Su quanto scritto ieri su Monitor di VeneziePost interviene oggi il capogruppo del Pd in consiglio regionale del Veneto. Zaia? Un grande centometrista bravissimo a gestire le emergenze. Ma per realizzare i tre punti del programma di rinascita del veneto, serve un maratoneta, capace di impostare politiche di medio lungo periodo. Potrebbe farlo il centrosinistra? Dipende...
Le imprese, come attori sociali, sono un “soggetto politico”. E “fare bene politica” è responsabilità generale, essenziale per il futuro dell’Italia. La crisi accentua questo ruolo di lungo periodo. Mettiamo insieme un grande progetto che abbia come stella polare una crescita stabile e duratura. Una sfida di buona politica. Che significa policy responsabile che pretende politics competenti e lungimiranti
Esce oggi il libro di Luca Vignaga che raccoglie gli articoli pubblicati su VeneziePost nei giorni scorsi. Il libro, in omaggio per gli abbonati a VeneziePost, è disponibile in formato pdf sul nostro shop a 4,99 euro. Pubblichiamo la prefazione dell'editore che scrive: "Non sarà un fideistico "affidarsi alla scienza" a risolvere i nostri problemi. E le domande che l'autore pone in questo libro sono essenziali per costruire il futuro. Perché il terreno sul quale poggiavamo è franato"
Maurizio Castro è stato nominato commissario straordinario di Acc, dopo un durissimo scontro durato mesi. Una vicenda poco considerata dai media che ha implicazioni non solo sul piano occupazionale ma anche su quello politico. Lo scontro tra i ministri cinquestelle e il ruolo di Serracchiani. L’impatto della decisione della Commissione Europea su Nidec. Il futuro si gioca ora sulle strategie post - Covid
L’esperto di eventi culturali, docente di Museum Management all’Università Bocconi, spiega: il successo dei festival è ascrivibile alla reazione all’”abuso digitale”, al solipsismo con cui passiamo il nostro tempo compulsando sfrenatamente i-pad e cellulari. Il festival ha significato tornare a occupare spazi pubblici, ascoltare con attenzione parole che escono da una bocca e non dal microfono, stare accanto a perfetti sconosciuti, condividere fisicamente sensazioni ed emozioni
Edy Dalla Vecchia è stata confermata da pochi giorni presidente di Aidda. E l'imprenditrice del settore metalmeccanico ci racconta di questi mesi che si stanno facendo difficili a causa del calo degli ordini, l'aiuto avuto dalla rete associativa e le difficoltà delle lavoratrici. Nell’economia, che ora è da risanare, ci vogliono anche donne, che abbiano una visione familiare e competenze. Un universo che, purtroppo, viene lasciato spesso in disparte
Si conclude oggi il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La riflessione stavolta prende avvio non da una domanda, ma da un'affermazione: "tempo di scelte". Scelte individuali che nella storia hanno determinato l'instaurarsi della dittatura o della democrazia, che negli ultimi mesi hanno determinato la diffusione del virus e la capacità di combatterlo. E ora che abbiamo l'occasione di ripartire e ridisegnare la nostra vita, è il momento di prendere scelte individuali e consapevoli
Il segretario generale dell'Unione culturale economica slovena affronta i due nodi principali dei rapporti tra Italia e Slovenia: attivare canali bilateriali per concordare la riapertura delle frontiere e per Gorizia - Nova Gorica prevedere per il territorio uno status sovranazionale che impedisca la rinascita di nuove barriere interne al comune contesto urbano
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda le competenze su cui dovremo puntare per metterci al passo con un mondo in cui vince la logica del "Pull" e della "Pratica". Ovvero un mondo dove è importante usare solo le risorse necessarie al momento giusto e dove tentare ed essere in grado di migliorare in corso d'opera risulta vincente rispetto ad un'accurata pianificazione. E dove sarà essenziale parlare il linguaggio della tecnologia e della programmazione
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda la complessità che caratterizza il mondo in cui viviamo e che è in grado di sopraffare i nostri riferimenti e i nostri tentativi di controllo e strandardizzazione, come ha dimostrato in modo esemplare l'arrivo inaspettato del virus. E' stato un granello che ha fatto inceppare il nostro meccanismo ma che ci dà ora la possibilità di ritornare a disimparare ed imparare come convivere con l’intero sistema di cui siamo parte
E' uscito da pochi giorni il libro di autori vari 'Chissà chissà domani - Oltre il Coronavirus: la vita che verrà' (Edizioni03). L'iniziativa, curata dai giornalisti Mauro Mazza e Giuliano Ramazzina, raccoglie anche i contributi di Carlo Fumian, Giovanni Gozzini, don Bruno Fasani, Nicolai Lilin, Lorenzo Cesa, Giampiero Marrazzo, Ulderico Bernardi, Gloria Vallese, Ida Poletto, Dino Betti van der Noot, Ettore Bonalberti, Giordano Riello e Matteo Strukul . Il volume è dedicato alla memoria di Giuseppe Da Re, grande imprenditore veneto, inventore dei Bibanesi. Pubblichiamo, per gentile concessione dell'editore, il contributo dell'imprenditore Giordano Riello
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda la necessità di adattarsi al nuovo contesto determinato dal virus, a partire dal nostro cervello. Il nostro cervello troverà una modalità diversa di operare. L’importante è esserne consapevoli e fare gli esercizi giusti e costanti
Per entrare nel Cda di una società quotata in Borsa come Ascopiave più che competenze su mercati e finanza sembra necessario avere singolari esperienze professionali e competenze specifiche: per esempio essere sindaci, o almeno moglie o marito di primi cittadini leghisti. E, se non si è di quel partito, sapere che comunque lì c’è un padre – padrone: l’eurodeputato Toni Da Re. E fioccano compensi tra i 50 e gli 80 mila euro
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. Nel chiedersi perché nessuno aveva capito ciò che stava accadendo, pone il problema dei limiti che, anche in azienda, in troppi si pongono. La specializzazione rischia di occultare i fenomeni che stanno ai confini del mondo e "pensare fuori dagli schemi" è spesso un esercizio più retorico che sostanziale
L'Economia del Corriere della Sera ha pubblicato oggi l'analisi del fondatore di Italy Post. Le scelte che le imprese champion dovranno affrontare sulla base di tre scenari: ripresa rapida o crisi prolungata, global o no global, normal o new normal. Ma sopratutto dovranno capire velocemente se e quanto spazio ci sarà per quel Made in Italy che sviluppava margini su qualità e personalizzazione
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda la capacità di prevedere eventi dirompenti come il Coronavirus. Era possibile che una qualsiasi pandemia potesse arrivare? Sì. Quanto era probabile che il coronavirus si diffondesse? Al 100%, possiamo dire ora. Il punto è capire perché, nonostante le notizie dalla Cina fossero note a tutti, e i casi in Italia già arrivati, si è pensato che non dovesse coinvolgere il mondo occidentale.
Il sito lavoce.info pubblica un interessante intervento che abbiamo ripreso integralmente. Regolarizzare i braccianti stranieri irregolari potrebbe non essere sufficiente a coprire il fabbisogno di lavoratori agricoli stagionali. È opportuno attivare i “corridoi verdi” previsti dalla Commissione europea, consentendo l’ingresso in sicurezza
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda lo stato di ansia e di paura che la situazione di emergenza causa a livello individuale e collettivo. E le risposte necessarie per gestirle e superarle
Alessandra Sardoni, giornalista icona delle cronache politiche de la 7, analizza le conseguenze della crescita di consensi di Luca Zaia. “Non credo che la leadership della Lega sia contendibile” ci dice. Zaia conosce bene i rapporti di forza. Tutto dipende anche da come usciremo dalla crisi del Coronavirus. E se Salvini assumesse un profilo governativo e filoatalantico potrebbe rinascere. Più che chiedersi se Zaia ha voglia di andare a Roma, bisognerebbe chiedersi se Roma ha voglia di Zaia
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda l’utilizzo della tecnologia come mezzo per gestire la fase 2 e la paura dell’invasione della nostra privacy. Uscire dal dualismo richiede uno sforzo vasto. E bisogna costruire un rapporto di fiducia tra persona e tecnologia
Dietro i complimenti di Maroni potrebbe esserci un patto tra “lumbard” per replicare “l’operazione Comencini”. L’esplosione di notorietà sulla stampa internazionale potrebbe essere legata al tentativo di minare la leadership di Salvini. Sia come sia, Zaia sta cercando di mettersi al riparo per evitare uno scontro che lo vedrebbe perdente. E ora che la Lega precipita nei sondaggi sotto il 25% la notte dei lunghi coltelli è davvero vicina
Per l’avvocato trevigiano esperto di finanza il Coronavirus sta solo accelerando fenomeni in atto da tempo. In primo luogo l’esplosione del debito in assenza di inflazione. Ma basterebbe che arrivasse al 5% e sarebbe una catastrofe. Italia governata dai parassiti contro i produttori e tenuta in piedi solo dal “Whatever it takes”. A questo punto è meglio che le banche le gestisca lo Stato in modo che possano tornare alla loro funzione: far ripartire l’economia
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda la "bassa risoluzione" nella quale abbiamo vissuto negli ultimi anni e la necessità di tornare alla penetrante capacità di Musil di leggere le vite. Proprio in questo contesto, in cui saremo mascherati o lontani, la parola assumerà un valore ancora più importante
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi riguarda gli effetti del lockdown sulle nuove capacità che dovremo forzatamente sviluppare nella prossima fase. La fragilità con cui abbiamo fatto ampia dimestichezza nel lockdown, potrebbe esserci infatti utile durante il locked-in
Riprendiamo dal sito dell'associazione culturale ApertaMente una riflessione su come la crisi del Coronavirus abbia nuovamente spaccato in due Gorizia. La città simbolo del processo di riunificazione europea stava vedendo integrare sempre più la parte italiana con quella slovena. Il ritorno ai processi di sovranità nazionale rischia ora di compromettere il percorso avviato in questi anni. Ecco come rimediare. Per il bene dell'Europa
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi parte dalla considerazione di alcune opere di grandi pensatori e di letteratura che sembravano presagire la pandemia. C’è da chiedersi se tutti, o quasi, lo sapevamo già perché siamo rimasti inerti nella convinzione che alle nostre generazioni non dovesse mai accadere nulla di tragico?
Un Pd afono al Nord e a trazione meridionale, un Renzi che minaccia di far saltare il banco ma non ha armi, stanno lasciando a Zaia la rappresentanza del popolo dei produttori che chiede solo di poter tornare al lavoro. Il Presidente del Veneto eredita così l’elettorato che fu di Berlusconi e poi di Renzi senza nemmeno dover darsi troppo da fare
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. La domanda di oggi parte dalla considerazione che 2000 anni fa abbiamo iniziato a unircie fino a due mesi fa stare insieme e raggiungere qualcuno non era un problema. Adesso si aprirà l’età della distanza?
E’ una crisi più grave di quella del metanolo perché non colpisce solo il nostro settore ma tutti. E costringe il mondo del vino italiano a cambiare, a cercare nuovi mercati e a puntare ancora di più sulla qualità. Probabile la crisi di molte cantine ma, alla fine, alcuni gruppi potrebbero uscirne rafforzati. E più forti per vincere le sfide sui mercati esteri. Bene la nuova manifestazione di VeronaFiere
Continua il viaggio di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della Pandemia sta imponendo. Oggi la domanda riguarda quale sarà il Paese guida che uscirà dalla crisi del coronavirus. La Cina? In molti ne sono convinti. Ma oltre ad alcune incognite legate ai tassi di sviluppo del Paese, un elemento geopolitico che si intreccia con la diffusione del virus potrebbe portare a una clamorosa sorpresa. Ecco quale
Ha saputo indicare la rotta giusta al momento giusto. Sa sintonizzarsi sugli umori popolari in trenta secondi; circondarsi di persone esperte che gli gestiscono le partite complesse; surfare dentro le acque agitate della politica adattandosi all’aria che tira e tirando fuori la testa un secondo prima degli altri. E' bravo come Conte, con il vantaggio di giocare dall'opposizione. E, oscurato Salvini, la partita se la gioca faccia a faccia direttamente con il Premier
Inizia da oggi un viaggio a puntate di Luca Vignaga attorno ad alcune domande sulle prospettive individuali e collettive che l'irrompere della pandemia sta imponendo. Oggi la questione riguarda il rapporto, da sempre strettamente intrecciato, tra il virus e gli umani. Un rapporto che ha accompagnato le diverse fasi dello sviluppo ma che ha determinato anche l'esito dei conflitti. Sono le epidemie, in sostanza, che hanno disegnato la nostra civiltà
Pare impossibile. Ma perfino quando hanno ragione riescono a fare di tutto per passare dalla parte del torto. E invece con uscite del tipo “mai più un lockdown” regalano rigori a porta vuota agli avversari. Per fortuna che Carraro ci ha messo una pezza. Rappresentare gli interessi delle imprese significa avere un progetto comune, non sparare battute come al Bar Sport. E soprattutto portare a casa risultati concreti
Difficile attaccare gli svedesi come si è fatto con Trump e con Johnson. Pur contando 16.000 casi e 2.000 morti, hanno affermato un modello di gestione della crisi alternativo ed efficace al pari degli altri. Senza uccidere la vita sociale ed economica del Paese. La foto dei giovani di Stoccolma che, da sola, spiega bene perché dovremmo velocemente rimediare agli errori commessi
Nella gestione del Coronavirus è stato sbagliato quasi tutto. Ci siamo tutti immersi in una realtà virtuale adottando misure figlie dell’influenza dei social e di una politica schiava degli istintivi umori popolari. Ma ora, soprattutto per chi fa impresa, la domanda è: vivremo in un mondo “a distanza” o torneremo ad essere “animali sociali"? Tra queste due prospettive propendiamo per la seconda. Con una unica vera e tragica differenza che cambierà i modelli di consumo. Che saremo tutti drammaticamente più poveri
Il dibattito sulle riaperture sta dimenticando i tribunali, chiusi fino all’11 maggio salvo urgenze. Eppure è una infrastruttura indispensabile per il Paese perché tutela i diritti dei cittadini. Un diritto essenziale come quello alla salute. Che questa diventi l’occasione per accelerare sulla via della digitalizzazione e della semplificazione. Una sfida difficile che lo stato d’eccezione potrebbe però aiutare a vincere
Impossibile tenere concerti. La ripresa sarà complicatissima. Esibizioni all’aperto per tenere affiatate le orchestre. Intanto sfruttiamo gli archivi sonori e mettiamo in campo un ambizioso progetto per una piattaforma digitale. Dalle crisi bisogna imparare e lavorare per costruire nuovi paradigmi. E se da questa situazione si può uscire migliori o peggiori, va scelta e percorsa la prima delle due strade
Il trasporto pubblico locale rischia il collasso e le esigenze di distanziamento sanitario ne rendono difficile la ripresa. Sulle merci la parola d’ordine sarà intermodalità, mentre sulla Tav Brescia Padova e sul Brennero rimane il nodo dei costi abnormi al kilometro. La terza corsia Venezia-Trieste si finirà, magari con tempi più lunghi. La Valdastico Nord non vedrà la luce
Il profilo e il percorso del Presidente di Assolombarda che ha saputo conquistare la fiducia contemporaneamente del Nord industriale e dei salotti buoni milanesi e romani. Ha evitato la spaccatura con Pasini e ha saputo tenere uniti perfino i veneti
Il blocco delle attività scolastiche e dei centri estivi pone problemi enormi a chi tornerà al lavoro. La classica situazione del ricorso ai nonni diventa impraticabile. I congedi parentali coprono pochi giorni. Per non parlare dei casi in cui il figlio è disabile. Con i figli piccoli in casa va in frantumi anche l’ideologia dello smart working. Nonostante le meritorie iniziative di qualche impresa nessuno sta pensando a soluzioni
Continuano ridicole battaglie politiche a tutto campo, da quante ore può stare aperta una libreria fino al Mes. E i mercati temono l’avvitamento della crisi. Non appena lo Spread salirà a quota 5-600, la politica smetterà con i suoi giochetti e si dovranno chiamare gli equivalenti di Monti e Fornero. E per non perdere il posto in parlamento, spunteranno da ogni dove quintali di “responsabili”. Ma nel frattempo il Paese avrà perso un terzo del suo tessuto industriale. Cronaca della giornata nella quale, toccando quota 245, si sta palesando la svolta
Esce oggi un mio libro dedicato alle trasformazioni del mondo dell’impresa e dei territori nel periodo che va dalla Grande Crisi del 2008 a quella attuale. Un libro che racconta il mondo precedente all’arrivo del Coronavirus, e quindi, per molti aspetti, che potremmo ritenere inutile. Ma ci sono tre ragioni per cui forse vale la pena di leggerlo. Che le imprese di cui lì si racconta saranno le protagoniste della rinascita; che il tema della loro rappresentanza politica oggi torna centrale così come diventa cruciale la necessità di una nuova rappresentanza degli interessi
Non bastava il debito pubblico. Ora vogliono che anche le imprese vengano sommerse dai debiti. Dopo le baby pensioni, l’assunzione di migliaia di forestali, quota 100 e reddito di cittadinanza con la crisi del Coronavirus questo è stato l’unico Paese al mondo che ha imposto la chiusura delle fabbriche e preso provvedimenti perché le imprese, anziché lavorare, chiedano soldi alle banche. Con la definitiva eliminazione del lavoro e la rivendicazione del “reddito di esistenza”, siamo diventati la repubblica fondata sul debito. E di debito, molto presto, affonderemo
Reazioni di rabbia e sgomento tra gli imprenditori. Salvini corre in loro soccorso. In Confindustria si gioca una partita a scacchi legata alla successione a Boccia con i vertici nazionali schierati con il Governo e il fronte del Nord guidato da Bonomi battagliero e preoccupato. I retroscena dei giochi interni che possono portare al definitivo distacco tra imprenditori e Confindustria
Se “il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio” appare chiaro che stante l’eccezionalità della situazione si debba ritenere che gli ordinari criteri di valutazione non siano adeguati a rappresentare in maniera veritiera e corretta i fatti gestione. Si dovranno allora adottare criteri che non vengono utilizzati negli esercizi “normali”, un’ipotesi può essere la capitalizzazione di alcuni costi ed oneri iscrivendoli nelle immobilizzazioni immateriali ripartendo dette immobilizzazioni in un arco temporale di 3/5 esercizi.
Inutile aspettare la liquidità promessa dal governo. Vista la situazione di tensione con l’Europa chissà se arriverà mai. Le finanziarie regionali potrebbero emettere obbligazioni – una maxi emissione - da collocare sul mercato regionale per finanziare a medio termine le aziende insediate sul territorio. E se l’azienda è sottocapitalizzata trasformiamo i debiti in equity
Riprendiamo da “Il Diario del Lavoro” l’analisi sulle misure possibili che potrebbero essere già adottate dal prossimo Dcpm del governo per accelerare le procedure di sostegno al reddito. Servono misure nuove, assimilabili alla Cig solo per gli effetti giuridici, ma in grado di semplificare al massimo la procedura di attivazione ed i connessi adempimenti telematici
Il disegno di de-globalizzare il mondo in nome della riduzione dell’incertezza e degli interessi nazionali difficilmente decollerà. La rete consente di allacciare rapporti con fornitori e clienti creando gli embrioni di nuove filiere, sempre più estese, diversificate, flessibili. E allora bisogna dare spessore e organizzazione resiliente alle filiere globali. Le nostre pmi possono giocare questa nuova partita. A certe condizioni. Pubblichiamo l’intervento di Enzo Rullani che discute la proposta lanciata ieri su VeneziePost da Francesco Giacomin
Le associazioni di categoria saranno chiamate ad un grande contributo di conoscenza degli ambiti rappresentati. Gli interessi muoveranno dalle proprie ragioni dei rappresentati ma dovranno trovare una sintesi che produca nuovo valore. Per esempio partendo dalle filiere. Se è vero che le catene del valore si sono riconfigurate più volte, allungandole, oggi è tempo di accorciarle e di arricchirle con più terziario, dalla logistica alle reti distributive
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