Il governo di Pedro Sanchez allenta il lockdown e permette anche alle imprese di alcuni settori «non essenziali» di riprendere l’attività interrotta oltre due settimane prima: riaprono gli uffici (senza contatto con il pubblico), gli studi legali e notarili, i tribunali, le imprese di pulizia, ma soprattutto i cantieri delle costruzioni e le fabbriche. Emmanuel Macron invece ha annunciato che la chiusura del Paese è prorogata fino all’11 maggio, data in cui si pensa di far ripartire scuole e università
La Svezia è sotto i riflettori di tutto il mondo per le misure di contenimento definite “troppo blande”: bar, ristoranti, scuole, aziende non hanno mai chiuso le loro porte. “Il governo non costringe nessuno a stare a casa o mantenere le distanze, lo consiglia. E gli svedesi lo fanno” spiega a La Stampa la ministra degli Esteri Ann Linde. “Vietare alle persone di fare una passeggiata all’aria fresca, rispettando le distanze, può nuocere di più che chiuderle in casa per mesi? La nostra cerca di essere una strategia a lungo termine”
In Germania passa la linea ottimista ma prudente di Angela Merkel. Il gabinetto di crisi, formato dalla cancelliera e dai premier dei Länder federali, prolunga almeno fino al 3 maggio le misure restrittive della vita sociale, ma annuncia una serie di ripartenze: da domani potranno riaprire gli esercizi commerciali con una superficie inferiore a 800 metri quadrati e tutti i concessionari d’auto, i negozi di biciclette e le librerie, dal 4 maggio cominceranno a riaprire le scuole
Sabato 4 aprile sono stati una decina gli imprenditori intervenuti al webinair di ItalyPost ripreso poi dall’agenzia Reuters. Tante le misure di sicurezza adottate tali da rendere le fabbriche luoghi assai più sicuri di qualsiasi altro. E un solo appello. Non chiudete le imprese come noi
L’agenzia di rating Modefinance è riuscita a realizzare un vero e proprio stress test per misurare le ricadute dell’emergenza Covid19 sull’economia reale e sui mercati finanziari. Il risultato è preoccupante: le imprese con un rating da tripla A rischiano meno ma circa il 65% delle Pmi italiane si colloca in una fascia intermedia dove le probabilità di default salirebbero di molto
“Le industrie bresciane esportano il 60 per cento della loro produzione. Assentarsi dai mercati esteri per due mesi consecutivi è come suicidarsi” spiega in questa intervista a La Stampa il presidente di Confindustria Brescia, convinto che la chiusura totale sia “dannosa” e che nelle aziende “le persone sarebbero più sicure che fuori”. La sua azienda a Brescia è chiusa, mentre la parte tedesca tra Dresda e Lipsia continua a fatturare
Il tema del dividendo arriverà, per un primo esame, sul tavolo del consiglio di amministrazione di Unipol Gruppo convocato per oggi. Al momento non è ancora dato sapere quale sarà l’orientamento finale del board. D’altra parte sono diversi gli elementi da tenere in considerazione e non s...
Fondazione Carigorizia ha in pancia 21,56 milioni di azioni di Intesa Sanpaolo. Considerato che il cda dell’istituito aveva deliberato la distribuzione di una cedola da 0,192 euro, l’ente avrebbe dovuto incassare circa 4,1 milioni di euro. Nel caso di Unicredit la decisioneva a impattare tra gli altri sulla Fondazione CRTrieste, che si apprestava a incassare circa 2,8 milioni di euro.
Congelata la cedola che sfiorava gli 1,8 milioni di euro Il salvagente: prestito senza interessi dal colosso bancario. Ma per una Fondazione alle prese con la crisi finanziaria e con un drastico piano di spending review è una brutta mazzata
«Nessun effetto sulle erogazioni del 2020». Fondazione Cariparo è netta nel rassicurare il sistema dell’associazionismo padovano e rodigino a seguito delle notizie sulla sospensione dell’erogazione dei dividenti 2019 da parte di Intesa Sanpaolo. L’istituto ha comunicato infatti ieri che no...
Vengono da Brescia quei bastoncini che hanno permesso lo screening di massa a Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus, e nella regione dello Hubei e che adesso reclama come oro anche la sanità italiana. Da Pechino a Codogno, «tampone» è diventato la parola chiave che apre discussioni i...
Agli antipodi della penna liscia, il prodotto rimasto sugli scaffali anche durante l’ondata di acquisti da panico, c’è il fagiolo: «Un prodotto sano, economicamente accessibile, di lunga durata, l’ideale da tenere in dispensa», spiega Loris Pedon, amministratore delegato della Pedon di Mol...
Se buona parte del Paese in ambito produttivo si è bloccata, nella filiera dell’alimentare si fa sentire anche “l’effetto scorta” collegato dalla paura del coronavirus. «Nelle ultime settimane – spiega Marco Negro Marcigaglia amministratore delegato di the Bridge di S.Pietro Mussolino �...
Le terre sono pronte, l’emergenza coronavirus non può fermare le campagne pur tra mille difficoltà. «Gli agricoltori sono in piena attività: stanno concimando, seminando e iniziano a fare i trattamenti con antiparassitari e agrofarmaci. Se le industrie che fanno il nostro mestiere si bloccano...
I Mantellassi, Brasso, Nicolini non fanno solo mestieri diversi, con problemi diversi. Non si conoscono proprio. Usano però le stesse identiche parole, per sintetizzare l’emergenza medico-sanitaria che, da noi, è già anche emergenza economica da recessione assicurata. Soltanto negli ultimi vent’anni, ricordano, abbiamo vissuto l’11 settembre, la Sars, la Grande Recessione. Ogni volta abbiamo pensato che il mondo sarebbe crollato e ogni volta ci siamo rialzati. Per quale ragione non dovremmo ripeterci? «Le forze per farlo, nonostante tutto, il Paese le ha».
E se fossero loro, queste imprese Champions, alla fine, a riportarci a galla? È probabile. Lo hanno già fatto almeno una volta e, anche se pare che tutti lo abbiamo dimenticato, in uno scenario persino più difficile: il virus, allora, si chiamava Grande Recessione Globale e colpì duro per cinque interminabili anni. Non toccava questioni di salute, è vero. Ma paralizzò il mondo (e provocò molti suicidi). Hanno spalle sufficientemente forti per reggere e ripartire ma non vanno lasciati soli. Sopratutto ora.
Con il coronavirus la prima epidemia del capitalismo Just In Time è arrivata e lascerà un segno profondissimo. In questo video pubblicato da Il Bo Live il professor Marco Bettiol, del dipartimento di Economia e il professor Fabrizio Tonello, del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Padova, discutono di fragilità e resilienza
È forse il tempo di capire che la comunità di cura non è solo retorica di buone notizie o di buoni sentimenti operosi, ma è questione sociale. Per fare società che rimanda al pensarla non solo stretta sul volontario, ma larga con infermieri, medici, ricercatori, insegnanti, un sindacato dei lavori che dà voce alla comunità dei lavori, lavoro a distanza compreso, e rappresentanze di imprese grandi e piccole, manifatturiere e terziarie, necessarie per capire la “geografia del male” sociale ed economico. Riportiamo l’editoriale pubblicato sul Sole 24 Ore l’11 marzo
Secondo uno studio di Confturismo-Confcommercio, da qui a maggio si stima che le strutture ricettive in Italia registreranno un calo di oltre 31,6 milioni di presenze con una perdita stimata di 7,4 miliardi di euro. Il Veneto rischia di venirne fuori massacrato. Per la Fondazione Think Tank Nord Est, a rischiare di più sono soprattutto le località balneari, ma soffriranno anche alcune località di montagna che già hanno dovuto fare i conti con la devastazione lasciata dalla tempesta Vaia. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 6 marzo
Ingenti sono stati i danni economici legati ai grandi eventi e alle manifestazioni in calendario per questo periodo dell’anno in Veneto. Dopo il rinvio di Vinitaly e dell’inaugurazione di Biennale Architettura, un’altra “vittima eccellente”: le attese finali della Coppa del mondo di sci a Cortina, in programma dal 16 al 22 marzo, che verranno del tutto annullate. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 7 marzo
In questa intervista al Giornale di Vicenza, il presidente degli industriali veneti lancia l’allerta: “Questa si sta profilando sempre più come una crisi strutturale, e non congiunturale. Questo momento ci impone di ripensare a come la globalizzazione si è strutturata per l’Italia. Non siamo a un reshoring di attività dalla Cina, però possiamo pensare di riportare qualcosa indietro. L’importante è che rientrino le attività ad alto valore aggiunto, specifiche per il nostro territorio”
In soli dieci giorni dal propagarsi del virus in Veneto il traffico sugli scali di Venezia e Treviso si è ridotto del 70%. E nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare, al punto che la società di gestione del sistema aeroportuale sta valutando misure per contenere le perdite. Tra queste c’è anche l’ipotesi di chiudere temporaneamente l’aeroporto di Treviso. Riportiamo l’articolo pubblicato sul Corriere del Veneto il 7 marzo
“Aziende e lavoratori sono stati lasciati soli, senza prescrizioni di massima. Impariamo dagli errori. E smettiamo di pensare che l’Italia dia il meglio in emergenza: abbiamo bisogno di programmazione. Detto questo, cerchiamo di trasformare la sventura in opportunità” dichiara il segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, Marco Bentivogli, in questa intervista del Corriere della Sera del 25 febbraio
“Il lavoratore è più soddisfatto e motivato perché lavora nell’ambiente che si è scelto e con il timing ottimale per lui. Si registra così un cambiamento di clima che migliora la relazione con l’azienda e si creano i presupposti perché dal controllo si passi alla fiducia” dichiara Maurizio Del Conte, l’ispiratore della legge sullo smartworking del 2017, in questa intervista del Corriere della Sera del 24 febbraio
L’antecedente storico del lavoro agile è il tele-lavoro, ma si tratta di una cosa molto diversa: era una forma di organizzazione tutt’altro che agile, che non consentiva affatto la libera scelta e variabilità del luogo e del tempo di svolgimento dell’attività. Con la legge n. 81 del 2017 la forma nuova di organizzazione del lavoro resa possibile dal pc e da Internet ha avuto anche un riconoscimento legislativo esplicito. Senonché la legge ha messo un po’ di piombo nelle ali del lavoro agile. Riportiamo l’articolo de Lavoce.info
Anche se una maggiore vicinanza con la famiglia e il risparmio sugli spostamenti casa lavoro sono innegabili aspetti positivi, le relazioni con i colleghi in ufficio potrebbero risentire della distanza tipica del lavoro da remoto. A rilevarlo, nel 2017, è stata l’Organizzazione internazionale del lavoro: il 41% dei lavoratori da remoto affermava di subire elevati livelli stress, contro il 25% dei lavoratori in ufficio. Riportiamo l’articolo di Wall Street Italia
Stefano Zanette, presidente del Consorzio Doc, dopo la (momentanea) apertura della Docg verso la riammissione del glifosato: «Non mi che il presidente di Confagricoltura abbia confermato la sua notoria posizione sull’uso della chimica, ma considero un vero e proprio tradimento quello dell’amico Innocente Nardi, ha tradito la fiducia degli associati». La replica: «Noi primi a combattere il diserbante, non si cambia»
Legambiente Veneto e Friuli Venezia Giulia avanza una richiesta pubblica alle due Regioni ed alla Doc del Prosecco: la rimozione definitiva del glifosato da tutti i disciplinari di produzione delle Denomininazioni di Origine Controllata che ne contemplano l'impiego. Infatti, solo nei 15 Comuni dell'area Docg vige il divieto, per iniziativa dei sindaci che hanno condiviso il regolamento di polizia rurale
Nuovo esame per l’erbicida. L’agenzia statunitense dell’ambiente si affianca al risultato di altri organismi scientifici e ha escluso pericoli. Vi sono rischi per le api? Lobby contrapposte
Visionario e carismatico, Daniele Lago è l’imprenditore dietro alla storia di successo di LAGO, che anche quest’anno nell’ambito della Green Week aprirà le sue porte ai visitatori come Fabbrica della Sostenibilità. “Per noi il tema della sostenibilità deve abbracciare un tema sociale più ampio. Non puoi produrre delle cose che sono ecologicamente attente e far lavorare le persone in modo eccessivo o in luoghi di lavoro non felici” dichiara Daniele Lago in questa intervista a Lifegate
Alla guida del gruppo Erg, Edoardo Garrone racconta in questa intervista a Forbes le strategie della holding di famiglia che, dopo la cessione del business del petrolio, ha convertito il gruppo in primario produttore di energia da fonti rinnovabili. Domenica 1 marzo alle 11.30 al MUSE di Trento discuterà proprio della sfida del passaggio alle energie rinnovabili con Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club, Antonio Cammisecra, amministratore unico Enel Green Power, e Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola
“Un mondo al 100% rinnovabile non è più un’utopia. Nel 2021 oltre il 50% dell’energia che produrremo sarà rinnovabile” spiega in questa intervista a First Online Antonio Cammisecra, amministratore unico Enel Green Power, che domenica 1 marzo alle 11.30 al MUSE di Trento discuterà della sfida del passaggio alle energie rinnovabili con Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club, Edoardo Garrone, presidente Gruppo ERG, e Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola
"Scania è in prima linea nel guidare il cambiamento verso un futuro sostenibile attraverso l’offerta di soluzioni di trasporto rispettose dell’ambiente e sostenibili dal punto di vista economico", spiega in questa intervista a Rinnovabili.it Franco Fenoglio, ad di Italscania, che a Trento, venerdì 28 febbraio alle 15, dopo l’introduzione di Andrea Fossa, fondatore Green Router, discuterà con Gianandrea Ferrajoli, presidente Federauto Trucks Italia, delle nuove sfide della logistica e dei trasporti. Italscania partecipa alla Green Week anche come Fabbrica della Sostenibilità
"Il green fa parte del nostro dna e della nostra identità", afferma il direttore generale di Lattebusche, Francesco Bortoli, in questo articolo del Corriere del Veneto. Energia pulita, materia prima a km zero, sostegno agli allevatori di montagna: questa la strada verde di Lattebusche, che anche quest’anno partecipa alla Green Week come Fabbrica della Sostenibilità con il suo stabilimento di Sandrigo
"La conceria è un esempio storico e consolidato di economia circolare” spiega in questa intervista a CanaleEnergia Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC Concerie Italiane, che descrive l’impegno sostenibile dell’industria conciaria. Anche quest’anno UNIC partecipa alla Green Week, sia nell’ambito del tour delle Fabbriche della Sostenibilità, promuovendo un itinerario alla scoperta delle industrie della concia, sia al Festival della Green Economy di Trento, collaborando all’organizzazione di incontri sul tema della pelle e della gestione responsabile della risorsa idrica
Martedì 3 marzo alle 18.30, in occasione della presentazione di “Nulla è come prima. Le piccole imprese nel decennio della grande trasformazione” di Giulio Sapelli e Enrico Quintavalle (Guerini, 2019), l’autore Giulio Sapelli, docente di Storia economica Università di Milano, si confronterà con Giampietro Vecchiato, professore a contratto di Relazioni Pubbliche Università di Padova. Di seguito riportiamo un estratto del libro
Martedì 18 febbraio alle 18.30, in occasione della presentazione del libro “Creazione del lavoro nella stagione della quarta rivoluzione industriale. Il caso dell’Emilia-Romagna” a cura di Stefano Zamagni (Il Mulino, 2018), interverranno Enrico Carraro, presidente Confindustria Veneto, Dario Di Vico, inviato Corriere della Sera, e Franco Mosconi, docente Università di Parma. A condurre l’evento sarà Federico Nicoletti, giornalista Corriere del Veneto. DI seguito riportiamo un’intervista di Clionet all’autore del libro
Martedì 25 febbraio alle 18.30, in occasione della presentazione di “Fabbrica Futuro. Lavoro, contratti smart, azienda a bassa gerarchia, rivoluzione della mobilità, tecnologie. FCA, gli operai 4.0 e l’Italia nell’era post Marchionne” di Marco Bentivogli e Diodato Pirone (Egea, 2019), interverranno gli autori del libro Marco Bentivogli, segretario generale FIM CISL, e Diodato Pirone, giornalista Il, insieme a Sandro Trento, docente di Economia e gestione delle imprese Università di Trento. A condurre l’evento sarà Marco Bettiol, docente di Marketing, Università di Padova. Di seguito riportiamo un estratto del libro
Secondo il “Rapporto annuale 2019 sullo stato del volontariato padovano”, nell’anno appena passato il numero delle associazioni è cresciuto: sono 6466, erano 6374 nel 2018. Sono per il 76% piccole le associazioni padovane e quelle di media e grande entità crescono lievemente coprendo rispettivamente il 14 ed il 10 % del totale. Nonostante l’evoluzione del volontariato, le associazioni strutturate faticano a dare spazio ai giovani
Nel 2017 hanno scelto di destinare il 5 per mille al Terzo Settore 14 milioni di contribuenti su un totale di 41,2 milioni: 1 su 3. La crescita è del +38% rispetto al 2006. Numeri in crescita e importanti, che però fanno evidenziano come ci sia ancora ampio margine di crescita per far conoscere lo strumento ai 27 milioni di contribuenti che non lo usano
Oggi quasi il 20% delle imprese di tutti i settori hanno sviluppato politiche di welfare articolate in numerose aree. Possiamo definirle l’avanguardia del movimento, che dal 2016 si è molto rafforzata sino a triplicare di numero. Ma in che orizzonte si muove la relazione tra mondo profit e no profit?
A febbraio la rosa dei candidati per eleggere il primo presidente post-fusione di Assindustria VenetoCentro. I malumori a Padova sull’ipotesi di proroga dei vertici, legata al progetto di fusione con Venezia-Rovigo. La questione s’incrocia poi con la corsa alla presidenza nazionale. La scelta di campo per il leader di Assolombarda è chiara, e Assindustria punta a trasformarla in una posizione veneta. Ma a Padova qualche breccia l’ha aperta l’obiezione di non poter riconoscere in Bonomi, alla guida di una piccola impresa, l’identikit del grande imprenditore manifatturiero del nord capace di cambiare Confindustria. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 26 gennaio
Andrea Illy, uno dei candidati alla corsa alla presidenza di Confindustria, non presenterà una autocandidatura, ma non esclude di poter entrare in gioco nella successiva fase delle consultazioni dei saggi, anche se le condizioni per la raccolta del consenso sono difficili. Intanto in Confindustria fonti interne raccontano di una girandola di incontri con tanto di catering organizzati dalla vicepresidente Licia Mattioli, una dei candidati che ha l’appoggio del presidente uscente, Vincenzo Boccia. Riportiamo l’articolo di Affaritaliani.it del 23 gennaio
In Veneto la possibile dinamica del gioco sulla presidenza nazionale è delineata. I leader delle territoriali avrebbero stabilito di tentare una scelta unitaria. Ma la definizione del candidato deve fare i conti con la scelta pro-Bonomi di Treviso-Padova. E l’orientamento punterebbe ad esprimere presto un pronunciamento del Veneto unito, che per esser di peso deve rischiare, esponendosi all’inizio. Intanto, entra l’ulteriore elemento della possibile gara del vicentino Eugenio Calearo Ciman, leader dei Giovani del Veneto, per la presidenza nazionale. Dinamica che potrebbe contribuire in qualche modo a tener uniti i veneti. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 25 gennaio
Il ministro Costa e il sottosegretario Martella assicurano che entro la fine del mese verranno fatte le ultime verifiche per il nuovo Protocollo fanghi, indispensabile per dare il via allo scavo dei canali navigabili e allo smaltimento dei sedimenti dragati in base al loro stato di contaminazione. Al via definitivo manca solo la valutazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Riportiamo l'articolo de La Nuova Venezia del 16 gennaio
«Se non si inverte la rotta rischiamo di assistere alla lenta morte del Porto di Venezia. Nel 2019 abbiamo perso 130 navi, ora questa notizia. Se non si fa la manutenzione del Porto le navi non entrano, tutto il resto sono chiacchiere. Ora siamo pronti a bloccare il porto con uno sciopero». Renzo Varagnolo è il segretario generale della Filt Cgil del Veneto. La sua preoccupazione per il futuro del Porto è condivisa dai suoi colleghi della Fit Cisl e della Uil Trasporti. Riportiamo l’articolo de La Nuova Venezia del 14 gennaio
Il presidente del Porto è infuriato: «Un fatto che grida vendetta, ci facciano scavare i canali come da Piano portuale. Venezia è un porto richiesto dal mercato, per il retro-porto, per le infrastrutture, certo che se manca l’accessibilità delle navi è logico che le compagnie guardino altrove. I porti sono fatti per far entrare le navi. Se qualcuno vuol far chiudere il porto lo dica». Riportiamo l’articolo de La Nuova Venezia del 13 gennaio
Il rettore trentino ha presentato all’Ordine dei medici il progetto dell’ateneo di Trento. Il presidente Ioppi: “Insieme possiamo costruire qualcosa di utile alla comunità”. Riportiamo l’articolo del Trentino del 12 gennaio
Allo stato attuale gli indizi sembrano suggerire tutto tranne che un finale di intesa tra Piazza Dante e via Calepina. Se infatti l’esecutivo provinciale non ha mai nascosto la sua predilezione per il Bo, dal canto suo l’Università di Trento prosegue per la sua strada. “Il consiglio di dipartimento ha ribadito la sua posizione: l’unico progetto che i docenti sono disposti a sottoscrivere è quello dell’Università di Trento” spiega il direttore del Cibio Quattrone al Corriere del Trentino. Riportiamo l’articolo del 10 gennaio
Il presidente della Provincia autonoma insiste per una collaborazione tra i due atenei: “Occasione unica, chi la fa saltare ne avrà le responsabilità”. Ma il rettore Collini ha già fissato un incontro per mercoledì con il Senato accademico che dovrà approvare il suo progetto e per giovedì con il coordinamento provinciale. Riportiamo l’articolo del Trentino dell’11 gennaio
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