Secondo il “Rapporto annuale 2019 sullo stato del volontariato padovano”, nell’anno appena passato il numero delle associazioni è cresciuto: sono 6466, erano 6374 nel 2018. Sono per il 76% piccole le associazioni padovane e quelle di media e grande entità crescono lievemente coprendo rispettivamente il 14 ed il 10 % del totale. Nonostante l’evoluzione del volontariato, le associazioni strutturate faticano a dare spazio ai giovani
Nel 2017 hanno scelto di destinare il 5 per mille al Terzo Settore 14 milioni di contribuenti su un totale di 41,2 milioni: 1 su 3. La crescita è del +38% rispetto al 2006. Numeri in crescita e importanti, che però fanno evidenziano come ci sia ancora ampio margine di crescita per far conoscere lo strumento ai 27 milioni di contribuenti che non lo usano
Oggi quasi il 20% delle imprese di tutti i settori hanno sviluppato politiche di welfare articolate in numerose aree. Possiamo definirle l’avanguardia del movimento, che dal 2016 si è molto rafforzata sino a triplicare di numero. Ma in che orizzonte si muove la relazione tra mondo profit e no profit?
A febbraio la rosa dei candidati per eleggere il primo presidente post-fusione di Assindustria VenetoCentro. I malumori a Padova sull’ipotesi di proroga dei vertici, legata al progetto di fusione con Venezia-Rovigo. La questione s’incrocia poi con la corsa alla presidenza nazionale. La scelta di campo per il leader di Assolombarda è chiara, e Assindustria punta a trasformarla in una posizione veneta. Ma a Padova qualche breccia l’ha aperta l’obiezione di non poter riconoscere in Bonomi, alla guida di una piccola impresa, l’identikit del grande imprenditore manifatturiero del nord capace di cambiare Confindustria. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 26 gennaio
Andrea Illy, uno dei candidati alla corsa alla presidenza di Confindustria, non presenterà una autocandidatura, ma non esclude di poter entrare in gioco nella successiva fase delle consultazioni dei saggi, anche se le condizioni per la raccolta del consenso sono difficili. Intanto in Confindustria fonti interne raccontano di una girandola di incontri con tanto di catering organizzati dalla vicepresidente Licia Mattioli, una dei candidati che ha l’appoggio del presidente uscente, Vincenzo Boccia. Riportiamo l’articolo di Affaritaliani.it del 23 gennaio
In Veneto la possibile dinamica del gioco sulla presidenza nazionale è delineata. I leader delle territoriali avrebbero stabilito di tentare una scelta unitaria. Ma la definizione del candidato deve fare i conti con la scelta pro-Bonomi di Treviso-Padova. E l’orientamento punterebbe ad esprimere presto un pronunciamento del Veneto unito, che per esser di peso deve rischiare, esponendosi all’inizio. Intanto, entra l’ulteriore elemento della possibile gara del vicentino Eugenio Calearo Ciman, leader dei Giovani del Veneto, per la presidenza nazionale. Dinamica che potrebbe contribuire in qualche modo a tener uniti i veneti. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 25 gennaio
Il ministro Costa e il sottosegretario Martella assicurano che entro la fine del mese verranno fatte le ultime verifiche per il nuovo Protocollo fanghi, indispensabile per dare il via allo scavo dei canali navigabili e allo smaltimento dei sedimenti dragati in base al loro stato di contaminazione. Al via definitivo manca solo la valutazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Riportiamo l'articolo de La Nuova Venezia del 16 gennaio
«Se non si inverte la rotta rischiamo di assistere alla lenta morte del Porto di Venezia. Nel 2019 abbiamo perso 130 navi, ora questa notizia. Se non si fa la manutenzione del Porto le navi non entrano, tutto il resto sono chiacchiere. Ora siamo pronti a bloccare il porto con uno sciopero». Renzo Varagnolo è il segretario generale della Filt Cgil del Veneto. La sua preoccupazione per il futuro del Porto è condivisa dai suoi colleghi della Fit Cisl e della Uil Trasporti. Riportiamo l’articolo de La Nuova Venezia del 14 gennaio
Il presidente del Porto è infuriato: «Un fatto che grida vendetta, ci facciano scavare i canali come da Piano portuale. Venezia è un porto richiesto dal mercato, per il retro-porto, per le infrastrutture, certo che se manca l’accessibilità delle navi è logico che le compagnie guardino altrove. I porti sono fatti per far entrare le navi. Se qualcuno vuol far chiudere il porto lo dica». Riportiamo l’articolo de La Nuova Venezia del 13 gennaio
Il rettore trentino ha presentato all’Ordine dei medici il progetto dell’ateneo di Trento. Il presidente Ioppi: “Insieme possiamo costruire qualcosa di utile alla comunità”. Riportiamo l’articolo del Trentino del 12 gennaio
Allo stato attuale gli indizi sembrano suggerire tutto tranne che un finale di intesa tra Piazza Dante e via Calepina. Se infatti l’esecutivo provinciale non ha mai nascosto la sua predilezione per il Bo, dal canto suo l’Università di Trento prosegue per la sua strada. “Il consiglio di dipartimento ha ribadito la sua posizione: l’unico progetto che i docenti sono disposti a sottoscrivere è quello dell’Università di Trento” spiega il direttore del Cibio Quattrone al Corriere del Trentino. Riportiamo l’articolo del 10 gennaio
Il presidente della Provincia autonoma insiste per una collaborazione tra i due atenei: “Occasione unica, chi la fa saltare ne avrà le responsabilità”. Ma il rettore Collini ha già fissato un incontro per mercoledì con il Senato accademico che dovrà approvare il suo progetto e per giovedì con il coordinamento provinciale. Riportiamo l’articolo del Trentino dell’11 gennaio
Nel resoconto di Christian Benna uscito su il Piccolo del 20 gennaio 2017, si racconta del passaggio dello storico prosciuttificio di San Daniele in mani francesi. Dok Dall’Ava, pur esportando in 22 paesi e una rete di negozi che hanno rivoluzionato il consumo dei prosciutti, ha un giro d’affari di circa 8,5 milioni di euro. Ma per crescere, soprattutto nel retail, servono risorse.
La mossa annunciata da Leonardo Del Vecchio è senza precedenti nella storia del capitalismo familiare italiano, scrive Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano. La sua Luxottica si fonde con la francese Essilor per creare il vero gigante mondiale degli occhiali. Una mossa che guarda al futuro dell’azienda anziché a quello della dinastia. L'articolo è del 17 gennaio 2017
All'interno di questo approfondimento pubblichiamo due differenti articoli che riportano le tappe del progressivo acquisto di Pal Zileri da parte di Mayhoola Group. Il primo, di Alessio Antonini e Andrea Alba, è tratto dal Corriere del Veneto del 10 febbraio 2014. Il secondo da Pambianco News del 28 luglio 2016.
Il colosso del lusso francese rileva quasi il 10% dell'azienda veneta in mano a Pai Partners e gli affida la licenza del suo marchio, che fino ad ora era stata prodotta da Safilo (che crolla del 18%). L'articolo, di Sara Bennewitz, è uscito su Repubblica del 19 gennaio 2017
Il patròn di Diesel, in una intervista a Federico Nicoletti sul Corriere del Veneto, già nel 2014 poneva un problema «I gruppi esteri hanno ben altre possibilità economiche, rispetto alle imprese di casa nostra, oppresse dalle tasse. Alla fine si torna sempre lì, alle colpe del sistema Italia, alla necessità di ridurre la tassazione, di avere meno burocrazia. Servono due cose: più sostegni agli imprenditori e un cambio del sistema burocratico».
Pubbichiamo all'interno di questo approfondimento due differenti articoli che analizzando l'acquisizione da parte del gruppo giapponese Hitachi della vicentina Fiamm. Il primo articolo, di Claudio Anniciello, è tratto dal sito Sicuauto ed è stato pubblicato il 29 novembre 2016. Il secondo, di Fabio Savelli, è tratto dal Corriere del 28 novembre 2016.
Nelle cronache dei quotidiani trentini e altoatesini si da conto dei tagli in bilancio di Bolzano e del rosso che segna il bilancio di Trento. Ipotesi di fusioni? Nelle provincie autonome non se ne parla
Nelle cronache del Giornale di Vicenza si racconta della cessione di 25 partecipate. Tra cui società che hanno provocato perdite rilevantissime come il Cis o l’aeroporto. A rischio gran parte delle attività.
Oltre 17 mila imprese iscritte in Sicilia ad associazioni «a loro insaputa». Confindustria, Confartigianato e Confesercenti scrivono al ministro dello Sviluppo: chiedendo indagini. Coinvolti a loro insaputa grandi marchi come Decathlon, Auchan, Manpower, Sma e Coin
Il Presidente Fernando Zilio punta sulle dismissioni delle quote in TecnoHolding e da altre dismissioni per ricavare risorse per nuovi progetti strategici per lo sviluppo della città: interporto e “smart city” tra gli obiettivi raccontati su Il Mattino di Padova
Un disavanzo di 2,7 milioni previsto per il 2017, sette dipendenti in esubero trasferiti ai Comuni, in vendita la sede di via Giustiniani. E un milione in meno al governo. La nenonata Camera che unisce le due provincie costretta – racconta la Tribuna di Treviso – a dosare le forze
La fusione tra Venezia e Rovigo non sembra sufficiente alla nuova Camera Delta Lagunare per risolvere i suoi problemi. Nonostante i tagli il bilancio di previsione 2017 è previsto in perdita. Pur di dare – racconta La Nuova Venezia -4 milioni da gestire “in sinergia con le associazioni di categoria”.
In riva all’Adige, nei resoconti del quotidiano locale, la Camera punta a liquidare i suo tesoretti: 11 milioni dovrebbero arrivare dalle quote detenute in A4 mentre 20 dovrebbero arrivare dalla vendita di Magazzini Srl. Stop a missioni e promozione all’estero
Non si placano le polemiche in Friuli Venezia Giulia, dove la cenerentola pordenonese vorrebbe una Camera unica regionale o aggregarsi con Treviso. Ma Trieste e Udine resistono. Con 23.000 imprese - racconta il Messaggero Veneto - Trieste ha 130 dipendenti, Pordenone 65. E intanto alcuni Presidenti collezionano incarichi
Il quotidiano "la Sicilia" traccia un quadro che - con alcune particolarità - non appare però molto dissimile da quello triveneto. Dal tesoretto di 100 mln a un buco di bilancio di 4,5. Stipendi d'oro ai dirigenti, voragine di 250 mln per le pensioni
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