese e poi portarle qui rappresenta un modello innovativo e potenzialmente efficace”. Aggiungendo però: "La vera integrazione passa attraverso il lavoro, la casa e la scuola: altrimenti stiamo parlando di finta accoglienza"
"Non c'è da preoccuparsi", secondo il professore alla Ca’ Foscari Stefano Micelli, per le acquisizioni dei francesi delle nostre aziende produttive. “È loro interesse tutelare la qualità e il senso dei mestieri d’arte”. La partita vera si gioca “sull’interessare i (pochi) giovani che abbiamo a queste professioni e sull’innovare". Mentre i marchi italiani del lusso “sono meno competitivi perché piccoli e privi di una struttura ‘a portafoglio’”
Secondo le previsioni dell’Istat, tra il 2022 e il 2042 il Veneto perderà 460mila persone in età di lavoro, quasi quante la Lombardia e il doppio dell’Emilia-Romagna. “Questo perché in Veneto l’immigrazione è ancora bassa rispetto alle regioni vicine”, spiega il professore di Demografia dell’Università di Padova, Gianpiero Della Zuanna. “In più il Veneto ha una collocazione nella catena del valore più bassa. Per trattenere e attrarre giovani dovrebbe invece puntare su industrie e servizi con maggiori margini di profitto e ad alto contenuto tecnologico”
Le proiezioni demografiche al 2042 dell’Istat disegnano un’Italia che perde 3 mln di abitanti in totale, con 4,5 mln di anziani in più e 7,5 mln di under 65 in meno. Solo Emilia e Lombardia cresceranno grazie soprattutto alla capacità di attrarre stranieri e abitanti da altre regioni. Il Veneto sarà ancora più vecchio e in declino, Belluno e Rovigo lande disabitate
Gli imprenditori del settore raccontano di un’onda lunga di crescita che dal post-Covid dura ancora, e fanno previsioni ottimiste anche sul 2024. Con un fattore di possibile preoccupazione: “Il prezzo dell’oro, troppo volatile e ancora su un trend al rialzo”, spiegano Mocellin di Asolo Gold e Marangon di Nanis. Ma non è solo l’alto di gamma a crescere. Bettinardi di Better Silver testimonia che anche la fascia di prezzo più bassa “non ha conosciuto calo dei consumi”. E chiosa: “Speriamo che la guerra in Medio-Oriente non annienti quei mercati, per noi di peso”
L’oro, metallo prezioso ancora oggi insostituibile, utilizzato non solo per ornamenti, ma anche in tecnologie avanzate, come vetri per cockpit e componenti di cellulari. Ancora oggi, nel 2022 e 2023, le banche centrali ne hanno aumentato l’acquisto (1130 e 1200 tonnellate) come difesa dall'inflazione e per la crescente sfiducia nelle valute. Ne abbiamo parlato con il professore Alessandro Giraudo, esperto di geopolitica delle materie prime: “Nei cellulari ne abbiamo una media di 2 grammi a dispositivo. In ottobre le quotazioni dell’oro salgono per via del mercato indiano. Durante la festa del Diwali si svolgono molti matrimoni e per le donne indiane l’oro è ancora il miglior ‘fondo pensione’”
Due poli produttivi parecchio frammentati: circa 2.700 aziende in tutto, poco più di 15 mila addetti. Una storia che, nel caso di quello di Arezzo, può essere retrodatata fino agli etruschi. Eppure, due distretti vivi ancora oggi. A Valenza (AL), nell’abitazione del primo orefice che questo territorio ha avuto, Bulgari ha deciso di spostare un suo polo produttivo, diventato poi il più importante della maison. E sempre nel comune alessandrino di appena 20 mila abitanti è nata, cento anni fa, Damiani. Mentre oggi ci investe anche la proprietà svizzera di Cartier, che a breve aprirà uno stabilimento
Dopo tre citazioni in tribunale, continua il conflitto tra la famiglia Boscaini (che possiede il 73% del gruppo vitivinicolo) e il patron di Otb che ha il 10% delle quote. Si attenderà l’8 maggio per la data della prima udienza al tribunale di Verona. Intanto nel Gruppo Allegrini i cugini rappresentanti della settima generazione (col 57% delle quote) hanno messo in minoranza la zia, icona della storica cantina per quarant’anni. Già pronti per la Lady dell’Amarone nuovi piani sempre in Valpolicella con il rafforzamento di Villa della Torre
Il professor Treu, già ministro del lavoro e presidente del Cnel fino allo scorso aprile, giudica come “molto positiva” la sperimentazione sulla riduzione dell’orario a parità di salario. “Nel ‘97 provai a normarla, in Francia passò ma in Italia no. Ora invece il tentativo funziona, perché risponde ad esigenze specifiche”. E sulla replicabilità: “Anche le piccole imprese si affaccino al cambiamento. È così che si può creare occupazione di qualità e che le aziende possono migliorare attraction e retention”
Abbiamo girato le 15 province e regioni più industrializzate d'Italia per conoscere le imprese più performanti. Inflazione galoppante e tassi saliti all'improvviso cambiano le carte in tavola, ma non piegheranno la maggior parte di loro. Rischia, però, chi si è eccessivamente indebitato. Ecco perché la lezione da imparare è che la leva va sempre ponderata, e che con solidità patrimoniale e cassa si può investire (e quindi crescere) anche in periodi difficili
Il mercato italiano non vedrà una contrazione ma nemmeno un’espansione. I prezzi per Fraccaro, presidente della Pasticceria Fraccaro, “resteranno gli stessi dell’anno scorso (quando per loro avevano segnato un +30%) perché il costo di zucchero e uova continuano ad aumentare”. Intanto l’artigianale va più dell’industriale, e si guarda a nuovi mercati dove “una volta aperta la strada coi prodotti standard, i clienti iniziano a chiedere l’alto di gamma”
Sarà di nuovo un Natale amaro per l’industria dolciaria della provincia di Verona. Il mercato è cambiato, i consumatori prediligono sempre più i prodotti artigianali e le famose pubblicità su pandori e panettoni sembrano non sfondare più. Basta guardare alle vicende e ai numeri di queste imprese. Paluani è ormai fra le fila di Sperlari (e quindi della tedesca Katjes International) ma il rilancio non lo vede ancora (perdeva 1,6 mln lo scorso anno). Melegatti in tre anni ha accumulato perdite per 18 mln. Bauli performa decisamente meglio, ma su 615 mln di ricavi l’utile è di soli 4 mln. È forse l'intero modello a doversi ripensare
In quattro grandi città del Nord Italia governano da diversi anni amministratori con un passato nel mondo imprenditoriale. A Milano Beppe Sala, a Padova Sergio Giordani, a Venezia Luigi Brugnaro e a Bergamo Giorgio Gori, tutti al secondo mandato. Possedere una cultura manageriale per un sindaco, spiega Elisa Serafini, già assessore al Comune di Genova, “è un valore aggiunto. Dovrebbe essere anzi un requisito per chi ricopre una carica pubblica l’aver avuto esperienze lavorative perché sindaci e assessori fanno un lavoro complesso tanto quanto gli ad in azienda”. A frenare gli imprenditori – cercati dalla politica anche “perché capaci di finanziarsi la campagna elettorale” – sono invece “i rischi di ritorsioni giudiziarie”
L'esperienza imprenditoriale di un sindaco può essere vantaggiosa solo se i ruoli sono chiaramente definiti. A sostenerlo è il politologo Paolo Feltrin: "La gestione politica e amministrativa richiede una separazione e il declino dei city manager potrebbe complicare questa dinamica, sovraccaricando il sindaco". Le figure di amministratori provenienti dalle imprese "non sono molte attualmente" ed è necessario per loro accettare la "diversità strutturale nella gestione delle azioni e dei soldi rispetto alle aziende"
Tra le 30 aziende presenti, la nona edizione di Open Factory prevede anche un percorso alla scoperta di 13 realtà artigianali tra il vicentino e il trevigiano. Marco Troncon (CNA Veneto Ovest): “La mortalità delle imprese non è così alta come sembra perché alcune compiono il salto nella piccola industria e perché quando cambia il titolare muore la precedente partita iva e l’impresa rinasce con una nuova”. Su questo tema, “oggi il passaggio generazionale si risolve anche con aggregazioni tra più aziende”. La digitalizzazione è “un’opportunità da sfruttare vista la carenza di manodopera. Chi lo fa, sta avendo successo”
In un periodo sfidante per il settore manifatturiero, torna la nona edizione di Open Factory, il più importante opening industriale che permetterà ai partecipanti di visitare e prendere parte a laboratori e workshop in diverse aziende italiane d’eccellenza. In Veneto e Friuli-Venezia Giulia porte aperte da Carraro, Unox, De Angeli Prodotti, Lago, Draxton, Irsap, Armes, Novation Tech e Lima Corporate e gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona. Spazio anche all’artigianato & design con 13 laboratori coinvolti tra il vicentino e il trevigiano
A ospitare la cerimonia di assegnazione della terza edizione del Premio Letteratura d’Impresa, promosso da ItalyPost e dall'Economia del Corriere della Sera, è stata la Camera del Commercio di Bergamo. La Giuria dei lettori ha premiato il libro di Alessandra Selmi con 60 voti. Secondo con 39 preferenze Paolo Bricco, seguono Gian Arturo Ferrari con 33 punti, Francesco Casolo con 25 e Severino Salvemini con 22
Il percorso iniziato con la Capitale della Cultura 2023 e l’assemblea delle due Confindustrie, a confronto con il “Modello Emilia” è stato al centro di un incontro al Città Impresa. “Il 2023 ha permesso di abbattere molte barriere”, assicura Giovanna Ricuperati. L’obiettivo è “definire le valley e le filiere dei nostri territori perché siamo una potenza manifatturiera europea”. Pasini: “Abbiamo rotto il ghiaccio, ora serve dare seguito”. E spunta l'ipotesi di una Fondazione comune
Il segreto dello sviluppo dell’Emilia (testimoniato da più elementi) sta nello spirito di comunità. Tradotto, nella capacità di fare sistema sul territorio. Per Bergamo e Brescia, dopo l’anno da Capitale della cultura e in vista dell’assemblea congiunta delle Confindustrie, il momento è propizio per provare a fare il salto e replicare il modello. Ma serve avviare un processo che superi gli individualismi, con proposte comuni e una “unione” formale. Se pensare a fusioni sarebbe prematuro, uno strumento intermedio per elaborare politiche comuni potrebbe essere una Fondazione
Alle imprese per svilupparsi servono territori competitivi. È attorno a questo grande tema che si svilupperà l’edizione bergamasca del festival promosso da ItalyPost e da L’Economia del Corriere. Dal 10 al 12 novembre in città arriveranno oltre 200 relatori per dare vita a 60 incontri. Tra i big il ministro Pichetto Fratin, poi Rutelli, Renzi, Tremonti, Cottarelli, Bentivogli, Treu, Bonetti, Fornero, Giannino. E imprenditori come Bombassei, Chiesi, Marchesini, Pasini, Pontremoli, Carraro, Buzzella e Sassi
ItalyPost e Quaeris hanno interrogato le imprese Best Performer sulle loro prospettive per l'anno prossimo, ormai vicino. Nel 2024 la maggioranza degli intervistati prevede stabilità (43,7%) o una crescita (37,2%) rispetto all'anno corrente. In generale, le imprese ritengono di crescere più dei mercati di riferimento per il quale prevedono stabilità (53%), contenuta crescita (18%) o sensibile decrescita (29%). Il 90% prevede di svilupparsi con una crescita organica, solo il 10% intende fare acquisizioni
Tornano in scena le imprese "Best performer" selezionate dal Centro studi ItalyPost sulla base di stringenti criteri di bilancio. Quest’anno la ricerca si estende a 10 province e 5 regioni tra le più industrializzate d’Italia. Sono imprese che vanno dai grandi gruppi (purché abbiano chiuso in utile e rispettino i parametri) alle piccole realtà. Per tutte il must è crescere, per continuare a produrre valore per sé e per il territorio circostante. Qui tutte le tappe del tour di premiazione delle imprese e il link per acquistare le ricerche
Dopo l’accentuata inflazione del ’22, il mercato nel ’23 mostra segnali di stabilizzazione e, secondo Giovanni Arena, presidente del Gruppo VéGé e ceo del Gruppo Arena, “ci sono concrete aspettative di buoni risultati”. Tra i trend in atto, lo spostamento dei consumatori dai prodotti dell’industria di marca – “che non ha tempestivamente riadeguato i listini alla discesa dell’inflazione” – alla marca del distributore e il progressivo aumento di quote di mercato dei discount. “Se nel 2024 l’inflazione scenderà ancora ma non riprenderanno i volumi, avremo fatto due volte autogol”
Da anni monitoriamo il tessuto imprenditoriale italiano, con le ricerche realizzate dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere. In primis con quella sulle Champions, le 1.000 migliori imprese fino a 500 mln di fatturato. Ma sono molte a scavalcare (presto) il ‘tetto’: ecco quindi le 100 “Top italian companies”, le migliori aziende dai 500 mln ai 2 mld. Alcuni sono brand notissimi come Unieuro, Calzedonia, Lavazza o Moncler. Altri sono casi tutti da scoprire: qui gli esempi di Scm Group, Epta e Coim
Diversi i fattori che incidono sull’andamento del settore dei salumi e delle carni suine, a cominciare dalla “scarsa disponibilità di carne in Italia e in Europa”, spiega Alvaro Zavaglia (in foto con i figli), presidente della storica azienda ravennate. Sul calo della domanda pesa la congiuntura economica generale e “il blocco alle importazioni dall’Italia operata principalmente nell’area asiatica a causa dell’epidemia di Peste Suina Africana”, aggiunge. E nonostante l’elevato costo della materia prima, “il prezzo finale dei prodotti è stato rivisto con molta cautela”
Il cibo e vino Made in Italy nell’anno in corso tiene la posizione. Le aziende “Top” del settore, selezionate da ItalyPost e L’Economia del Corriere, parlano di una timida crescita del fatturato con, in qualche caso, di una marginalità in leggera contrazione. Un buon risultato a fronte del calo dei consumi che è arrivato a investire anche questo comparto. Le aziende vinicole puntano a valorizzare il loro prodotto per crescere, lo dicono Villa Sandi, Bottega e Lunelli. Mulino Caputo aumenta la capacità produttiva, mentre Italpizza nel '23 registra un balzo di fatturato
Un calo dei consumi, sul fronte dell’abbigliamento e più in generale della moda, nel 2023 c’è. Però ne risente meno, inevitabilmente, chi lavora nella fascia alta del comparto, o nelle piccole nicchie. Fra le imprese Top del settore secondo l'indagine ItalyPost e L'Economia del Corriere, lo confermano l'ad di Sugar e di Scarpa. Per MF 1 e Mabina Gioielli dati in linea con il 2022. Intanto sempre più aziende entrano nell'orbita di grandi gruppi stranieri
Nei primi 6 mesi il settore calzaturiero è cresciuto in valore (fatturato a +7,4% e export a +10,2%), ma ha sofferto in volume (produzione a -5,7% e export a -6,8%). Pressoché allineato l’andamento delle scarpe outdoor, in crescita pur rallentata nel periodo. Bolzonello, ad di Scarpa: “Oltre alla domanda in calo, registriamo difficoltà nello smaltimento degli stock nei punti vendita per gli scarponi da sci alpinismo e i prodotti di fascia medio-bassa. Reggono le scarpe da trail running e arrampicata, ma è evidente la frenata dei consumi dovuta all’inflazione”. In calo tutti i mercati, non quelli asiatici, “ma a livelli non preoccupanti. Si prevede una ripresa dalla seconda metà del ‘24”
Il presidente della modenese Annovi Reverberi, che produce pompe per il B2B e idropulitrici per il B2C, ha tracciato il quadro del settore della meccanizzazione agricola e industriale. “Registriamo parallelamente un incremento della marginalità dovuta agli aumenti di prezzi andati a regime. Aiuta anche il calo di energia e materie prime”. Guardando alle esportazioni, “tengono gli Stati Uniti, cala moderatamente la Germania”. E per il 2024 “attendiamo una lieve ripresa del mercato consumer e una stabilità nel B2B”
Nemmeno le Top del settore sono esenti dalle difficoltà del periodo. Gli imprenditori, selezionati da ItalyPost e L'Economia e riunitisi venerdì a Milano, raccontano di un 2023 segnato da un rallentamento del fatturato. Pesa il calo della domanda globale. Intanto però hanno lavorato per proteggere la marginalità: per quasi tutti resta in linea col 2022. I casi di Annovi Reverberi, Pietro Fiorentini, M.S. Ambrogio e Somec. Il caso Ognibene
Le migliori imprese del settore, selezionate da ItalyPost e L’Economia del Corriere, venerdì scorso hanno tracciato l’andamento degli ultimi anni e raccontato le loro strategie di crescita. Tendenzialmente il 2022 è stato un anno complesso e dalla bassa marginalità. Il 2023 è ancora difficile per chi soffre della contrazione dei consumi, mentre altri tirano un sospiro di sollievo grazie al calo dei costi. Valore totale del comparto nel ‘22: 115,7 mld
A margine dell’evento, l’ad di Lati Industria Termoplastici, Michela Conterno, ha descritto l’andamento del settore chimico-plastico nel 2023. “Stiamo attraversando una fase di calo della domanda. In più, la concorrenza estera, specialmente dalla Cina, sta erodendo i margini e le quote di mercato”. Meno critica la situazione dei produttori di macchinari, che “stanno ancora gestendo gli ordini accumulati fino al 2024”. Nel settore dei materiali chimici, i prezzi delle materie prime sono in deflazione e c’è disponibilità. E per il prossimo anno “le prospettive sono di una ripresa dal secondo semestre e di modesta entità”
La vendemmia 2023 per i produttori italiani inizia con gli stock ancora pieni dal 2022. Pantini (direttore Wine Monitor Nomisma): “L’alto livello di giacenze è relativo soprattutto ai vini del Sud Italia”. Tra le cause della stagnazione del mercato interno, “l’inflazione e i minori consumi fuori casa rispetto al 2022”. Per quanto riguarda l’export, “in Nord America il rallentamento è dovuto alle scorte effettuate dagli importatori nel 2022; nell’Est asiatico può essere un calo fisiologico dopo anni di forte crescita”
Marco Bellinzona è ceo dell’azienda specializzata in intelligenza artificiale, acquisita un anno fa dall’azienda Champion trentina Dedagroup. Spiega che se le grandi aziende sono già organizzate per recepire le ultime tecnologie, nelle Pmi c’è molto lavoro da fare. I settori su cui ha già lavorato con risultati concreti sono la finanza, l’ottimizzazione della supply chain e l’energy. “Risolviamo problemi fondamentali per le imprese, come quello della previsione dei consumi per le multiutility, così la rete sarà sempre bilanciata”. E sull’impatto dell’Ia sull’occupazione: “Il lavoro cambierà, ma non diminuirà. Le trasformazioni ci sono sempre state”
Spesso si parla di etica dell’intelligenza artificiale o dei suoi rischi, ma quanto è effettivamente già diffusa? C'è chi sperimenta e chi l’ha già integrata nei processi. Come MT, che ha in fabbrica un robot umanoide che svolge lavori pesanti, Unox che così rende i propri forni più efficienti, Designtech che ne propone le funzionalità al mondo del design. Per Mareschi Danieli (Acciaierie Bertoli Safau) “aumenta la produttività e la sostenibilità riducendo gli incidenti”, per Podini (DedaGroup) “è ottima nella catena logistica, ma funziona anche in ambito finanziario”
Dopo la riforma del 1997, l'industria italiana del riciclo si è affermata a livello europeo e oggi conta 4.800 imprese e 236mila occupati, generando un valore aggiunto di 10,5 mld. Lo rilevano i dati del Rapporto Il Riciclo in Italia 2022. Le filiere di eccellenza includono gli imballaggi e la gestione di carta, vetro, acciaio, alluminio, oli, solventi e rifiuti inerti dall’edilizia. Distanti dalle medie o dai target europei, sono i settori delle apparecchiature elettroniche, delle pile e dei veicoli fuori uso
L’ad di Nomisma disegna un quadro dell’andamento dell’immobiliare nel 2023: “Inflazione, aumento dei tassi e difficoltà nell’accesso al credito hanno causato la diminuzione della domanda, dei mutui erogati e delle compravendite. Ma l’effetto sui prezzi ancora non si vede”. Sul tema affitti, “c’è affollamento di domanda e scarsità di offerta. Ne fanno le spese le famiglie residenti in locazione a medio-lungo termine: una su tre sarà in difficoltà quest’anno”. Lato studentati, “il Pnrr può dare slancio, ma c’è un tema di rigenerazione urbana troppo lento rispetto alle esigenze”
È uno dei principali uomini d’impresa del Veneto, già manager in Marzotto e da anni a capo di Alcedo, quindi abituato a guardare le tendenze per capire quali investimenti colgono le traiettorie del futuro. Le Olimpiadi invernali non sembrano rientrare tra questi. "Parlo da osservatore, ma mi pare siano uno strumento comunicativo e nulla di più". Sulle opere: "Diventeranno cattedrali nel deserto". E aggiunge: "La Svezia ha rinunciato ad ospitarle, questo è significativo"
Esultanza e festeggiamenti prima, ma poi cosa segue? Per ora si accumulano mesi di ritardo sulle infrastrutture, mentre i costi delle opere (complice la congiuntura economica) crescono sempre più. Il rischio poi è che rimangano a prendere polvere (per Varnier si può scongiurare). Allarme sponsor: per ora raccolti circa 70/80 mln milioni sui 500 necessari in totale. E la Fondazione Milano-Cortina ha archiviato un bilancio ‘22 con perdite da 85,4 milioni. "Ma nel 2026 si tornerà all'equilibrio finanziario"
Entrato in vigore dall’1 giugno, il nuovo ordinamento nell’ambito della tutela brevettuale consente attraverso il pagamento di un’unica tassa di rinnovo di ottenere la protezione in 17 Paesi Ue. L’ingegnere e consulente in Proprietà Industriale Ercole Bonini: “Il brevetto unitario consente un risparmio dei costi, ma se si dovesse perdere una causa al Tribunale Unificato il brevetto cadrebbe in tutti gli stati”. Tra i firmatari mancano Paesi come Spagna e Regno Unito. “Probabilmente non vogliono che la competenza decisionale dei propri tribunali sia trasferita a quello europeo”
Autostrade intasate, Alta Velocità al rallentatore sulla tratta Verona-Venezia, scali per i voli cargo che non decollano, servizi ferroviari “metropolitani” non all’altezza e altri esempi di inadeguatezza. Le infrastrutture, per le regioni che esportano di più in Italia, sono cruciali. Ma vengono gestite sulla base di interessi particolari, mentre manca una vera pianificazione territoriale. Le conseguenze sono anche sull’attrattività del nuovo triangolo industriale
Parla il coordinatore del Master in Sviluppo locale dell’Università del Piemonte orientale ed esperto delle dinamiche dei trasporti. “Manca visione e strategia sulla pianificazione delle infrastrutture. Se non sono integrate col territorio e rispondono a logiche localistiche, non funzionano. Si veda il caso del porto di Mantova”. E poi: “Gli stranieri fanno acquisizioni? Forse danno più valore di noi agli snodi dei flussi”. Sulla Pedemontana veneta è ottimista: “Per gli spostamenti merci sarà molto utilizzata una volta completa”
Droni, Vtol (Vertical Take off and Landing) e convertiplani: il primo assaggio di questa nuova forma di mobilità aerea sarà alle Olimpiadi Invernali nel 2026. Vallerani: "Sono una tappa intermedia per sperimentare un'infrastruttura che poi rimarrà nei territori. Permetteranno di ridurre il traffico e inquinare di meno". A livello di alimentazione "si lavora molto con l'elettrico, tecnologia ad oggi più matura di idrogeno e biocarburanti". Saranno sostenibili anche i costi: "All'inizio non saranno distanti dalle vetture con autista, ma faranno risparmiare molto tempo"
L’appuntamento con il futuro della mobilità è fissato al 2026, anno delle Olimpiadi Milano-Cortina. “Ma è solo un punto di partenza”, specifica il presidente del Distretto aerospaziale della Lombardia, Vallerani. “Sarà un servizio effettivo nel 2050”. Il direttore operativo di Save, Fischer: “I vertiporti sono nel nostro Masterplan al 2027. Dovranno essere anche intra-urbani. Abbiamo creato una società per pianificarli e investire nella loro costruzione. È un business ampio”
Operativo dall’ottobre scorso, il Centro Europeo per le previsioni meteo di Bologna elabora 800 mln di osservazioni al giorno, 24 ore su 24, per ottenere previsioni affidabili e supervisionare i cambiamenti climatici. Il direttore Matteo Dell’Acqua: “Far progredire le capacità di calcolo è fondamentale per aumentare l’accuratezza. C’è molto lavoro con gli sviluppatori informatici”. Al data center bolognese si punta anche sul machine learning. “E dal prossimo 27 giugno implementeremo la prima evoluzione scientifica del nostro modello di previsione, passando da una risoluzione di 19 a 9 km”
L'inflazione morde i beni alimentari, e così il vino. Il punto di vista del gruppo Argea, più grande player italiano nel settore (con Botter in Veneto, Mondodelvino, Cuvage, Poderi dal Nespoli e Zaccagnini), con le parole di Massimo Romani: “Oltre al calo della domanda c’è anche un overstock di magazzini che ha creato rallentamenti nella distribuzione”. Intanto però “la situazione degli approvvigionamenti e della logistica si è normalizzata”. Sui mercati e i canali: “C’è l'incognita della Cina e la sofferenza dei vini rossi negli Usa. Il canale On trade va meglio dell'Off trade, mentre l'e-commerce ha avuto un calo dopo il boom durante la pandemia”
Dal Superbonus 110% all’inflazione interna fino alle tendenze della domanda globale, passando per il capitale umano. Il settore delle vernici, poco centrale nel dibattito, scoperchia temi cruciali. Ce ne parla Pietro Geremia, presidente e ad dell’azienda leader nel comparto San Marco Group, che si rivolge all’edilizia professionale. “Il 2023 ha avuto un inizio impegnativo in tutti i mercati e la domanda rischia di continuare a raffreddarsi. Noi siamo riusciti a rimanere stabili ribilanciando le forze, ora attenzione a trattenere i talenti”
I dati elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna per questa testata parlano chiaro: la crescita dell’Emilia su popolazione, industria ed export è impareggiata. La Lombardia è solida grazie al terziario, il Veneto arranca. Ma per il sociologo Aldo Bonomi, crisi ecologica e crisi del lavoro ridisegnano gli scenari: “Di fronte alle prossime sfide bisogna ripensarsi: poco conta chi è cresciuto di più fino ad ora”. Per il professore di economia e politica industriale Mosconi: “L’Emilia sa mettere assieme scienza e industria, binomio cruciale per il futuro. Ma attenti al caso delle alluvioni”
C’erano davvero tutti: da 19 ministri a vecchie glorie. E c’era davvero tutto: dai dibattiti sulla gentilezza alle pop star, con moltissimi eventi in overbooking. L’obiettivo di fare una grande festa in cui l’establishment si sentisse partecipe è centrato in pieno. Resta da capire se poi l’overdose sia un elemento di ricchezza a prescindere dalla qualità dei contenuti
Le date non sono più sovrapposte, ma i due Festival sono un weekend dopo l’altro e dunque la sfida è inevitabile. Si gioca sul fronte della partecipazione di ospiti e pubblico. E poi della risonanza nazionale, di conseguenza anche delle sponsorizzazioni. L’anno scorso il Gruppo 24 Ore sembrava aver portato a casa un vantaggio, ma quest’anno Laterza prova ad affinare la tecnica (cambiando le sale ad esempio). Gli assi li cala comunque Trento, che in programma ha avuto 6 Nobel e 19 ministri
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