Dati non nuovi né sorprendenti, ma che evidenziano come mai in passato lo squilibrio esistente tra uomini e donne nei compiti di cura e come questo impatta sul mondo del lavoro: è questa la chiave di lettura che propone Martina Gianecchini, professoressa associata di Gestione delle Risorse Umane alll’Università degli Studi di Padova e Referente Scientifica dell’Executive Master in Human Resource Management della CUOA Business School
Il professor Cappellari: “Dopo il lockdown c’è grande voglia di smettere la tuta. Ma i capi comodi continueranno a dettare legge anche quest’estate. L’ecommerce non sterminerà i negozi tradizionali, che però devono cambiare e innovare. Assurde le penalizzazioni anti-Covid per i centri commerciali”
Parla Jacopo Giliberto, giornalista del Sole – 24 Ore e “guru” in tema di energia e ambiente: “Inceneritori fondamentali, senza l’indifferenziato non riciclabile finirebbe tutto in discarica: il peggio del peggio. Nessun rischio per la salute. In Italia ne servirebbe uno a regione, al Nord dico sì agli ammodernamenti. Esistono tecnologie alternative, ma se solo le nomini scateni i contrari”
Il professor Garavaglia valuta gli effetti sulle dinamiche degli spostamenti, racconta cosa succederà con l’apertura della Pedemontana veneta. “Subito centri abitati e strade provinciali più libere, saliranno anche le quotazioni degli immobili. Ma la vera rivoluzione arriverà quando i due estremi dell’arteria si collegheranno all’A4 e all’A27”
Martha Friel, una delle principali studiose dei fenomeni turistici si dice preoccupata per i ritardi di programmazione: "Se non saremo in grado di organizzarci, ci vedremo superare da Grecia, Croazia e Spagna.“Nei prossimi anni tornerà a presentarsi il problema dell’overtourism, ma con le nuove tecnologie e competenze lo si gestirà meglio”. E prevede un boom del turismo outdoor
Milano ha strutture troppo grandi e costose. I tentativi di portare manifestazioni da fuori, come il Salone del Libro, si sono sempre rivelati un fallimento. Verona è troppo piccola e non riesce nemmeno a fare un aumento di capitale da 30 milioni. Ecco perché il modello “federativo” Bologna – Rimini potrebbe essere quello vincente
L’assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna nelle scorse settimane ha scritto al governo: «Non saranno gli aiuti a salvare il settore. Bisogna programmare la ripresa partendo da una campagna vaccinale più rapida». Su quanto sta facendo la Regione aggiunge che «la partita dei ristori la gioca soprattutto il governo, il nostro impegno maggiore è supportare l’alleanza tra le Fiere di Bologna e Rimini»
Il direttore generale di PromoTurismo del Friuli Venezia-Giulia: “Risulta centrale il ruolo dell’enogastronomia nel settore turistico, sia per quello di prossimità che per quello dall’estero. La nostra strategia di mercato punterà ad un approfondimento della fusione tra cultura, paesaggistica ed esperienze enogastronomiche”. La digitalizzazione? “Essenziale per sopravvivere”
Mr. Amarone, come viene chiamato Sandro Boscaini, patron di Masi, spiega perché la media registrata dal settore vitivinicolo nasconde differenze abissali tra grandi e piccoli, tra gdo e horeca. A pesare anche la paralisi del turismo e l’annullamento delle fiere. “Ma appena si riaprirà sarà come nel terzo trimestre: i volumi torneranno a crescere perchè il vino è sinonimo di convivialità
Tutto il quadro politico è in movimento. Ma a dettare l’agenda dei prossimi anni saranno i nuovi equilibri che si determineranno con l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. Bonaccini, con le sue dichiarazioni, non ammicca alla Lega, ma sta cercando di mettere in tensione la parte filogovernativa di Giorgetti e Zaia con quella populista di Salvini. Parla il politologo e sondaggista Paolo Feltrin
Marcello Bonvicini, Presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, commenta l’andamento del settore agricolo nell’anno della pandemia: “Le aziende del territorio hanno sofferto molto, con perdite di oltre il 60% per le piccole e medie imprese delle bollicine legate al canale Horeca. Ora è fondamentale puntare sull’export e sulle infrastrutture. Importante che il Governo porti le nostre istanze nell’ambito delle politiche agricole comunitarie”
“Non c’è solo il modello della superbanca, vi sono anche modelli di banche di successo che trovano nel rapporto col territorio o nella nitida specializzazione la propria ragione d’essere. Il primo è quello delle banche di territorio che, in alcuni casi, come quello di Credem, Bper e Credit Agricole funziona mentre non è funzionato quello veneto. Il secondo è quello di banche fintech, concentrato su segmenti di mercato come quelle delle piccole imprese, sulla quale stiamo puntando. In Veneto un caso interessante è quello di Banca IFIS che coniuga specializzazione e territorio ”. Parla Roberto Nicastro, cofondatore di Aidexa.
La mafia ha natura di imprenditrice, e se è riuscita a radicarsi così bene al Nord è perché ha trovato un terreno particolarmente fertile: è l'analisi di Gianni Belloni, giornalista padovano e direttore del Comitato scientifico del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto. Per comprendere il fenomeno e definirne una linea di contrasto efficace è necessario dunque spostare il focus e studiare quelle reti di relazioni con la politica e l'economia che fanno da sostegno alle organizzazioni mafiose
Il presidente dell'hub portuale dell'Emilia-Romagna indica piani per il futuro. «Per gestire il Next Generation Eu serve stabilità. Il nostro progetto di portare i fondali a 14,5 metri e i 150 nuovi ettari di nuovi piazzali e aree logistiche guarda al futuro di tutto il Paese». E sul centro di stoccaggio di CO2: «Fondamentale per tutto il territorio. Bene che Eni abbia deciso di finanziarlo autonomamente»
Per il presidente del porto di Trieste “il futuro è il mare, non sono i porti. Che saranno sempre più la cerniera tra presente e futuro, tra la ricchezza che scorrerà in profondità e le terre emerse." E aggiunge: "Se invece stiamo qui a contare i container non andiamo da nessuna parte. Se ci mettiamo a fare lo stesso mestiere di altri abbiamo perso in partenza. Per competere serve una visione e capacità di progettare il futuro"
Come e' arrivata la notizia dell’intervento della Regione Emilia Romagna che ha permesso di sbloccare la partita relativa all’aggregazione delle Fiere di Bologna e Rimini, e' arrivato sarcastico un post su Facebook di Paolo Giaretta, l'ex sindaco di Padova, che si chiedeva cosa stesse facendo Za...
Il calo di popolazione che sta subendo gran parte del Nord, dal Piemonte al Veneto fino al Friuli Venezia Giulia, è frutto sia della scarsa attrattività che dell’assenza di politiche di sostegno alle giovani coppie. A Milano le condizioni alla base del boom degli anni ’10 non ci sono più e dopo il Covid rischia un declino simile a quello che ha avuto Torino se non imposta la sua crescita su basi nuove. Bologna e l’Emilia riescono a crescere ma devono consolidare la rete dei servizi perché le aspettative di giovani e famiglie sono crescenti e sempre più differenziate. Altrimenti, come ormai è evidente, la tendenza al declino della popolazione si farà sempre più netta. Parla Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, editorialista del Sole 24 Ore e Repubblica, uno dei maggiori esperti nel campo della demografia
Nonostante le due regioni risultino essersi sempre più integrate dal punto di vista economico, non lo sono affatto sul piamo infrastrutturale. Anzi, a volte vanno in concorrenza. Le cause? Nessun dialogo fra le classi dirigenti e una competizione tra i due modelli. “Servirebbe un tavolo che affronti problemi legati ai terreni di competizione per individuare quelli dove si può cooperare. Tocca alle confindustrie costruirlo”
Ogni crisi segna una svolta. E come siamo cambiati dopo le crisi del 2008 e del 2013, anche questa nuovo momento di drammatica difficoltà ci chiede di mettere in campo nuove idee e strumenti. Per stare al finaco delle imprese e dei non garantiti e per offrire loro spazi di incontro, confronto e relazione. Perchè saranno di nuovo loro, anche questa volta, a far uscire il Paese dalla crisi
Il perimetro del gioco comunicativo si è allargato a dismisura e dentro questo campo più largo le opportunità da cogliere sono aumentate anch’esse in maniera esponenziale. Un esempio? La coppia Ferragni-Fedez ha messo su un’azienda di successo, ha fatto comunicazione sociale durante la pandemia, ha avvicinato i giovani alla realtà dei musei. E le imprese devono imparare a conquistare i propri dipendenti. Pubblichiamo la prefazione di Dario Di Vico al volume Restart Program
L’Europa si aspetta da noi che i progetti presentati per ricevere i fondi necessari siano sostenibili dal punto di vista economico-finanziario e procedurale. Affinché queste risorse – consentite la metafora -diventino “carburante” effettivamente fruibile e accessibile nei distributori nazionali a cui possano rifornirsi i progetti, serviranno rilevanza, sostenibilità, metodo, tempestività e partnership. Purtroppo molti Enti Locali hanno strutturalmente un gap, ampliatosi nel tempo, di competenze di progettazione e di analisi di sostenibilità, ma anche di project e program management e di capacità realizzativa.
L’Europa si aspetta da noi che i progetti presentati per ricevere i fondi siano sostenibili dal punto di vista economico-finanziario e procedurale. Serviranno rilevanza, sostenibilità, metodo, tempestività e partnership. Molti Enti Locali hanno un gap di competenze di progettazione e di analisi di sostenibilità. Il ruolo delle Fondazioni potrebbe rivelarsi decisivo come “accendino” per far scoccare la scintilla della coesione operativa e del coordinamento necessario alla realizzazione dei progetti
Da una ricerca realizzata sui visitatori di Open Factory 2019, emerge come Il turismo industriale è un turismo di nicchia ma con una domanda in crescita che trova in questo tipo di offerta risposta ai bisogni di esperienzialità, di “playfull learning” e di partecipazione che caratterizzano il turista contemporaneo. E che serve alle imprese per crescere
Se la guerra alla pandemia prima e le conseguenze economiche del dopoguerra poi riusciranno a frantumare la società in tanti gruppi e categorie contrapposte, gli anni Venti del Duemila potrebbero ripetere la storia peggiore del Novecento. Il trumpismo può essere sconfitto solo da politici che sappiano vedere questi conflitti e lenire il dolore di chi li soffre, tendendo davvero una mano, non solo retoricamente, ai «forgotten men» che animano i trumpismi in tutto il mondo
“Quando, anni fa, raccontavo che ero un grande appassionato di montagna, per i miei interlocutori era normale legare quella mia dichiarazione al fatto che io dovessi essere uno sciatore. Ma oggi non è più così. Se uno ama la montagna evita la folla che si accalca nei weekend sulle piste, e ci v...
Ciò che è stato fatto non può essere cancellato – ma neppure quello che non è stato fatto può esser fatto quando ormai è troppo tardi. Sul latte non versato è inutile piangere quanto su quello versato. La seconda ondata era prevedibilissima e occorrevano più strutture di terapia inte...
Il virologo intervistato ieri dal Corriere della Sera dice: «Sono contrario al lockdown come scienziato perché penalizzerebbe l’educazione dei giovani e come medico perché vorrebbe dire che malati, affetti da altre patologie, specialmente tumori, non avrebbero accesso alle cure. Tutto questo a fronte di una malattia, la Covid-19, che, tutto sommato ha una bassa letalità. Cioè non è così mortale. Dobbiamo porre un freno a questa isteria».
Il 21 marzo si erano registrati 6.537 contagi in più del giorno precedente, in terapia intensiva erano ricoverate 2.857, i morti furono 793. In questi giorni circa 19.000 contagi in più rispetto al giorno precedente (tre volte tanto rispetto a marzo) ma soltanto 1.049 persone in terapia intensiva (meno di 1/3) e 151 le vittime (circa l'80% in meno). Palù: “isteria collettiva”. In Francia, con il doppio dei contagi, misure molto più contenute varate tra le proteste di sindaci che non vogliono nemmeno i lockdown notturni
Il verdetto della giuria popolare premia Giulio Cossu con 32 voti. A seguire, in ordine, i libri di Anna D'Errico "Il senso perfetto" (Codice Edizioni, 29 voti), Francesca Buoninconti "Senza confine" (Codice Edizioni, 18 voti), Carola Frediani "Cybercrime" (Hoepli, 12 voti), e Guido Barbujani e Andrea Brunelli "Il giro del mondo in sei milioni di anni" (Il Mulino, 10 voti)
Un manager mette a nudo i diversi approcci culturali dell’imprenditoria emiliana e di quella veneta. E rileva nella maggior apertura di quella emiliana la possibile chiave dei recenti successi delle imprese di quella regione. Saprà l’impresa veneta, che ha molte qualità, a compensare questi limiti e a tornare a vincere nella competizione tra questi due modelli d’impresa?
Egregi signori Bonomi e Landini: assieme a chi ha qualsiasi responsabilità politica, avete davanti un solo obiettivo: far tornare a crescere il Paese. Ma questo sarà possibile solo e se le ragazze e i ragazzi dell’Italia e del mondo, la next generation , vedranno nelle imprese italiane un lavoro buono per la loro crescita. Egregi signori: avete molto da fare: rivalutare il lavoro
Una giornata che minacciava pioggia sin dal mattino ha fortunatamente “graziato” la prima di Trieste Next. Non solo, ha fatto anche capolino un timido sole all’atto del taglio del nastro, nella consueta location cittadina di piazza dell’Unità, della nona edizione del Festival della ri...
Riconosciuto come impianto “faro” dal Word Economic Forum, lo stabilimento della Rold di Nerviano, a pochi chilometri da Milano, è uno straordinario esempio di applicazione del 4.0: in questo caso la digitalizzazione non è solo stata leva di miglioramento dei processi produttivi,...
Due cicli di incontri con i migliori imprenditori italiani per approfondire le strategie di crescita delle imprese champion in questa nuova e complicata fase economica. Acquisizioni, fusioni, operazioni straordinarie sono alcuni dei temi oggetti degli incontri così come altrettanto importanti quelli relativi ai processi organizzativi da mettere in atto, anche in relazione all'impatto aumentato che la svolta digitale sembra aver impresso in questi mesi
Zaia è chiamato a una scelta coraggiosa – spiega Sandro Mangiaterra in questo editoriale per il Corriere del Veneto -, lavorare per far sì che il Recovery Fund sia, per il Veneto, una grande opportunità. Tanto che dovrebbe farne oggetto della campagna elettorale. L’occasione è irripetibile: in ballo è il rilancio della competitività del territorio. Necessario lavorare per portare la banda ultralarga ovunque, introdurre incentivi sugli investimenti hi-tech, imboccare la via dell’economia circolare. Per tornare a essere (davvero) locomotiva del Paese
I dati dell’export e della demografia dimostrano che è in atto da tempo un processo di declino del Nordest. Milano si sta a sua volta spegnendo e comincia a perdere popolazione dopo che il Coronavirus ha rivelato la sua fragilità “psicologica”. L’Emilia invece cresce di popolazione e regge meglio con il suo tessuto industriale che sembra aver prodotto una sintesi virtuosa tra imprenditorialità e innovazione
“Una azienda e il suo territorio sono come una mucca. Se ne hai cura, attenzione al suo benessere complessivo e al contesto dove vive, allora otterrai qualità e risultati anche nel lungo termine. Se invece cerchi di ottenere risultati velocemente, uccidi il tuo stesso patrimonio”. Parola di Giampietro Povolo, il manager che ha portato la casa vinicola vicentina ad abbracciare il percorso di sostenibilità a 360 gradi
“E’ un anno indubbiamente difficile, soprattutto per la Docg. Ma, proprio per questo, dobbiamo considerarlo un anno zero. Facendo tutti un passo indietro per essere in grado di ripartire più forti nel 2021” A dirlo è Giorgio Polegato, presidente di Astoria, una delle case vinicole più importanti del mondo del prosecco. Che aggiunge: "1/3 delle aziende a rischio? Direi proprio di no"
C’è stato un momento nel quale qualcuno ha pensato che per fermare il Covid bisognasse chiudere le fabbriche. E’ stato il frutto avvelenato della cultura anti industriale di una parte del paese. In un momento così difficile, bisogna trovare il coraggio e la forza per aprire, anche solo per una mezza giornata, le porte delle nostre imprese. Perché non possiamo più permetterci che qualcuno possa pensare che l'Italia, senza fabbriche e senza lavoro, possa farcela lo stesso
Sul Corriere del Veneto il presidente della Camera di Commercio di Verona dice: «mi chiedo se, ora che le tradizionali modalità di business sono state “spazzate via” dagli effetti del Covid-19, la crescita per aggregazioni sia ancora la più efficace». E spiega che la necessità di avere ampie superfici potrebbe venire meno e le manifestazioni svolgersi sul digitale
Parla l’amministratore delegato dell’impresa champion nelle calzature tecniche da montagna. “Il consumatore sarà esigente e non chiederà solo se non inquini ma anche che cosa fai per i tuoi collaboratori e cosa restituisci alla tua comunità. C’è un crescente interesse verso la montagna che favorisce chi, come noi, opera su questo segmento di mercato. Abbiamo spazi di crescita importanti. Acquisizioni? Non sono all’odg e comunque solo se coerenti. La ripresa sarà complicata ma abbastanza veloce. E l’Italia ce la può fare. Ma ha bisogno di marketing per raccontare i suoi punti di forza”
Il 3 novembre scorso Il Mattino di Padova pubblicava questa intervista a Massimo Malvestio, già autore di "Malagestio, perchè i veneti torneranno poveri" nella quale indicava i problemi di fondo che Cattolica Assicurazioni doveva risolvere per uscire da quella che sarebbe diventata una inevitabile crisi. La denuncia del sistema "cooperativo" che privilegia i sistemi di potere alla redditività
Per il presidente di Mevis e del Cuoa Business School Federico Visentin, “se vogliamo far tornare grande il Veneto dobbiamo renderlo attrattivo. E una delle leve fondamentali è cercare di portare grandi multinazionali dei settori più innovativi, possibilmente legate alle reti di subfornitura che in questa regione sono particolarmente forti”. Ma ci deve aiutare la politica perché noi industriali non siamo bravi a lavorare per obiettivi comuni
L’emergenza coronavirus ha imposto l’annullamento del Salone del Mobile di Milano, la più grande fiera di settore del mondo. Lo stop ci permette di ragionare sullo stato dell’industria del design made in Italy e sulle sue prospettive. Con qualche preoccupazione e un cauto ottimismo. Pubblichiamo l'analisi uscita su Abitare il 25 maggio scorso
Dopo una fase nella quale era stato messo in ombra da Salvini, Zaia non solo è rinato, ma si è imposto come unico leader ampiamente riconosciuto dalla sua regione. Ora può e deve fare di più. Far rinascere il Veneto dopo gli anni del declino. Un programma in tre punti da gestire con la stessa logica di come ha guidato l’uscita dalla crisi. Praticando l’autonomia e non predicandola. E stringendo le giuste alleanze
Per 15 anni direttore del centro di biotecnologie Icgeb di Trieste e ora professore al King’s College London, Mauro Giacca fa un quadro di quello che si avverte dall’estero in materia di riaperture e Fase 2 all’italiana. Falsi obiettivi e coercizioni hanno fatto perdere di vista il messaggio principale: fare attenzione al distanziamento sociale. Alimentando paure con i divieti e non responsabilizzando davvero le persone
Il direttore della Caritas di Padova: “Abbiamo intercettato tante persone che mai si erano rivolte ai servizi della Caritas perché si sono trovate per la prima volta in difficoltà.” “In questo momento per noi la maggiore richiesta è di aiuti alimentari, perché all’inizio dell’emergenza era l’unico aiuto che era possibile attivare”. “Ora passiamo alle accoglienze straordinarie”
Sono stati tra i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire. Sono stati abbandonati da tutti e sono ora le categorie più a rischio perché più piccoli e quindi più fragili. Cronaca di una battaglia nella quale ogni giorno diventa decisivo per decidere quanti di loro rimarranno in vita e quanti no
Per Romano Cappellari, professore di marketing presso l’Università degli Studi di Padova e CUOA Business School ed esperto di retail management, la decisione del governo di riaprire le fabbriche e di tener chiusi i negozi significa non aver capito che il valore viene creato dall’intera filiera. Inutile parlare di settori in un mondo dove i settori non esistono più. Meglio utilizzare dei criteri che garantiscano la sicurezza, uguali per tutti, piuttosto che riaprire un’attività basandosi sui codici Ateco
Per il docente di Ca’ Foscari, teorico della contaminazione tra manifattura e digitale, pensare alla sola riapertura delle fabbriche senza aprire scuole e università significa non aver capito che anche la formazione è una priorità. Così come pensare che tutto possa essere sostituito dalla didattica a distanza. L’esperienza formativa è di più: incontro, condivisione e confronto
Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e i nostri servizi. Continuando a navigare acconsenti al loro utilizzo.OkMaggiori informazioni
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the ...
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.