Nel resoconto di Christian Benna uscito su il Piccolo del 20 gennaio 2017, si racconta del passaggio dello storico prosciuttificio di San Daniele in mani francesi. Dok Dall’Ava, pur esportando in 22 paesi e una rete di negozi che hanno rivoluzionato il consumo dei prosciutti, ha un giro d’affari di circa 8,5 milioni di euro. Ma per crescere, soprattutto nel retail, servono risorse.
La mossa annunciata da Leonardo Del Vecchio è senza precedenti nella storia del capitalismo familiare italiano, scrive Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano. La sua Luxottica si fonde con la francese Essilor per creare il vero gigante mondiale degli occhiali. Una mossa che guarda al futuro dell’azienda anziché a quello della dinastia. L'articolo è del 17 gennaio 2017
All'interno di questo approfondimento pubblichiamo due differenti articoli che riportano le tappe del progressivo acquisto di Pal Zileri da parte di Mayhoola Group. Il primo, di Alessio Antonini e Andrea Alba, è tratto dal Corriere del Veneto del 10 febbraio 2014. Il secondo da Pambianco News del 28 luglio 2016.
Il colosso del lusso francese rileva quasi il 10% dell'azienda veneta in mano a Pai Partners e gli affida la licenza del suo marchio, che fino ad ora era stata prodotta da Safilo (che crolla del 18%). L'articolo, di Sara Bennewitz, è uscito su Repubblica del 19 gennaio 2017
Il patròn di Diesel, in una intervista a Federico Nicoletti sul Corriere del Veneto, già nel 2014 poneva un problema «I gruppi esteri hanno ben altre possibilità economiche, rispetto alle imprese di casa nostra, oppresse dalle tasse. Alla fine si torna sempre lì, alle colpe del sistema Italia, alla necessità di ridurre la tassazione, di avere meno burocrazia. Servono due cose: più sostegni agli imprenditori e un cambio del sistema burocratico».
Pubbichiamo all'interno di questo approfondimento due differenti articoli che analizzando l'acquisizione da parte del gruppo giapponese Hitachi della vicentina Fiamm. Il primo articolo, di Claudio Anniciello, è tratto dal sito Sicuauto ed è stato pubblicato il 29 novembre 2016. Il secondo, di Fabio Savelli, è tratto dal Corriere del 28 novembre 2016.
Nelle cronache dei quotidiani trentini e altoatesini si da conto dei tagli in bilancio di Bolzano e del rosso che segna il bilancio di Trento. Ipotesi di fusioni? Nelle provincie autonome non se ne parla
Nelle cronache del Giornale di Vicenza si racconta della cessione di 25 partecipate. Tra cui società che hanno provocato perdite rilevantissime come il Cis o l’aeroporto. A rischio gran parte delle attività.
Oltre 17 mila imprese iscritte in Sicilia ad associazioni «a loro insaputa». Confindustria, Confartigianato e Confesercenti scrivono al ministro dello Sviluppo: chiedendo indagini. Coinvolti a loro insaputa grandi marchi come Decathlon, Auchan, Manpower, Sma e Coin
Il Presidente Fernando Zilio punta sulle dismissioni delle quote in TecnoHolding e da altre dismissioni per ricavare risorse per nuovi progetti strategici per lo sviluppo della città: interporto e “smart city” tra gli obiettivi raccontati su Il Mattino di Padova
Un disavanzo di 2,7 milioni previsto per il 2017, sette dipendenti in esubero trasferiti ai Comuni, in vendita la sede di via Giustiniani. E un milione in meno al governo. La nenonata Camera che unisce le due provincie costretta – racconta la Tribuna di Treviso – a dosare le forze
La fusione tra Venezia e Rovigo non sembra sufficiente alla nuova Camera Delta Lagunare per risolvere i suoi problemi. Nonostante i tagli il bilancio di previsione 2017 è previsto in perdita. Pur di dare – racconta La Nuova Venezia -4 milioni da gestire “in sinergia con le associazioni di categoria”.
In riva all’Adige, nei resoconti del quotidiano locale, la Camera punta a liquidare i suo tesoretti: 11 milioni dovrebbero arrivare dalle quote detenute in A4 mentre 20 dovrebbero arrivare dalla vendita di Magazzini Srl. Stop a missioni e promozione all’estero
Non si placano le polemiche in Friuli Venezia Giulia, dove la cenerentola pordenonese vorrebbe una Camera unica regionale o aggregarsi con Treviso. Ma Trieste e Udine resistono. Con 23.000 imprese - racconta il Messaggero Veneto - Trieste ha 130 dipendenti, Pordenone 65. E intanto alcuni Presidenti collezionano incarichi
Il quotidiano "la Sicilia" traccia un quadro che - con alcune particolarità - non appare però molto dissimile da quello triveneto. Dal tesoretto di 100 mln a un buco di bilancio di 4,5. Stipendi d'oro ai dirigenti, voragine di 250 mln per le pensioni
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