Il presidente di Carisma e fondatore di Bain & Company Italia, che ha guidato come ceo fino al 2017, ha diffuso una sua nota, ripresa da molte testate, con alcune idee molto precise su come gestire la crisi in corso. Pubblichiamo la parte finale che contiene la sua road map per ripartire
Vengono da Brescia quei bastoncini che hanno permesso lo screening di massa a Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus, e nella regione dello Hubei e che adesso reclama come oro anche la sanità italiana. Da Pechino a Codogno, «tampone» è diventato la parola chiave che apre discussioni i...
Le catene della Gdo (ma anche i piccoli negozi alimentari) stanno facendo affari d’oro. Aspiag, Unicomm, Alì, Poli, Visotto e Tosano, potrebbero crescere del 10-15% in fatturato e del 20-30% in marginalità. Altre, come Coop, potrebbero salvarsi dal fallimento. Idem per le più performanti dell'alimentare come Rigoni, Surmont o Roncadin. Copan, Diasorin e produttori di mascherine al top. I numeri e i casi.
Agli antipodi della penna liscia, il prodotto rimasto sugli scaffali anche durante l’ondata di acquisti da panico, c’è il fagiolo: «Un prodotto sano, economicamente accessibile, di lunga durata, l’ideale da tenere in dispensa», spiega Loris Pedon, amministratore delegato della Pedon di Mol...
Lo scorso settembre con un Festival abbiamo inaugurato un nuovo format che abbiamo scelto di chiamare Maps for Future: un nome che indica l’intento di proporre alle imprese, alcuni momenti utili a fermarsi e decifrare “il futuro che è già qui”. Se già fino a qualche settimana fa orientarsi ...
Se buona parte del Paese in ambito produttivo si è bloccata, nella filiera dell’alimentare si fa sentire anche “l’effetto scorta” collegato dalla paura del coronavirus. «Nelle ultime settimane – spiega Marco Negro Marcigaglia amministratore delegato di the Bridge di S.Pietro Mussolino �...
Che la pandemia dovuta alla diffusione mondiale del coronavirus abbia ed avrà per mesi un effetto altamente negativo sull’economia, è cosa evidente a tutti. Molte fabbriche sono state fermate e quelle che sono in attività è molto facile che risentano in modo negativo del blocco di alcuni dei l...
Le terre sono pronte, l’emergenza coronavirus non può fermare le campagne pur tra mille difficoltà. «Gli agricoltori sono in piena attività: stanno concimando, seminando e iniziano a fare i trattamenti con antiparassitari e agrofarmaci. Se le industrie che fanno il nostro mestiere si bloccano...
I Mantellassi, Brasso, Nicolini non fanno solo mestieri diversi, con problemi diversi. Non si conoscono proprio. Usano però le stesse identiche parole, per sintetizzare l’emergenza medico-sanitaria che, da noi, è già anche emergenza economica da recessione assicurata. Soltanto negli ultimi vent’anni, ricordano, abbiamo vissuto l’11 settembre, la Sars, la Grande Recessione. Ogni volta abbiamo pensato che il mondo sarebbe crollato e ogni volta ci siamo rialzati. Per quale ragione non dovremmo ripeterci? «Le forze per farlo, nonostante tutto, il Paese le ha».
Strani tempi, questi. Viviamo in settimane in cui si confrontano nella nostra esperienza quotidiana una dimensione di irrazionalità (e di “distorsione percettiva”, ad esempio rispetto all’evoluzione dei fenomeni epidemiologici) e il ritorno prepotente delle parole della scienza, normalmente r...
L’otto febbraio ho scritto l’ultimo articolo del “Cannocchiale di Delivera”.
Sono passate solo sei settimane ma è cambiato completamente il mondo attorno a noi.
Un virus, che per qualche ragione legata ai pregiudizi che tutti noi ancora ci portiamo dentro ci sembrava potesse attecchire ...
E se fossero loro, queste imprese Champions, alla fine, a riportarci a galla? È probabile. Lo hanno già fatto almeno una volta e, anche se pare che tutti lo abbiamo dimenticato, in uno scenario persino più difficile: il virus, allora, si chiamava Grande Recessione Globale e colpì duro per cinque interminabili anni. Non toccava questioni di salute, è vero. Ma paralizzò il mondo (e provocò molti suicidi). Hanno spalle sufficientemente forti per reggere e ripartire ma non vanno lasciati soli. Sopratutto ora.
I Champions che abbiamo cominciato a incontrare tre anni fa sono stati capaci, dopo la grande crisi, di salti dimensionali importanti: maggiore capitalizzazione, crescita robusta dei ricavi, margini attorno al 20%. Come allora saranno in prima linea nella ripartenza. Ecco chi sono e quanto valgono.
Nell'indagine del Centro Studi ItalyPost, che individua 1.000 imprese Champions, L'Emila, con un numero inferiore di imprese, batte il Veneto per fatturati e Ebitda. Vicenza prima tra le provincie venete. Bene il Trentino, male il Friuli. Ecco le imprese che ci potranno far tornare fuori dopo la crisi.
“Questa è una prova suprema per tutti, come imprenditori siamo in trincea ma stiamo lavorando già per il dopo-virus”. Partiamo da questa dichiarazione di Giorgio Xoccato, impreditore e presidente della Camera di Commercio di Vicenza, per riflettere sulla gestione delle future e in certi casi inevitabili crisi aziendali che si manifesteranno nel tessuto imprenditoriale italiano
In questo articolo pubblicato sulla rivista di CUOA Business School, il direttore del Master in Crisis & Change Management parla dell’importanza della comunicazione della crisi aziendale, elencando una serie di regole da seguire. La cosa più importante? L’autenticità
Come qualcuno che segue i miei scritti immaginerà, lavoro nel settore dei brevetti per le aziende. E le aziende hanno bisogno di trasferire i propri diritti di brevetto o di marchio all’estero e specialmente dove esportano. Per questo motivo ho contatti frequenti con corrispondenti cinesi perché...
Con il coronavirus la prima epidemia del capitalismo Just In Time è arrivata e lascerà un segno profondissimo. In questo video pubblicato da Il Bo Live il professor Marco Bettiol, del dipartimento di Economia e il professor Fabrizio Tonello, del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Padova, discutono di fragilità e resilienza
È forse il tempo di capire che la comunità di cura non è solo retorica di buone notizie o di buoni sentimenti operosi, ma è questione sociale. Per fare società che rimanda al pensarla non solo stretta sul volontario, ma larga con infermieri, medici, ricercatori, insegnanti, un sindacato dei lavori che dà voce alla comunità dei lavori, lavoro a distanza compreso, e rappresentanze di imprese grandi e piccole, manifatturiere e terziarie, necessarie per capire la “geografia del male” sociale ed economico. Riportiamo l’editoriale pubblicato sul Sole 24 Ore l’11 marzo
Strani tempi, questi. Viviamo in settimane in cui si confrontano nella nostra esperienza quotidiana una dimensione di irrazionalità (e di “distorsione percettiva”, ad esempio rispetto all’evoluzione dei fenomeni epidemiologici) e il ritorno prepotente delle parole della scienza, normalmente r...
Secondo uno studio di Confturismo-Confcommercio, da qui a maggio si stima che le strutture ricettive in Italia registreranno un calo di oltre 31,6 milioni di presenze con una perdita stimata di 7,4 miliardi di euro. Il Veneto rischia di venirne fuori massacrato. Per la Fondazione Think Tank Nord Est, a rischiare di più sono soprattutto le località balneari, ma soffriranno anche alcune località di montagna che già hanno dovuto fare i conti con la devastazione lasciata dalla tempesta Vaia. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 6 marzo
Ingenti sono stati i danni economici legati ai grandi eventi e alle manifestazioni in calendario per questo periodo dell’anno in Veneto. Dopo il rinvio di Vinitaly e dell’inaugurazione di Biennale Architettura, un’altra “vittima eccellente”: le attese finali della Coppa del mondo di sci a Cortina, in programma dal 16 al 22 marzo, che verranno del tutto annullate. Riportiamo l’articolo del Corriere del Veneto del 7 marzo
In questa intervista al Giornale di Vicenza, il presidente degli industriali veneti lancia l’allerta: “Questa si sta profilando sempre più come una crisi strutturale, e non congiunturale. Questo momento ci impone di ripensare a come la globalizzazione si è strutturata per l’Italia. Non siamo a un reshoring di attività dalla Cina, però possiamo pensare di riportare qualcosa indietro. L’importante è che rientrino le attività ad alto valore aggiunto, specifiche per il nostro territorio”
Nonostante il rischio recessione, la crisi in corso può essere occasione di grande cambiamento nell’organizzazione del lavoro, nelle strategie di delocalizzazione e di outsourcing, nell’approccio commerciale. Riprendiamo l'editoriale pubblicato sul sito di Economia&Management il 5 marzo
Drastico calo dei voli aerei, prenotazioni turistiche in picchiata, grandi manifestazioni rinviate o cancellate del tutto, un’impresa su tre costretta a sospendere la produzione. Questi gli impatti sull’economia veneta a due settimane dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus in Italia. Ma la crisi può anche costituire l’occasione per ripensare all’economia, dall’organizzazione del lavoro ad un nuovo approccio commerciale
In soli dieci giorni dal propagarsi del virus in Veneto il traffico sugli scali di Venezia e Treviso si è ridotto del 70%. E nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare, al punto che la società di gestione del sistema aeroportuale sta valutando misure per contenere le perdite. Tra queste c’è anche l’ipotesi di chiudere temporaneamente l’aeroporto di Treviso. Riportiamo l’articolo pubblicato sul Corriere del Veneto il 7 marzo
I dati relativi alle opportunità di business collegate a strategie di sviluppo sostenibile sono evidenti. L'Unione Europea valuta in 600 miliardi di euro all'anno la possibile riduzione dei costi industriali associabile alla prevenzione dei rifiuti, all'ecodesign e al riutilizzo dei materiali e sti...
“Aziende e lavoratori sono stati lasciati soli, senza prescrizioni di massima. Impariamo dagli errori. E smettiamo di pensare che l’Italia dia il meglio in emergenza: abbiamo bisogno di programmazione. Detto questo, cerchiamo di trasformare la sventura in opportunità” dichiara il segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, Marco Bentivogli, in questa intervista del Corriere della Sera del 25 febbraio
“Il lavoratore è più soddisfatto e motivato perché lavora nell’ambiente che si è scelto e con il timing ottimale per lui. Si registra così un cambiamento di clima che migliora la relazione con l’azienda e si creano i presupposti perché dal controllo si passi alla fiducia” dichiara Maurizio Del Conte, l’ispiratore della legge sullo smartworking del 2017, in questa intervista del Corriere della Sera del 24 febbraio
L’antecedente storico del lavoro agile è il tele-lavoro, ma si tratta di una cosa molto diversa: era una forma di organizzazione tutt’altro che agile, che non consentiva affatto la libera scelta e variabilità del luogo e del tempo di svolgimento dell’attività. Con la legge n. 81 del 2017 la forma nuova di organizzazione del lavoro resa possibile dal pc e da Internet ha avuto anche un riconoscimento legislativo esplicito. Senonché la legge ha messo un po’ di piombo nelle ali del lavoro agile. Riportiamo l’articolo de Lavoce.info
Stare lontani dall’ufficio ci fa capire davvero quanto siamo importanti, cosa vuol dire lavorare da casa e quanto conta il lavoro nella nostra vita. Riportiamo l'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 28 febbraio
Il coronavirus ha fatto esplodere il fenomeno dello smart working: sono molte le imprese, di ogni settore e dimensione, che di fronte all’emergenza hanno dato l’opportunità ai dipendenti (o almeno a una parte di loro) di operare da casa. I casi in Veneto, i vantaggi e gli svantaggi e i numeri che fotografano l’evoluzione del fenomeno
Anche se una maggiore vicinanza con la famiglia e il risparmio sugli spostamenti casa lavoro sono innegabili aspetti positivi, le relazioni con i colleghi in ufficio potrebbero risentire della distanza tipica del lavoro da remoto. A rilevarlo, nel 2017, è stata l’Organizzazione internazionale del lavoro: il 41% dei lavoratori da remoto affermava di subire elevati livelli stress, contro il 25% dei lavoratori in ufficio. Riportiamo l’articolo di Wall Street Italia
Che gli statunitensi abbiano una speciale predisposizione a fare affari in tutti i campi non è una novità. Ma forse non tutti sanno che gli statunitensi sono maestri a fare business con le proprie idee, ma utilizzando mezzi produttivi ed organizzazioni commerciali di altre aziende , anche in Paesi...
Stefano Zanette, presidente del Consorzio Doc, dopo la (momentanea) apertura della Docg verso la riammissione del glifosato: «Non mi che il presidente di Confagricoltura abbia confermato la sua notoria posizione sull’uso della chimica, ma considero un vero e proprio tradimento quello dell’amico Innocente Nardi, ha tradito la fiducia degli associati». La replica: «Noi primi a combattere il diserbante, non si cambia»
Sono state settimane di tensione nel mondo del Prosecco. Dopo la notizia dell’Agenzia per la protezione ambientale Usa che ha definito il glifosato “non cancerogeno”, il presidente di Confagricoltura Veneto Giustiniani ha dichiarato di ritenere importante il suo utilizzo, facendo andare su tutte le furie i vertici del Consorzio Doc e il governatore del Veneto. Zaia poi davanti agli oltre mille produttori veneti convenuti alla Fiera di Godega ha lanciato l’avvertimento: “Stop a glifosato e nuove piantumazioni”
Legambiente Veneto e Friuli Venezia Giulia avanza una richiesta pubblica alle due Regioni ed alla Doc del Prosecco: la rimozione definitiva del glifosato da tutti i disciplinari di produzione delle Denomininazioni di Origine Controllata che ne contemplano l'impiego. Infatti, solo nei 15 Comuni dell'area Docg vige il divieto, per iniziativa dei sindaci che hanno condiviso il regolamento di polizia rurale
A fine 2018 il Consorzio del Prosecco Docg ha aderito a Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane, mettendo al bando il glifosato. «Ha dovuto rispettare le regole d’ingaggio. E per affrontare le criticità legate alla sovrapproduzione e al basso prezzo, si è deciso di modificare l’impatto e la percezione di queste produzioni sull’ambiente. Abbandonare per primi al mondo il glifosato è un segnale di grande impatto simbolico» spiega in questa intervista al Mattino di Padova il presidente di Fondazione Symbola, tra i protagonisti del Festival della Green Economy, a Trento dal 28 febbraio al 1 marzo
Nuovo esame per l’erbicida. L’agenzia statunitense dell’ambiente si affianca al risultato di altri organismi scientifici e ha escluso pericoli. Vi sono rischi per le api? Lobby contrapposte
Visionario e carismatico, Daniele Lago è l’imprenditore dietro alla storia di successo di LAGO, che anche quest’anno nell’ambito della Green Week aprirà le sue porte ai visitatori come Fabbrica della Sostenibilità. “Per noi il tema della sostenibilità deve abbracciare un tema sociale più ampio. Non puoi produrre delle cose che sono ecologicamente attente e far lavorare le persone in modo eccessivo o in luoghi di lavoro non felici” dichiara Daniele Lago in questa intervista a Lifegate
Alla guida del gruppo Erg, Edoardo Garrone racconta in questa intervista a Forbes le strategie della holding di famiglia che, dopo la cessione del business del petrolio, ha convertito il gruppo in primario produttore di energia da fonti rinnovabili. Domenica 1 marzo alle 11.30 al MUSE di Trento discuterà proprio della sfida del passaggio alle energie rinnovabili con Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club, Antonio Cammisecra, amministratore unico Enel Green Power, e Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola
Nuovi modelli di manifattura saranno al centro della Green Week, che dal 25 al 27 febbraio organizzerà un tour nelle Fabbriche della sostenibilità, punta di diamante dello sviluppo ecosostenibile del Paese. Il Festival della Green economy invece si svolgerà a Rovereto/Trento dal 28 febbraio al 1° marzo con un ricco calendario di interventi: circa 300 relatori, tra cui 50 imprenditori, che nell’arco di 60 eventi affronteranno i molteplici nodi dell’economia green e sostenibile
“Un mondo al 100% rinnovabile non è più un’utopia. Nel 2021 oltre il 50% dell’energia che produrremo sarà rinnovabile” spiega in questa intervista a First Online Antonio Cammisecra, amministratore unico Enel Green Power, che domenica 1 marzo alle 11.30 al MUSE di Trento discuterà della sfida del passaggio alle energie rinnovabili con Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club, Edoardo Garrone, presidente Gruppo ERG, e Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola
Molti di noi sanno che il restauro di un’antica e prestigiosa costruzione è cosa riservata a pochi esperti: gli interventi debbono essere solamente “perfetti” perché altrimenti le cose peggiorerebbero e anziché allungarne la godibilità per gli anni futuri, si aggiungerebbero altri danni a ...
"Scania è in prima linea nel guidare il cambiamento verso un futuro sostenibile attraverso l’offerta di soluzioni di trasporto rispettose dell’ambiente e sostenibili dal punto di vista economico", spiega in questa intervista a Rinnovabili.it Franco Fenoglio, ad di Italscania, che a Trento, venerdì 28 febbraio alle 15, dopo l’introduzione di Andrea Fossa, fondatore Green Router, discuterà con Gianandrea Ferrajoli, presidente Federauto Trucks Italia, delle nuove sfide della logistica e dei trasporti. Italscania partecipa alla Green Week anche come Fabbrica della Sostenibilità
"Il green fa parte del nostro dna e della nostra identità", afferma il direttore generale di Lattebusche, Francesco Bortoli, in questo articolo del Corriere del Veneto. Energia pulita, materia prima a km zero, sostegno agli allevatori di montagna: questa la strada verde di Lattebusche, che anche quest’anno partecipa alla Green Week come Fabbrica della Sostenibilità con il suo stabilimento di Sandrigo
A guardare oggi l’evoluzione delle organizzazioni e delle risorse umane si rischia di cadere in un elenco di temi che ormai ripetiamo da anni quasi come un mantra, ma che poi non trovano una efficace applicazione nella realtà di tutti i giorni.
Tante parole, che se non ‘’agite’’ creano s...
Imprese sempre più responsabili, impegnate in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, nell’uso di fonti rinnovabili e per la riduzione delle emissioni di CO2 seguendo le linee guida della Ue. Un percorso virtuoso d’avvicinamento a quella che un domani sarà la manifattura sostenibile e l’economia verde che trova nella Green Week un appuntamento chiave. Riportiamo l’articolo del Sole 24 Ore dell’8 febbraio
"La conceria è un esempio storico e consolidato di economia circolare” spiega in questa intervista a CanaleEnergia Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC Concerie Italiane, che descrive l’impegno sostenibile dell’industria conciaria. Anche quest’anno UNIC partecipa alla Green Week, sia nell’ambito del tour delle Fabbriche della Sostenibilità, promuovendo un itinerario alla scoperta delle industrie della concia, sia al Festival della Green Economy di Trento, collaborando all’organizzazione di incontri sul tema della pelle e della gestione responsabile della risorsa idrica
Martedì 3 marzo alle 18.30, in occasione della presentazione di “Nulla è come prima. Le piccole imprese nel decennio della grande trasformazione” di Giulio Sapelli e Enrico Quintavalle (Guerini, 2019), l’autore Giulio Sapelli, docente di Storia economica Università di Milano, si confronterà con Giampietro Vecchiato, professore a contratto di Relazioni Pubbliche Università di Padova. Di seguito riportiamo un estratto del libro
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