Dopo il crollo di consensi misurato ieri dal Sole 24 Ore che colloca Giordani al 42%, sono tornate insistenti le voci che danno il Rettore di Padova pronto per la corsa a Palazzo Moroni. Gli indizi sono molti, a partire dalla recente campagna che pubblicizza il suo volto per Padova. E già qualcuno parla di uno scontro elettorale Rizzuto-Crisanti
Crescita di quasi venti punti percentuali a cinque anni dall'elezione per il presidente del Veneto Luca Zaia, primo tra i 20 colleghi nella 'Governance Poll' pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore, a pochi mesi dalle votazioni per il rinnovo dell'amministrazione regionale. Rispetto al 50,1% ottenuto nel ...
Popolarità in discesa, ma comunque sopra il 50%, per il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, ed in lieve crescita per quello di Trento, Alessandro Andreatta. Lo rileva l'indagine "Governance Poll 2020" sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta e dei sindaci di 10...
Con il 59,8% rispetto al 57,1% del 2018 il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, sale nell'indice di popolarità guadagnando il 2,7% in termini di gradimento e posizionandosi così il secondo posto della classifica dei presidenti di Regione stilata dal Sole 24ore. È quanto emerge nell'indagine...
Il tema dei “focolai” viene usato dalla politica e dai media per alimentare nuove paure, rendite elettorali e aumentare gli ascolti. Il Governatore del Veneto lo ha capito subito e lo sta cavalcando aggiungendo un pizzico di xenofobia. Il capo dell’opposizione, il Prof. Crisanti, l'unico vero anti Zaia sulla scena mediatica, lo attacca. Ma cade anche lui in contraddizione. La campagna elettorale è dunque iniziata
La candidata di Renzi ha il profilo adatto per raccogliere consensi, più che tra le file del centrodestra, tra gli elettori del Pd poco convinti della candidatura di Lorenzoni. L’obiettivo sembra essere quello di aggiungere qualche punto percentuale al 3% attribuito ad Italia Viva. Resta scoperta l’area del voto moderato
Sul piano formale la formula è "rinegoziare i patti finanziari". La sostanza non è molto diversa da quella dei tanti criticati paesi del Nord Europa che non vogliono concedere soldi all'Italiia. E cioè che, nonostante dei "patti" stipulati negli anni scorsi con i vari governi, per i quali solo un...
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha sempre seguito con attenzione le recenti vicende che stanno interessando i porti di Trieste e Venezia. Lo si legge in una nota del ministero. In merito al primo, il tempestivo, oltre che dovuto, conferimento dell'incarico di Commissario straordinario ...
Continua anche oggi la stucchevole polemica tra Luca Zaia e gli alleati. Una polemica finalizzata solo a strappare qualche voto alla Meloni tornando alla logora propaganda su una autonomia che nemmeno la Lega vuole e che mai arriverà. Ma l’accordo nazionale con il centrodestra è firmato da Salvini per cui la pistola che punta è scarica. Finita l'emergenza Covid, anziché occuparsi del rilancio del Veneto, il governatore è tornato alla propaganda
Alta tensione nel centrodestra. L'ultimo fronte lo apre il governatore veneto: "Non esiste che al mio fianco ci siano persone che non credono nell’autonomia". Dura la replica della leader di Fdi, che cita l'esperienza del governo con il M5s: "Si impegni a non fare patti con partiti diversi da quelli con i quali ci si candida". Il vicesegretario del Carroccio Fontana: “Solo l’ultimo di una serie di insulti alla Lega”
In un Paese normale, dopo i risultati del sondaggio pubblicato su Repubblica sarebbe evidente che il Presidente del Veneto dovrebbe essere il leader dell’opposizione e candidato presidente del Consiglio. Ma l’impostazione “leninista” del Carroccio costringe Zaia a negare ad oltranza questa ipotesi. E lasciare il paese senza un leader dell’opposizione credibile
Dietro i reciproci complimenti di facciata si sta consumando uno scontro a fuoco tra i due leader leghisti sulla composizione delle liste. Così entrambi giocano la carta ormai logora dell’autonomia. Che Salvini non vuole e a cui Zaia, come i suoi elettori, ormai non crede più. Nessuno dei due sembra avere la forza di far cadere l’altro. E per altri 5 anni si va verso una coabitazione forzata
Mentre l’opposizione parlamentare va a farfalle, il Partito del Pil scende in campo con un programma alternativo a quello che il Governo Conte sta presentando attraverso gli Sati Generali di Vila Phampili. “Abbiamo visto i danni provocati dall’intervento pubblico su Ilva e Alitalia”. La replica di Misiani: "Evitare generalizzazioni"
"Se il Governo deciderà di lasciarci qui fino ad agosto, i Presidenti di Regione convocheranno le elezioni alla prima data utile, che per noi è il 20 settembre. E si rischia uno spreco, perché se il Governo deciderà di convocare le urne per ottobre o novembre, salterebbe l'election day". Lo ha d...
Il Foglio, nell'edizione di oggi, ipotizza che un’altra Lega è possibile. Ma Zaia si affretta a smentire, dichiarando che la Lega è solo una. E poi annuncia che domani sarà in piazza con il partito. Ma lo scontro con Salvini permane intatto e costringe i due ad una coabitazione forzata, come le due superpotenze durante la guerra fredda. “ Salvini ha in mano il partito” dice Tosi e a Zaia non basta il consenso
Potremmo chiamarlo Zaia 2 la vendetta. Se Salvini lo ha abbandonato nella richiesta di votare a luglio per le regionali e gli sta mettendo i bastoni tra le ruote sulle liste, il governatore del veneto abbandona il leader leghista nella sua manifestazione romana. La scelta di governare anzichè protestare. E dal 1 giugno via le mascherine dalle strade
Gli autonomisti schierano il loro candidato, che fa appello agli oltre 2 milioni di veneti che avevano chiesto attraverso il referendum l’autonomia. Ma in queste settimane il panorama politico è cambiato e, se prima potevano fare leva sulle frustrazioni provocate da una Lega nazionale che “aveva tradito” ora sarà più difficile togliere consensi a uno Zaia superstar
Scontro a fuoco sulla data delle prossime elezioni, che vede contrapporsi i governatori delle regioni coinvolte, con in prima linea il loro portavoce, Stefano Bonaccini, acceso sostenitore del voto a luglio, mentre il governo conferma l'opzione per la data del 20 e 21 settembre. Ma lo scontro è anche tutto interno al centrodestra, con Zaia deciso per votare entro agosto e il suo partito che, per bocca del capogruppo alla camera Iezzi, chiede di andare a ottobre
"Non mi vedo come candidato premier, anzi mi chiedo ogni giorno se sono in grado di fare il presidente dell'Emilia-Romagna. Resto con i piedi per terra, ma allo stesso modo non precludo nulla, ci si mette a disposizione se si ha passione politica per migliorare la cosa pubblica". Cosi' il presidente...
Rischia ormai di diventare il personaggio politico dell’anno. La stampa nazionale ed internazionale lo celebra. I sondaggi gli attribuiscono consensi plebiscitari. Ma che ne farà del capitale politico accumulato in questi mesi? Giocherà un ruolo nazionale nel suo partito o come capo del governo? Nel numero di Monitor di domenica prossima uno speciale per analizzare e capire che cosa potrà fare da grande il governatore del Veneto
I riflessi finanziari provocati dal lockdown sui bilanci delle Regioni e la necessità di un incontro tra realtà a Statuto speciale per coordinare una linea operativa comune. Ma anche il fermo auspicio di poter unire gli interventi legislativi votati durante il periodo emergenziale da ogni Consigli...
L'anticipo del voto di regionali, comunali e referendum a settembre dipende dal fatto che il Comitato tecnico scientifico ha fatto osservare al governo che il coronavirus sembra essere meno contagioso con le temperature più calde che ancora si registrano a settembre. Lo ha spiegato il sottosegretar...
Carlo Bonomi è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria per i prossimi quattro anni. L'assemblea privata lo ha eletto con 818 favorevoli e un solo astenuto."E' il momento di una grande coesione nazionale" avrebbe detto, sottolineando la necessità di riforme profonde e "cambiamenti radicali" nel Paese. Insomma, come ha scritto Folli su Repubblica qualche giorno fa "da oggi c'è un nuovo soggetto in campo"
Il governatore lombardo della Lega, Fontana, sgambetta i suoi compagni di partito Zaia e Fedriga e fa saltare l’accordo Governo – Regioni per le aperture differenziate. Difficile pensare che lo scontro politico all’interno della Lega non c’entri. Difficile spiegare a commercianti, ristoratori e artigiani che il loro disperato bisogno di riaprire sia legato ai dispetti interni a un partito
"La decisione dell'Alto Adige è in linea con il processo autonomista e che può rappresentare il cavallo di troia per dire che tornare indietro è impossibile". Così il governatore del Veneto festeggia la decisione del Consiglio provinciale di Bolzano. E accusa: “Dal governo incertezza paurosa sulle date della riapertura”
La pressione dei presidenti di regione nei confronti del governo si fa ogni giorno più forte. In prima linea i governatori di Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. La Conferenza delle Regioni nel pomeriggio ha presentato un documento nel quale si chiede di poter anticipare l’apertura delle attività. I presidenti chiedono anche che dal prossimo 11 maggio "possano procedere ad anticipare la riapertura dei settori del commercio al dettaglio"
Il Presidente del Veneto dice di non volere risse nè prove muscolari con il Governo, ma chiede la delega alle Regioni per decidere sulle date delle riaperture. Con l'obiettivo di anticipare di una settimana la ripresa delle attività per parrucchieri e commercianti
Il Presidente del Veneto, incoronato dalla stampa internazionale come il vero leader della Lega, sembra aver trovato un accordo con il governo per accelerare le riaperture. Apprezzamenti per i percorsi di autonomia differenziata proposti da Boccia. Aperture anticipate prima del 18 maggio per estetiste e parrucchieri?
"Per molti in questi giorni il desiderio di un 'Los von Rom' (via da Roma ndr) diventa più forte". A dirlo è il partito secessionista Sued-Tiroler Freiheit a seguito delle polemiche dei giorni scorsi sulla fase 2. In segno di protesta contro il Governo nazionale, sulle montagne della Val Pusteri...
Il ministro degli affari regionali si rivolge ai governatori in videoconferenza. Ma intanto molti presidenti stanno procedendo con atti autonomi. Quelli di centrodestra: "Vogliamo più competenze". La replica: "Ordinanze coerenti o ci sarà una diffida"
Continua l'eterno confronto sul tema se debba essere il Governo ad assumere decisioni sulla gestione della fase due o se ciascun territorio, regione, provincia o quartiere, debba prendere decisioni "fai da te". Una situazione che ha generato un ginepraio di provvedimenti che, andandosi a sommare uno...
Nel pieno della più drammatica crisi che il Paese sta attraversando il governatore del Veneto da due giorni ha un pensiero fisso: elezioni. Prima si è scagliato contro il rinvio delle regionali. Oggi, a fronte di una possibile crisi di governo e alla possibilità che il Parlamento vari un governo tecnico, ha chiesto elezioni politiche. L'irresistibile profumo di un 2% in più
Che la situazione sia ormai esplosiva lo dimostra l’attacco polemico di oggi del presidente degli industriali veneti al Commissario per l’emergenza Coronavirus che aveva dichiarato che “non bisogna prendere decisioni frettolose”. La replica di Carraro: “Posso capire che lui non abbia fretta, ma hanno fretta le imprese che stanno soffocando e i cittadini chiusi in casa!”. Intanto lo spread vola a quota 260
Zaia, De Luca ed Emiliano, tre governatori accomunati solo dai crescenti consensi che la crisi del Coronavirus sta portando loro. “Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l'inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili”, dicono. Che nella nostra libera traduzione significa “avremmo voluto fare il pieno di voti subito”
Rimpallo di responsabilità sulla pelle delle imprese e dei lavoratori. Zaia, come Ponzio Pilato, se ne lava le mani e lancia la palla sul campo del governo. De Luca se ne esce dicendo che chiuderà i confini della Campania nel caso in cui il Nord riaprisse, come se in Italia oggi esistesse la libera circolazione delle persone oltre i 200 metri. La Lega specula con messaggi a corrente alternata e nel governo è tutti contro tutti
Il Trentino a guida leghista e gli altoatesini chiedono di sospendere per due anni i versamenti spettanti al governo centrale. Oltre ai denari che si trattengono in quanto provincie autonome, ora chiedono di non versare quanto previsto dagli accordi siglati negli anni scorsi
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