I paletti anti-coronavirus che erano stati fissati da Istituto Superiore della Sanità (Iss) e Inail sono piovuti come una mazzata sul mondo delle spiagge, della ristorazione e del commercio, ma nelle ultime ore è stato approvato il documento d’intesa delle Regioni che allenta le misure tanto discusse. Nonostante ciò, sono tanti i negozi, gli alberghi, i bar e i ristoranti che preferiscono rimanere chiusi. Più per paura dei costi che del contagio
Da giugno a settembre in tutta Italia sono “in pericolo” circa 35,6 milioni di pernottamenti da parte dei turisti tedeschi, che da soli equivalgono al 28% degli stranieri che normalmente visitano la penisola. Le Regioni più colpite sono Veneto e Trentino Alto Adige, e in particolare le restrizioni ancora in vigore sugli spostamenti penalizzano maggiormente Venezia (6 milioni di pernottamenti a rischio) e Verona (4,3 milioni di presenze)
Gli hotel termali di Abano e Montegrotto avrebbero potuto riaprire lunedì, ma tra ritardi nei protocolli e soprattutto incertezze sull'utilizzo delle piscine, se ne riparla a fine maggio-inizio giugno. Rimane inoltre lo spettro della responsabilità penale per i titolari in caso di contagio di un dipendente. E c’è chi afferma: «In base a queste disposizioni restrittive e a questi pericoli io sto pensando di riaprire a metà agosto»
Per 15 anni direttore del centro di biotecnologie Icgeb di Trieste e ora professore al King’s College London, Mauro Giacca fa un quadro di quello che si avverte dall’estero in materia di riaperture e Fase 2 all’italiana. Falsi obiettivi e coercizioni hanno fatto perdere di vista il messaggio principale: fare attenzione al distanziamento sociale. Alimentando paure con i divieti e non responsabilizzando davvero le persone
A noi italiani, tutto difetta meno che le idee! E in questo strano tempo di pandemia, le idee e le realizzazioni relative a come difendersi efficacemente dal contagio si moltiplicano ogni giorno. Non parliamo questa volta di mascherine, anche se i brevetti per le mascherine, con le soluzioni più in...
Il lockdown sta provocando nuovi fenomeni di povertà. A pagare di più saranno i giovani, le donne e i lavoratori dell’economia informale. Ma a questi si affiancheranno commercianti, artigiani, albergatori e altre categorie che hanno subito la chiusura forzata delle attività. Si allarga la disparità sociale tra chi è protetto dal “pubblico” e chi lavora (o lavorava) nel privato
Secondo un'indagine dell'Istituto Toniolo, in Europa sono i giovani italiani tra quelli che prefigurano maggiori ricadute negative sui piani che avevano per il futuro.
Rispetto a prima dell’emergenza causata da Covid-19, quelli che considerano oggi più a rischio i propri progetti di vita sono la netta maggioranza (oltre il 60 percento)
Sun Tzu scriveva nel quinto secolo avanti Cristo: soggiogare l’esercito avversario senza combattere rappresenta la vera abilità del comandante. La strategia che si segue nell’uso di un esercito impone di non affidarsi alla speranza che il nemico non arrivi, ma conta sul fatto che la nostra arma...
C’è un popolo di partite Iva, di lavoratori a chiamata, di italiani e non che, a prescindere dal proprio stato di partenza, hanno perso ogni certezza. Un esercito destinato a crescere man mano che le imprese, i negozi, i laboratori artigiani che non riusciranno a reggere saranno costretti a licenziare
Soltanto nel periodo che va dal 9 al 24 aprile 2020, rispetto al periodo pre-emergenza, cioè gennaio-febbraio, la Caritas ha visto l’arrivo, nei suoi centri di ascolto, di 38.580 persone bisognose di aiuto. Il 105 per cento in più rispetto alle settimane prima del lockdown
Anche se il Coronavirus ha imposto a quasi tutti di rimanere a casa, gli imprenditori veneti non si fermano e utilizzano questa emergenza per dare il loro contributo di idee e di soluzioni ai nuovi problemi che la pandemia sta prepotentemente imponendo a tutti.
Dal nostro osservatorio privilegiat...
Secondo Save the Children, i bambini e gli adolescenti in povertà assoluta rischiano di diventare un milione in più a causa di questa crisi. Nel 2018 erano già un milione e 262 mila (il 12% dei minori italiani)
Il direttore della Caritas di Padova: “Abbiamo intercettato tante persone che mai si erano rivolte ai servizi della Caritas perché si sono trovate per la prima volta in difficoltà.” “In questo momento per noi la maggiore richiesta è di aiuti alimentari, perché all’inizio dell’emergenza era l’unico aiuto che era possibile attivare”. “Ora passiamo alle accoglienze straordinarie”
Bain & Company, società di consulenza internazionale, prevede una contrazione dei consumi tra il -20 e -25% nel 2020 e un rimbalzo nel 2021. Ma con molti cambiamenti
Il calo della domanda di mercato sembra essere la conseguenza più pesante tra quelle che covid-19 sta generando.
Il 63% delle aziende che hanno risposto al sondaggio realizzato da auxiell, Delivera e Italypost, in collaborazione con il Corriere della Sera tra il 7 ed il 14 di aprile, si sono dic...
Il Gruppo Barchetti. specializzato nella rivendita di auto, in questi giorni ha attivato un servizio di diagnosi a distanza e di sostituzione delle batterie delle auto ferme in garage; FrescoFrigo, produttore di frigoriferi intelligenti che si aprono in modalità no touch, intercettando una nuova do...
Quel 18 maggio indicato dal governo come data di riapertura dei negozi, ma soprattutto il primo giugno assegnato a bar, ristoranti e parrucchieri, fa imbufalire le categorie. E così c’è chi ha consegnato le chiavi ai sindaci, chi accenderà candele davanti ai negozi, chi si è incatenato alle saracinesche, chi ha sostituito provocatoriamente i clienti con dei manichini e chi vuole rivolgersi al Quirinale
Sono stati tra i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire. Sono stati abbandonati da tutti e sono ora le categorie più a rischio perché più piccoli e quindi più fragili. Cronaca di una battaglia nella quale ogni giorno diventa decisivo per decidere quanti di loro rimarranno in vita e quanti no
Per Romano Cappellari, professore di marketing presso l’Università degli Studi di Padova e CUOA Business School ed esperto di retail management, la decisione del governo di riaprire le fabbriche e di tener chiusi i negozi significa non aver capito che il valore viene creato dall’intera filiera. Inutile parlare di settori in un mondo dove i settori non esistono più. Meglio utilizzare dei criteri che garantiscano la sicurezza, uguali per tutti, piuttosto che riaprire un’attività basandosi sui codici Ateco
Si sta aprendo un nuovo argomento di disputa, quello dei saldi, tradizionalmente in programma per i primi di luglio ma quest’anno sempre più a rischio slittamento. Si moltiplicano i pareri di chi rileva, nel tessile, nell’abbigliamento e nel fast fashion, di lasciare i capi estivi in negozio fino almeno a settembre archiviando la stagionalità delle collezioni. “Ciò potrebbe non portare ai benefici sperati, ma essere solo un palliativo di breve durata” secondo Patrizia Arienti, partner Deloitte esperta di Consumer Industry, fashion e lusso
Niente riapertura di saloni di acconciatura e centri estetici, almeno fino al primo giugno. E monta la protesta di centinaia di parrucchieri ed estetisti padovani, che dopo il discorso del premier Conte sono sul piede di guerra. Ieri mattina [27 aprile, NdR] in segno di protesta i titolari del salon...
Anche se il Coronavirus ha imposto a quasi tutti di rimanere a casa, gli imprenditori veneti non si fermano e utilizzano questa emergenza per dare il loro contributo di idee e di soluzioni ai nuovi problemi che la pandemia sta prepotentemente imponendo a tutti.
Dal nostro osservatorio privilegiat...
Dal Veneto arriva una prima proposta concreta, che cammina sulle gambe delle scuole paritarie: l’idea è quella di aprire gli asili e le materne per ospitare i 140 mila bimbi da zero a 6 anni. Senza tenerli inchiodati in classe dalle 8 del mattino alle 4 del pomeriggio, ma di farli giocare in giardino e negli spazi aperti
Siamo abituati a pensare che la scuola non produce Pil ma lo consuma. Per questo, nel piano della ripresa, a differenza di quanto fatto dagli altri paesi europei, è stata lasciata in fondo alla lista delle priorità. Prima a chiudere, ultima ad aprire. E invece non è così. Stiamo lasciando una generazione ai margini
Mentre nel resto d’Europa la scuola riparte, in Italia sui banchi si ritornerà soltanto a settembre. Ecco perché. Vincoli di calendario, professori fuori sede, aule inadeguate. Il nodo di come organizzare i nuovi spazi della didattica, la gestione degli alunni più fragili e le lezioni a distanza
Il Gruppo Barchetti. specializzato nella rivendita di auto, in questi giorni ha attivato un servizio di diagnosi a distanza e di sostituzione delle batterie delle auto ferme in garage; FrescoFrigo, produttore di frigoriferi intelligenti che si aprono in modalità no touch, intercettando una nuova do...
Per il docente di Ca’ Foscari, teorico della contaminazione tra manifattura e digitale, pensare alla sola riapertura delle fabbriche senza aprire scuole e università significa non aver capito che anche la formazione è una priorità. Così come pensare che tutto possa essere sostituito dalla didattica a distanza. L’esperienza formativa è di più: incontro, condivisione e confronto
Sono 12 milioni le famiglie italiane con figli a carico under 14: stiamo parlando di 8,4 milioni di bebè, bambini, ragazzi. Il 4 maggio i loro genitori dovranno tornare al lavoro, scuole e asili rimarranno chiusi e a occuparsi dei nipoti questa volta non potranno essere i nonni
E ora, che fare? E’ una domanda che attanaglia molti imprenditori e CFO, alle prese in queste settimane con problemi di liquidità. Annunciato in conferenza stampa lunedì 6 aprile, il nuovo decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale soltanto giovedì 9 e non è difficile immaginare che piu...
Dopo un mese di chiusura per l’emergenza coronavirus, la Danimarca ha riaperto il 15 aprile asili nido, scuole materne ed elementari, primo Paese in Europa a farlo. Preoccupati dal rischio di contagio, alcuni genitori hanno lanciato una petizione, che ha raggiunto 18 mila firme, per tenere chiuse le scuole, mentre in molti sceglieranno autonomamente di non mandare i figli tra i banchi
L’Austria fa da apripista. Aveva sbarrato i confini e chiuso le scuole una settimana dopo l’Italia, quando ancora i casi di coronavirus erano pochi, ma questa settimana è passata alla fase 2: le serrande dei piccoli negozi sono tornate ad alzarsi, le strade e i mezzi pubblici ad affollarsi timidamente. E le catene di bricolage e i vivai vengono presi d’assalto
“È sbagliato opporre in modo schematico la prevenzione sanitaria all’economia. Creare diversi milioni di nuovi disoccupati avrà sicuramente un impatto anche sanitario” spiega in questa intervista a Repubblica William Dab, ex direttore generale del ministero della Sanità. “Il confinamento è stato necessario per affrontare la crisi perché non avevamo nessun’altra arma. Oggi però bisogna valutarne anche l’impatto sanitario indiretto”. E sottolinea: “Ogni mese di confinamento costa alla Francia 150 miliardi di euro”
Il governo di Pedro Sanchez allenta il lockdown e permette anche alle imprese di alcuni settori «non essenziali» di riprendere l’attività interrotta oltre due settimane prima: riaprono gli uffici (senza contatto con il pubblico), gli studi legali e notarili, i tribunali, le imprese di pulizia, ma soprattutto i cantieri delle costruzioni e le fabbriche. Emmanuel Macron invece ha annunciato che la chiusura del Paese è prorogata fino all’11 maggio, data in cui si pensa di far ripartire scuole e università
La Svezia è sotto i riflettori di tutto il mondo per le misure di contenimento definite “troppo blande”: bar, ristoranti, scuole, aziende non hanno mai chiuso le loro porte. “Il governo non costringe nessuno a stare a casa o mantenere le distanze, lo consiglia. E gli svedesi lo fanno” spiega a La Stampa la ministra degli Esteri Ann Linde. “Vietare alle persone di fare una passeggiata all’aria fresca, rispettando le distanze, può nuocere di più che chiuderle in casa per mesi? La nostra cerca di essere una strategia a lungo termine”
In Germania passa la linea ottimista ma prudente di Angela Merkel. Il gabinetto di crisi, formato dalla cancelliera e dai premier dei Länder federali, prolunga almeno fino al 3 maggio le misure restrittive della vita sociale, ma annuncia una serie di ripartenze: da domani potranno riaprire gli esercizi commerciali con una superficie inferiore a 800 metri quadrati e tutti i concessionari d’auto, i negozi di biciclette e le librerie, dal 4 maggio cominceranno a riaprire le scuole
In ordine sparso ma con una direzione precisa: aprire. Chi ricomincia dalle scuole, come la Francia e i Paesi scandinavi, e chi dà la priorità alle attività economiche, come l’Austria e perfino la Spagna. E chi, come la Svezia, non si è mai veramente fermato. Le fabbriche aperte in Germania. Tra distanze di sicurezza, negozi aperti e il nodo delle lezioni, ecco i piani dei diversi Paesi per ripartire
Le imprese tedesche hanno tutelato la salute dei lavoratori attraverso una serie di misure di tutela e controllo della salute dei lavoratori valorizzando le buone pratiche. Il nostro tessuto di piccole aziende è un vantaggio perché permette di isolare prima e meglio eventuali contagi. Un decreto non riuscirà a normare la varietà di pratiche necessarie. Puntiamo da subito su una piattaforma (anche tecnologica) che diffonda regole comuni e buone pratiche
E ora, che fare? E’ una domanda che attanaglia molti imprenditori e CFO, alle prese in queste settimane con problemi di liquidità. Annunciato in conferenza stampa lunedì 6 aprile, il nuovo decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale soltanto giovedì 9 e non è difficile immaginare che piu...
Sabato 4 aprile sono stati una decina gli imprenditori intervenuti al webinair di ItalyPost ripreso poi dall’agenzia Reuters. Tante le misure di sicurezza adottate tali da rendere le fabbriche luoghi assai più sicuri di qualsiasi altro. E un solo appello. Non chiudete le imprese come noi
L’agenzia di rating Modefinance è riuscita a realizzare un vero e proprio stress test per misurare le ricadute dell’emergenza Covid19 sull’economia reale e sui mercati finanziari. Il risultato è preoccupante: le imprese con un rating da tripla A rischiano meno ma circa il 65% delle Pmi italiane si colloca in una fascia intermedia dove le probabilità di default salirebbero di molto
In un recente articolo abbiamo evidenziato che quando ci sarà la riapertura delle attività produttive, i nostri imprenditori dovranno essere pronti a soddisfare le esigenze di un mercato necessariamente cambiato dopo questa inattesa e disastrosa crisi mondiale.
Le PMI che saranno nelle condizio...
“Le industrie bresciane esportano il 60 per cento della loro produzione. Assentarsi dai mercati esteri per due mesi consecutivi è come suicidarsi” spiega in questa intervista a La Stampa il presidente di Confindustria Brescia, convinto che la chiusura totale sia “dannosa” e che nelle aziende “le persone sarebbero più sicure che fuori”. La sua azienda a Brescia è chiusa, mentre la parte tedesca tra Dresda e Lipsia continua a fatturare
Da quel fatidico sabato 21 marzo, in cui il premier ha annunciato la chiusura delle attività non essenziali, gli imprenditori costretti allo stop si uniscono in un unico grido di dolore. Le attività soggette alla concorrenza internazionale rischiano di rimanere schiacciate, e c’è chi dice che assentarsi per due mesi dai mercati esteri significa suicidarsi. Perché il tema vero è quante di queste fabbriche riusciranno a riaprire le loro porte dopo sei settimane di chiusura
Il tema del dividendo arriverà, per un primo esame, sul tavolo del consiglio di amministrazione di Unipol Gruppo convocato per oggi. Al momento non è ancora dato sapere quale sarà l’orientamento finale del board. D’altra parte sono diversi gli elementi da tenere in considerazione e non s...
Fondazione Carigorizia ha in pancia 21,56 milioni di azioni di Intesa Sanpaolo. Considerato che il cda dell’istituito aveva deliberato la distribuzione di una cedola da 0,192 euro, l’ente avrebbe dovuto incassare circa 4,1 milioni di euro. Nel caso di Unicredit la decisioneva a impattare tra gli altri sulla Fondazione CRTrieste, che si apprestava a incassare circa 2,8 milioni di euro.
Congelata la cedola che sfiorava gli 1,8 milioni di euro Il salvagente: prestito senza interessi dal colosso bancario. Ma per una Fondazione alle prese con la crisi finanziaria e con un drastico piano di spending review è una brutta mazzata
Che la pandemia dovuta alla diffusione mondiale del coronavirus abbia ed avrà per mesi un effetto altamente negativo sull’economia, è cosa evidente a tutti. Molte fabbriche sono state fermate e quelle che sono in attività è molto facile che risentano in modo negativo del blocco di alcuni dei l...
La sospensione della distribuzione dei dividendi di banche e assicurazioni mette in pericolo i conti delle Fondazioni. In Veneto sono Cariparo, Cariverona, Cassamarca, Venezia a rischiare di più. In Friuli Venezia Giulia, Gorizia, Trieste e Udine. E Unipol mette a rischio le Coop. Questo articolo del Corriere Veneto fa il quadro della situazione in regione
«Nessun effetto sulle erogazioni del 2020». Fondazione Cariparo è netta nel rassicurare il sistema dell’associazionismo padovano e rodigino a seguito delle notizie sulla sospensione dell’erogazione dei dividenti 2019 da parte di Intesa Sanpaolo. L’istituto ha comunicato infatti ieri che no...
Lo scorso settembre con un Festival abbiamo inaugurato un nuovo format che abbiamo scelto di chiamare Maps for Future: un nome che indica l’intento di proporre alle imprese, alcuni momenti utili a fermarsi e decifrare “il futuro che è già qui”. Se già fino a qualche settimana fa orientars...
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