Le date non sono più sovrapposte, ma i due Festival sono un weekend dopo l’altro e dunque la sfida è inevitabile. Si gioca sul fronte della partecipazione di ospiti e pubblico. E poi della risonanza nazionale, di conseguenza anche delle sponsorizzazioni. L’anno scorso il Gruppo 24 Ore sembrava aver portato a casa un vantaggio, ma quest’anno Laterza prova ad affinare la tecnica (cambiando le sale ad esempio). Gli assi li cala comunque Trento, che in programma ha avuto 6 Nobel e 19 ministri
A che punto è la globalizzazione? Come evolverà? Come risponderà alla prova della sostenibilità? Dopo la crisi di approvvigionamento post-Covid è venuto il tempo di tornare a produrre in Italia? Questi sono solo alcuni dei quesiti proposti negli oltre cento appuntamenti in calendario nella seconda edizione del Festival dell’Economia piemontese, dall’1 al 4 giugno 2023. Circa 170 ospiti, 43 relatori internazionali dai più prestigiosi centri di ricerca, 4 premi Nobel per l’Economia ma anche giornalisti, storici, analisti e tanti rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee a confrontarsi su questo tema di primaria importanza
“Le organizzazioni che danno priorità all’integrazione tra vendite e marketing hanno tre volte più probabilità di raggiungere i target di sviluppo di nuovi clienti.” Gartner, Aprile 2023
Ho parlato spesso, nelle precedenti uscite del Cannocchiale di Delivera, dell’aumento della comples...
Con l'evento parallelo rispetto ai principali eventi, il Festival trentino si diffonde in tutta la città. E mira ad avvicinare le nuove generazioni al mondo del lavoro e delle imprese. Lo fa con incontri e dibattiti che cercheranno di ispirare nuovi modelli creativi e di business. Saranno presenti anche esibizioni artistiche e musicali e, grazie ai partner locali, verranno organizzate competizioni imprenditoriali su temi come la sostenibilità e confronti accademici
Sono ormai più di 50 anni che i porta abiti, le cosiddette “grucce”, hanno una forma standardizzata in plastica con due ali uguali che si dipartono dal centro dove è presente un gancio per appendere porta abiti e vestito nell’armadio, oppure in vetrina in esposizione.
Nessuno fino ad ora ...
Non è una provocazione: il nostro comportamento collettivo ha a che fare con quello delle formiche e queste ultime possono dire qualcosa anche sulla migrazione delle cellule tumorali. Il tema dell’intelligenza collettiva ha portato a Padova, in occasione del Festival della Scienza e dell’Innovazione, un mix di competenze: etologia, antropologia, informatica e biologia molecolare. E l’argomento, grazie al previsto aumento della popolazione mondiale, si ripromette di diventare sempre più pervasivo anche in altre discipline
Il mondo del sapere e quello del fare faticano spesso a dialogare. Ma lo scenario internazionale impone alle università e alle aziende di lavorare a stretto contatto. Se ne è disccuso al Galileo Festival a Padova. Destro (Confindustria Veneto Est): "Necessario investire su academy aziendali, alternanza scuola-lavoro, istituti tecnici, Its e dottorati fino a creare un matching fra i due mondi". Sciuto (PoliMi): “Nelle università la formazione e la ricerca devono anticipare le competenze che serviranno agli studenti nel mondo del lavoro”
La New Space Economy è un settore che vale dai 350 ai 450 mld di dollari, dei quali oggi l’80% è di natura prettamente commerciale. Di questo cambio di paradigma si è parlato nel corso dell’appuntamento “Risorse per la Space Economy”, duranta la seconda giornata del Galileo Festival. Rossettini (D-Orbit): “Lo spazio è un mercato globale e va velocissimo. Per essere competitivi servono gli investimenti privati”. Mauro (Primo Space): “Il volume degli investimenti in venture capital è raddoppiato ogni anno negli ultimi cinque anni”. Panzarini, (Intesa Sanpaolo): “Con unità specializzate possiamo capire la credibilità dei progetti in cui investire”
A ospitare la cerimonia di premiazione del Premio, promosso da ItalyPost e il Corriere della Sera, è stato l’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova. Caldarelli trionfa con 42 voti, seguito da Amendola con 37 voti, Esposito a 36, Accoto a 35 e De Biase a 32. Sciuto (rettrice Polimi): “Dobbiamo fare innovazione e saperla raccontare, solo così svilupperemo la capacità critica di conoscere e riconoscere ciò che è reale da ciò che non lo è”
Luca De Biase, Cosimo Accoto, Guido Caldarelli e Luca Amendola: questi gli autori in corsa per vincere la prima edizione del Premio che presenteranno le loro opere durante la giornata di sabato, in Libreria ItalyPost. Il riconoscimento è nato per analizzare e raccontare in modo originale il mondo dell’innovazione. La selezione finale è affidata alla giuria dei lettori. Poi, appuntamento a sabato 20 maggio alle 18 per la Cerimonia di Premiazione
Ogni volta che vediamo gli operai edili all’opera per la costruzione di un nuovo edificio, possiamo vedere in azione anche macchine impastatrici di malte o intonaci che impastano la polvere specifica della sostanza con l’acqua. Il problema che presentano generalmente queste impastatrici è una f...
Saranno tanti gli spunti offerti nel corso della kermesse diretta da Giovanni Caprara, uno dei più autorevoli editorialisti scientifici italiani. Si parlerà delle nuove sfide del settore spaziale come le stazioni spaziali private. E poi l’alimentazione del futuro, affrontando temi molto discussi come gli insetti a tavola. Per passare ai supercalcolatori per le previsioni meteorologiche, la robotica, le nanotecnologie, l’intelligenza artificiale, ma “sempre nella logica di mettere insieme aspetti di ricerca, applicazioni pratiche ed esperienze produttive”
Donatella Sciuto, prima rettrice del Politecnico di Milano, sarà presente sabato 20 maggio al Galileo Festival della Scienza e Innovazione di Padova e discuterà sullo stato dell’arte della ricerca italiana. La rettrice: “I Centri nazionali per la ricerca saranno utili per colmare una lacuna storica della scienza italiana: quella di essere spesso incapace di avere un ritorno innovativo sul sistema produttivo del Paese. Il Pnrr può dare un grande supporto alla ricerca e potrebbe creare un sistema virtuoso di partnership pubblico-privato”
Le nuove frontiere dello spazio, la robotica e l’industria 4.0, il cibo del futuro e le nanotecnologie, le energie alternative. Sembrano suggestioni su un futuro lontano, ma in realtà sono settori nei quali le nostre imprese si muovono già. Eppure si potrebbe crescere di più se si cancellasse la distanza col mondo della ricerca. La ritrosia in Italia è anche culturale. Al Galileo l’incontro fra l’accademia e l’impresa avverrà a partire dall’evento di inizio, venerdì alle 11
L'innovazione come chiave per crescere nei mercati ed essere attrattivi nei confronti dei nuovi talenti: questi scenari faranno da sfondo all’undicesima edizione del Galileo Festival che nel prossimo weekend riunirà a Padova il mondo delle università e delle aziende. Quattro le sezioni tematiche (robotica e industry 4.0, space economy, energia e life sciences) che saranno trattate dagli ospiti nel corso della manifestazione. Spazio poi anche al Premio Libro dell’Anno sull’Innovazione
Praticità e versatilità d’uso ne fanno una soluzione d’acquisto sempre più apprezzata dai consumatori. Dopo il boom registrato durante la pandemia, il preaffettato in vaschetta continua a imporsi e a interpretare i nuovi stili di consumo. Ma questo successo pone ora una nuova sfida: ridurre l’impatto ambientale del packaging. Dopo anni di ricerca, il Consorzio Prosciutto di Parma ha realizzato un’approfondita ricerca, per testare materiali alternativi e più sostenibili rispetto a quelli tradizionalmente impiegati
Possiamo immaginare un capitalismo in cui processi produttivi e consumi siano ripensati in chiave sostenibile? Questo il tema dell’appuntamento “Capitalismo verde alla prova della nuova rivoluzione industriale”, affrontato nel corso della seconda giornata della kermesse. Terzi (Commissione Europea): “Con un mix di incentivi il sistema produttivo investirà sulle tecnologie verdi”. Rafaiani (Strategic Partners): “La conversione ecologica deve essere percepita come socialmente desiderabile. Il driver è la qualità”. Piana (Crédit Agricole CIB Italia): “Le filiere sono strategiche. Gli incentivi devono fortificarle”
A ospitare la cerimonia di premiazione del Premio è stato Le Village di Credit Agricole, con gli interventi di Davide Bollati, presidente Davines Group, ed Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e del Comitato scientifico del Festival. Ciconte trionfa grazie ai 54 voti ricevuti dalla giuria popolare. Seguono Grandi con 45 voti, Stampa, Calace e Ferro a quota 43, Grazioli con 33 e Molinari a 18
Nella cornice del Complesso della Pilotta l’ad di Mutti ha parlato di “Sostenibilità a tutto campo”. Spaziando dal ruolo del consumatore, alla filiera agroalimentare, fino all’acqua e all’inflazione. Per l’imprenditore “non si può pensare alla sostenibilità come legata a logiche volontaristiche, ma occorre ripensare il sistema economico”. E sulla tracciabilità dei prodotti: “Attenzione a non esagerare con la blockchain”
“Il porto di La Spezia è il primo vero porto dell’Emilia-Romagna, ma il traffico merci verso l’Interporto di Parma avviene ancora prevalentemente su gomma”. A dirlo sono i rispettivi presidenti Mario Sommariva e Gianpaolo Serpagli nel corso dell’evento “Intermodalità: la sfida green degli interporti”. A frenare la sinergia tra i due scali è la carente tratta ferroviaria. "Vogliamo far capire che investire nella Pontremolese serve a rendere più competitivo l’intero sistema Paese, non solo il trasporto delle merci”
E’ possibile consolidare e migliorare le competenze trasversali o soft skill attraverso la formazione aziendale? E’ da questa domanda di ricerca che è nato il mio progetto di tesi condotto attraverso un’analisi sperimentale svolto grazie alla collaborazione con Niuko Innovation & Knowledg...
Anche una transizione apparentemente ecologica come quella verso l’auto elettrica nasconde delle ombre. A fare luce è il giornalista, già corrispondente del Financial Times e di Bloomberg, Henry Sanderson, nel libro in uscita in italiano per Post Editori “Il prezzo della sostenibilità. Vincitori e vinti nella corsa globale all’auto elettrica”. Al centro l’impatto ambientale delle batterie, il monopolio della Cina sulle materie prime rare necessarie per produrle e il rischio di replicare gli errori fatti dalle aziende petrolifere del XX secolo
L’impatto dell’intelligenza artificiale, le competenze ed esigenze delle nuove generazioni, le prospettive di carriera che si allargano oltre i confini nazionali: temi all’ordine del giorno non solo per l’industria e il terziario. Anche il mondo delle professioni è investito da questi cambi...
Per la docente del Gruppo di Elettrochimica del Politecnico di Torino, la competizione cinese sull’auto elettrica “sarà difficile da superare perché è partita per prima”. In Europa, per catturare un mercato da 250 mld l’anno, “lo sforzo è grandissimo per unire comunità scientifica ed industriale e investire in produzione, sviluppo e efficienza delle batterie”. Senza dimenticare che “andare verso l’elettrico significa anche ridurre i consumi e potenziare il riciclo dei materiali. Questo è il punto fondamentale del libro di Sanderson”
Dalla vicenda di Wan Gang al “re delle batterie”, Robin Zeng, passando per la storia di Tesla e Northvolt. Il volume di Sanderson fornisce la prima visione d’insieme della capacità industriale della transizione ecologica. Una corsa che non sarà priva di conseguenze per il presente e per alcune industrie: non si può diventare “verdi” in un lampo, né fingendo che la strada verso la neutralità climatica non richieda uno studio attento e profondo delle supply chain di riferimento. Pubblichiamo la prefazione del volume a cura di Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes e direttore scientifico della Scuola di Politiche
È il viaggio che il giornalista ha fatto in prima persona per capire quali sono i costi di una transizione che non può essre perseguita in maniera ideologica. Non bisogna essergli ostili, certo, ma conoscerne le ombre aiuta a prevenire i possibili errori. Senza gli opportuni controlli, gli abusi verranno nascosti dietro il velo del greenwashing da parte delle aziende della stessa catena di approvvigionamento
L’attenzione mediatica si è spostata sugli eventi diffusi fra le strade di Milano e i suoi distretti. Sono ormai 1.000 “happening”, ma manca un filo conduttore ad unirli o una selezione qualitativa. Il vero rischio è che così si indebolisca la manifestazione all’interno della fiera, vero motore economico per il settore. I produttori manifestano già preoccupazione: “Ogni passo indietro o titubanza lascia spazio ai nostri competitor. Gli stranieri da anni minacciano di farci concorrenza sulla fiera del mobile, non possiamo cedere il nostro ruolo”
L’87% delle persone nel mondo è demotivata dal proprio lavoro, il 75% sostiene di lavorare in un ambiente difficile e il 26% soffre di disturbi di ansia legati al rientro in ufficio. Felicità e lavoro sono un binomio (im)possibile? A rispondere a una delle domande più delicate degli ultimi temp...
Una novità assoluta di questo Fuorisalone è stata la possibilità di visitare l’Istituto ‘Marchiondi Spagliardi’, a Baggio, un capolavoro brutalista abbandonato da anni. La struttura ospitò il riformatorio per giovani difficili. Oggi però l’edificio dovrebbe trovare nuova vita come residenza per studenti universitari e giovani artisti tutta sostenbile, grazie ai fondi del Pnrr
Dropcity è un nuovo centro cittadino per l’Architettura e il Design. La sua casa milanese sono i tunnel dei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale lungo via Sammartini. Il suo obiettivo è di istituire un luogo di aggregazione e di dibattito sull’Architettura, il Design e la città contemporanea. Nel periodo della Design Week 2023 un’anticipazione di quel che sarà realtà, nel suo assetto definitivo, nel 2024
Al Salone del Mobile 2023, la padovana Lago ha portato la sua prima collezione di lampade, con un design che guarda ai mercati internazionali. Spazio poi alla sostenibilità, tradotta nello stand ‘Good House’, struttura pluriennale e totalmente riciclabile che riduce dell’87% delle emissioni di Gas Serra. Mentre la monzese Zanotta ha celebrato i cinquant’anni dell’appendiabiti ‘Sciangai’ e ha presentato la riedizione della poltrona ‘Galeotta’
C'è un motivo per cui pochi venditori ottengono risultati straordinari e molti venditori ottengono risultati mediocri. Il fatto che la vendita, soprattutto quella ad alto valore ed elevata complessità, è in larga parte controintuitiva.
Tutti i più rinomati framework e modelli di vendita nel c...
Secondo gli imprenditori del settore il 2023 segnerà uno stop dopo l’impetuosa crescita degli anni caratterizzati dalle tre grandi crisi. Cresce nelle holding la voglia di quotarsi. In un settore dominato dalle pmi, le imprese venete sembrano dimostrarsi più dinamiche (e redditizie) dei grandi marchi brianzoli. Ad eccezione di Minotti
L’aumento di lavoratori giovani e donne era uno degli obiettivi principali per la modernizzazione del mercato del lavoro italiano. Il Pnrr, Piano nazionale di ripartenza e resilienza prevedeva come clausola di condizionalità che le imprese aggiudicatarie dei bandi per la realizzazione di opere e ...
Gli italiani, come tutti sappiamo, sono apprezzati in tutto il mondo per la loro creatività, per il loro design unico. Siamo invidiati per questa nostra flessibilità ad affrontare e risolvere con brillantezza le situazioni più diverse. Molto spesso riusciamo a fare delle vere innovazioni, non sol...
Negli ultimi vent’anni l’Italia ha investito nel suo sistema autostradale il 50% in meno rispetto a Francia e Germania. Certo, il nostro Paese ha dei limiti fisici strutturali nella costruzione di strade, ma è pur vero che gli investimenti sono necessari per lo sviluppo delle imprese che operano con la logistica. A discutere del tema sul palco del Festival Città Impresa: Zeno D'Agostino, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Monica Scarpa, ad di Gruppo Save e Roberto Tomasi, ad di Autostrade per l’Italia
Si temeva il peggio, ma le imprese sono cresciute nonostante tutto. Su questo concordano Feltrin di Federlegno Arredo, Tamborini di Sistema Moda Italia, Ricuperati di Confindustria Bergamo, Visentin di Federmeccanica. Le sfide per il futuro secondo Ricuperati. Il ruolo delle banche per Balbo (Intesa Sanpaolo). E la posizione di Visentin: “Abbiamo bisogno di big players per contare qualcosa in Europa. Portiamo da noi un colosso cinese”
Dopo la crisi energetica dello scorso anno, secondo l’ad di Snam Stefano Venier c’è maggiore serenità nel 2023 “per aver risparmiato in inverno, arrivando ad oggi con circa 9 mld di metri cubi di gas stoccato”. Sulla transizione, Venier sottolinea che “non sarà lineare, ma si alterneranno piccole crisi e successive riprese. Il passaggio alle rinnovabili va sostenuto da politiche perché ad oggi non comporta vantaggi economici o produttivi sul gas”. Mentre sul possibile ruolo dell’Italia come hub energetico, “ritengo piuttosto che potrà essere un gate d’accesso verso l’Europa di gas e, in futuro, di idrogeno prodotti nel Mediterraneo”
Ripensare i modelli di sviluppo in una logica sostenibile è diventato un dovere collettivo che riguarda gli individui, le aziende e la finanza. In questo contesto, in rapida evoluzione e trasformazione, il sistema economico-finanziario è chiamato a fornire il proprio contributo nella costruzione di un percorso indirizzato verso la sostenibilità, a partire dalla condivisione di obiettivi, valori e criteri comuni. Melone (Intesa Sanpaolo): “Possedere i fattori Esg vuol dire competere nei grandi mercati”
Nella serata di venerdì del Vicenza Città Impresa il presidente Cei è intervenuto all’evento “Produrre valore guardando agli ultimi”. Fra i grandi temi della discussione spazio ai giovani e alle difficoltà nel mondo del lavoro. Per Zuppi “lavoratori più felici producono più utili” e le Grandi dimissioni sono dovute “alla ricerca di sicurezze e di una vita più piena”. E a chi dice che dell’azienda bolognese l’Arcidiocesi dovrebbe avere solo una minoranza, risponde: “Nella vita bisogna prendersi dei rischi, con il guadagno facciamo assistenza”
La globalizzazione è una realtà imprescindibile per le nostre aziende. Non ha dubbi Giovanni Costa, professore emerito di Strategia d'impresa e Organizzazione aziendale all’Università di Padova e editorialista del Corriere del Veneto. “Attraverso la multilocalizzazione le aziende hanno maggiore adattabilità ai cambiamenti, ma i limiti di questo approccio sono legati alle dimensioni delle imprese. In Italia possiamo migliorare nel concetto, ripreso anche da Ghemawat, della diversità nella composizione del top management team”
Sono anni che i discorsi sulla globalizzazione hanno assunto toni pessimistici, per una serie di giustificati motivi. Ma in fondo è sempre stato normale oscillare fra la tendenza all’internazionalizzazione e il rivolgersi al mercato interno. La multinazionale famosa in tutto il mondo per la sua bevanda è un caso da non prendere a modello: negli anni gli è costato molto cambiare idea fra essere “global” o “local”. Pubblichiamo un estratto dall’Introduzione del libro “La globalizzazione flessibile”, in uscita per Post Editori, di Pankaj Ghemawat
Il lancio ufficiale del libro di Pankaj Ghemawat si terrà a sabato 15 aprile dalle 18:00 alle 19:15 presso Palazzo Gualdo a Vicenza, durante il Festival promosso da ItalyPost, L’Economia del Corriere della Sera e il Corriere del Veneto. All’evento di presentazione “Come affrontare i mercati nell’era delle nuove guerre commerciali”, oltre all’autore, interverranno Danilo Taino, inviato speciale del Corriere della Sera, Gianni Mion, presidente del Fondo Orlando, e Stefano Micelli, docente di Economia alla Ca’ Foscari di Venezia
La situazione di partenza non è delle più rosee: l’Italia è al 14esimo a livello UE nella classifica dell’EIGE – Istituto per l’uguaglianza di genere, anche se con l’accesso ai fondi PNRR il nostro Paese ha assunto l’impegno di scalare questa classifica di almeno 5 posizioni entro il ...
“La globalizzazione non è finita, ma nemmeno aumenterà, perché i mercati si vanno riorganizzando in blocchi più affini”. Lo scrive il consigliere strategico di Tata Motors, Pankaj Ghemawat, nel libro in uscita in italiano per Post Editori “La globalizzazione flessibile”. Lo dicono anche Nalini di Carel, Stevanato e Zuppichin di Piovan. I punti fermi di Ghemawat per affrontare una fase di "antiglobalizzazione". I cici e gli anticicli del fenomeno. La sconvenienza del ritirarsi nella dimensione locale
Le donne impiegate in agricoltura sono 823 mila, secondo il più recente censimento Istat, cioè pari al 30% circa del totale delle persone occupate nel settore.
Se è vero che le donne in agricoltura sono sempre state parte attiva, è altrettanto vero che è nei ruoli apicali che la loro presenz...
Le batterie, le pile o anche le celle sappiamo che sono fonti di energia a corrente continua che poi si esauriscono una volta utilizzate. La loro conformazione è tale che queste non possono essere ricaricate e riutilizzate ancora per lo stesso servizio. In altre parole, una volta utilizzate le batt...
Il marchio delle bollicine trentine è prodotto da 64 case spumantistiche in più di 1.150 ettari (l’11% della superficie vitata della regione) con vitigni anche a 800 metri d’altezza che richiedono quasi integralmente lavorazioni manuali. Anche se l’export è in crescita, circa il 15% sul fatturato totale, attualmente il mercato principale rimane quello domestico. Malfer (cantine Revì): “Esportare è una grande opportunità, ma la conoscenza del metodo classico Made in Italy ha bisogno di un processo culturale che porterà risultati solo con il tempo”
Oltre quattromila le cantine che saranno presenti nei padiglioni di Veronafiere. Più di mille i top buyer, che vedono la presenza di Usa e Cina. Anche se i numeri registrati risultano importanti, alcuni produttori contestano il format e lo considerano superato. “Le fiere avevano una funzione essenziale anni fa. Oggi chiudiamo contratti con clienti via e-mail, Skype o Zoom. Non ha senso spendere così tanti soldi per uno stand di pochi metri quadrati”, dicono. Mentre altri: “Il Vinitaly è ancora una fiera strategica per il vino italiano. Ma attenzione al Vinexpo di Parigi”
C’era un tempo in cui si diceva che saremmo stati migliori. Che quando la tempesta perfetta sarebbe passata, ci saremmo riscoperti più uniti, più umili, più umani. Nulla di tutto questo è accaduto. Siamo più stanchi, più frustrati, più irascibili. Al Covid-19 è seguita la guerra in Ucraina...
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