Prima a Bari e oggi a Taranto. Il Pd del Sud sconfessa l’autonomia a suon di convegni con titoli come “L’Italia a Pezzi”. Tra gli ospiti di oggi il professore di Politica economica dell’Università di Bari, Viesti: “Il Pd ha avuto un ruolo decisivo negli ultimi cinque anni nel supporto della secessione dei ricchi”. Un chiaro messaggio a Bonaccini, aspirante segretario in corsa per il Nazareno e sostenitore dell’autonomia differenziata che, se vuole sfondare anche al Sud, ha ora una bella grana da risolvere
La conferenza stampa si tiene un giorno prima dell’evento che Elly Schlein terrà al Monk di Roma, probabile punto di partenza ufficiale della sua candidatura. Il duo Bonaccini-Nardella gioca d’anticipo e ufficializza il ticket dell'Appennino, un'alleanza tanto voluta dagli amministratori dem. Con una candidatura così forte, riformista e moderata, i due mettono al muro le varie correnti del partito, che dovranno decidere da che parte schierarsi
Da domani, all'interno del Palazzo Assicurazioni Generali a Roma, si terrà il Convegno sulle nuove sfide dell'Unione Europea. Tra i temi principali ci sono la mobilità sostenibile, la transizione ecologica, la Difesa Europea e i progressi dell'integrazione europea. Presenti i massimi esponenti delle istituzioni italiane ed europee, tra i quali i ministri Matteo Salvini e Antonio Tajani
Il leader dei cinquestelle Giuseppe Conte boccia un appoggio a Moratti ma apre al Pd per costruire un programma comune per i cittadini lombardi. "Siamo pronti a confrontarci, ma non intendiamo negoziare i nostri valori e principi. Majorino è un politico vicino alle nostre sensibilità, ma prima dobbiamo discutere di programmi", ha spiegato l'ex premier. Intanto, il Consiglio federale della Lega propone un election day il 12-13 febbraio
La corsa al Pirellone è appena iniziata e nei prossimi mesi potrà succedere di tutto. Anche se secondo i sondaggi realizzati da Izi, il centrodestra non dovrebbe aver alcun prolema a vincere le prossime regionali. La candidatura di Fontana otterrebbe il 45,2% dei consensi contro il 29,8% di Majorino e il 13% di Moratti. Per il centrosinistra l’unico chance per restare in partita sarebbe quella di un’alleanza tra Pd e Terzo Polo auspicata anche dal sindaco Beppe Sala. Ma al momento l’ipotesi di una convergenza sembra ancora remota
Oggi si sarebbe dovuto tenere un incontro al tavolo istituzionale della Regione per parlare del futuro dello stabilimento, ma ieri è arrivata la comunicazione dell'azienda, informando che non avrebbe partecipato rinviando il tutto a un'altra data (intorno alla metà di dicembre). I sindacati in una nota: "I lavoratori rispondono con un'ora di sciopero nella giornata di oggi"
Solo pochi giorni fa Pirc Musar ha trionfato col 53,9% dei voti sul conservatore Anže Logar, fermo al 46,1%. Avvocata progressista, ex giornalista e impegnata nei confronti della libertà di informazione e del diritto alla privacy, per la neo presidente la visita al Teatro stabile sloveno sarà l'opportunità per incontrare le minoranze slovene e rafforzare i rapporti territoriali
L’eventuale vittoria in Lombardia dell’ex sindaca di Milano ridurrebbe Salvini in cenere e costringerebbe il Pd a scegliere tra massimalismo e riformismo. I destini dei governatori del Veneto e dell’Emilia sono legati a doppio filo con l’esito di una battaglia che, se vinta da Renzi e dai suoi, cambierebbe i connotati della politica italiana. Passando così dalla Seconda Repubblica del bipolarismo alla Terza Repubblica del tripolarismo
L’ex premier ha le idee abbastanza chiare: “Moratti dovrebbe essere la candidata del centrosinistra”. Intanto Calenda apre al Pd e propone due nomi: Moratti e Cottarelli. Dal Pd invece un appoggio all’ex sindaca sembra improbabile, mentre si fa strada l’ipotesi di candidare l’ex economista che ora è anche un senatore dem. Lui: “Ad una candidatura ci penserei, ma deve esserci una coalizione ampia”
L’ex sindaca di Milano rompe il silenzio degli ultimi giorni, in cui aveva aspettato la formazione del governo Meloni. Moratti se ne è andata usando parole pesanti, che lasciano intuire quello che da mesi era diventato il tormentone: una sua candidatura alla guida della Regione. E proprio di una possibile corsa di Moratti per le Regionali con il supporto del Terzo Polo si è parlato da mesi. Calenda: “Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale”
Massimo Bitonci e Andrea Ostellari hanno ottenuto la carica di sottosegretario al Mise, per il primo, e alla Giustizia per il secondo. I due esponenti padovani compongono in Veneto il triumvirato salviniano insieme al commissario regionale Alberto Stefani. Per Bitonci non è la prima volta, aveva già ricoperto lo stesso incarico nel governo giallo-verde. Invece a Ostellari ha avuto già esperienza di giustizia nella scorsa legislatura presiedendo la Commissione Giustizia al Senato
Primo strappo tra la "Lega per Salvini premier" e il “Comitato Nord”, la corrente autonomista lanciata all’indomani delle elezioni per iniziativa di Bossi. La segreteria della Lega ha diffidato il Comitato chiedendo di cessare la promozione tra i propri iscritti e l’uso dei simboli del partito. Il tesoriere della Lega Centemero ha addirittura inviato una segnalazione al garante della privacy per sospetta violazione da parte del comitato dei dati personali degli iscritti
Dopo le dimissioni di Schlein, nominata la nuova vicepresidente della Giunta, esponente del Pd e già sindaca di Calderara di Reno (Bo). Aggiungerà alle sue deleghe anche "Transazione ecologica e contrasto al cambiamento climatico". Fra i nuovi assessori, Taruffi per Welfare e Politiche giovanili, Lori si occuperà anche di politiche abitative. A Calvano assegnati i Rapporti con la Ue, a Colla si aggiungono le Relazioni internazionali
Che cosa avrà scritto Zaia in questo libro destinato a far discutere per il solo fatto che venga pubblicato? Le ipotesi sono molte. Sarà un manifesto politico per un nuovo movimento autonomista? L’idea è resa plausibile dai malumori interni alla Lega sul territorio. Ma potrebbe anche essere il modo per riappacificarsi con Salvini o il testamento di un uomo che alla fine del suo mandato dovrà lasciare il Veneto
Della squadra di governo capitanata da Giorgia Meloni sono tre i veneti che assumeranno degli incarichi ministeriali. Nordio si aggiudica il ministero della Giustizia, Casellati quello delle Riforme e a Urso il ministero dello Sviluppo Economico. Nessun leghista della regione è dunque dentro al governo e agli Affari Regionali è stato incaricato il lombardo leghista Calderoli
Riavvolgendo i fotogrammi intercorsi dalla celebrazione del referendum per l’autonomia del Veneto ritroviamo una molteplicità di annunci reiterati a cui non è seguito alcun risultato. Il tema dell'autonomia ha finito per disilludere i cittadini di questa regione, gente abituata a misurarsi con la concretezza, unico metro di misura di chi fa impresa e persegue risultati certi e non chimere. Ma oggi che al governo è chiamata la destra, gli alibi di ieri evaporano prima ancora che l’avventura cominci
I dem cercano il loro nuovo segretario e c'è chi punta sul governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Confortato da sondaggi che lo danno in testa nelle preferenze degli elettori dem, il governatore bacchetta duramente la destra e dà lezioni a sinistra. "Le parole di Berlusconi sono inenarrabili ma il Pd deve fare un'opposizione seria e costruttiva". E sulle primarie: "Quando sarà il momento deciderò cosa fare"
È stato convocato per questa sera il congresso a Limena (Pd) per eleggere il nuovo segretario cittadino, proprio mentre dentro la Liga Veneta le correnti "salviniane" e "zaiane" si stanno scontrando. Saranno Federica Pietrogrande, Davide Favero e Alain Luciani a contendersi il posto da nuovo segretario cittadino della Lega. Vincerà solo uno, ma il segnale sarà forte perchè stavolta la sfida – indiretta – è tra Bitonci e Marcato
Nato a Verona e vicesindaco della città nel primo mandato di Sboarina, Fontana è vicesegretario e responsabile del dipartimento Esteri della Lega. Vicinissimo a Salvini, Fontana è stato eletto al quarto scrutinio, con la maggioranza assoluta dei voti. "Ringrazio chi mi ha votato e chi no. La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini e interesse dell'Italia è sublimare le diversità". E sul lavoro che si troverà ad affrontare: "Servirà un'inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento"
Il presidente dell'Emilia-Romagna ha detto nella trasmissione Porta a Porta, che andrà in onda questa sera, di non essere ancora candidato alla segreteria del Pd, "ma deciderò la prossima settimana". Di sicuro potrebbe contare sul consenso di Vincenzo De Luca e della corrente dem Base riformista. Ma anche di un pezzo di Pd di cui fanno parte i maggiori amministratori locali. Sarà da vedere poi come si comporterà al sua vice Elly Schlein
Oggi, 10 ottobre, il segretario di Azione lombardo dice no: alle primarie, ai cinque stelle e a Letizia Moratti. Un muro quello alzato dall'esponente del Terzo Polo sul campo largo per le regionali in Lombardia di primavera chiesto a gran voce dal Pd regionale. Carretta: "Siamo al lavoro per una proposta di rinnovamento della Lombardia, ma deve essere una proposta riformista e coerente con il lavoro che stiamo facendo a livello nazionale. Non può essere un ammasso confuso di più sigle ‘contro qualcosa'"
La costola nostalgica del Carroccio si è riunita oggi al Pirellone, mentre da Roma era in corso il secondo Consiglio federale dopo la debacle delle elezioni. Grimoldi, il portavoce del movimento interno fondato da Umberto Bossi: "La Lega è nata al Nord con istanze sulla questione settentrionale, l'autonomia e il federalismo: il dna della Lega è questo e non si può modificare da un giorno all'altro". E su Salvini: "Ha creato una Lega di nominati"
"Veneto tax free"? Forse ora non più. Dall'entourage del governatore Zaia trapela l'ipotesi di rinunciare ad uno dei principi cardine della politica di bilancio della sua amministrazione reintroducendo l’addizionale Irpef sui redditi. "Stiamo lavorando per attuare ogni strumento possibile per contrastare l'emergenza economica ed energetica". Dal Pd invece, parla il consigliere Possamai: "Siamo d'accordo con il principio, ma non sia una flat tax in salsa veneta"
Al Pirellone il clima si fa tesissimo. Fontana ha convocato per questa sera la sua vice Moratti per chiederle spiegazione sulle parole dette ieri su Rai 3. “È chiaro che se intende partecipare ad un’avventura diversa dalla nostra non potrà continuare più ad amministrare al nostro fianco”, ha spiegato. Il caso “elezioni Lombardia” è il primo nodo da sciogliere per l’alleanza del centrodestra al governo. Meloni prende tempo e studia gli equilibri nella coalizione
A Roma e Milano non li vogliono. Ma dentro il Pd cresce la voglia di Bonaccini e Bobo Maroni esce allo scoperto: “Zaia segretario”. E se il governatore veneto mantiene un basso profilo ribadendo che il suo posto non è a Roma, è significativo che un esponente storico del Carroccio – e con lui probabilmente altri militanti – lo indichi come il profilo ideale per una rinascita. Intanto Bonaccini si dimostra impegnato e presente. E preme sulla necessità del congresso: “Il tempo è adesso. Io parteciperò”
Il terremoto causato dalle elezioni apre a nuovi scenari. La convergenza Meloni-Calenda che si potrebbe realizzare in Lombardia potrebbe essere più ampia. Con la Lega in crisi profonda, Salvini cerca di negoziare un ruolo di spicco. Meloni potrebbe lasciarlo fuori e aprire al Terzo Polo, rivendicando così il profilo da moderata e filoeuropeista che tanto cerca? E in quel caso i parlamentari leghisti potrebbero decidersi a far saltare il loro leader pur di restare nell'esecutivo?
Tutto come previsto. La debacle della Lega provoca un terremoto nelle due regioni chiave del Nord. E ad avere in mano il pallino per le prossime regionali è ora Meloni. In Veneto si scalda a bordo campo Elena Donazzan, la recordwoman di preferenze che ammette “Fare il presidente della Regione è sempre stato il mio sogno”. Mentre in Lombardia diventa più realistica l’ipotesi Moratti, che con una sua lista avrebbe l’appoggio di FdI ma forse anche di Calenda
I malumori della fronda nordista per lo scarso risultato della Lega a trazione salviniana iniziano a venire a galla in modo prepotente. Bossi non è stato eletto. Maroni e Castelli, ex esponenti di spicco della vecchia Lega Nord scaricano Salvini. In Lombardia e in Veneto il disagio verso il leader dilaga. Grimoldi, ex segretario del Carroccio lombardo: "Da oggi raccogliamo le adesioni per la convocazione del nostro congresso. Vogliamo democrazia". Il governatore Fontana: "Salvini non è a rischio". Oggi pomeriggio un Consiglio decisivo
Nel capoluogo lombardo, tre collegi uninominali su quattro sono andati al centrosinistra. Una sola affermazione per il centrodestra. Ma il sindaco Sala (Pd) non gioisce per la sconfitta a livello nazionale: "Non siamo la coalizione delle Ztl, siamo andati bene anche oltre la circonvallazione cittadina. Ma per noi sarebbe meglio avere un governo". La segretaria milanese Roggiani (Pd): “Rispetto alle comunali 2021, il Pd ha aumentato i voti”
Progressista, femminista, ecologista: la vice presidente regionale Elly Schlein è stata eletta alla Camera nel collegio di Bologna in cui era capolista indipendente nel listino proporzionale. Ma la sua ascesa potrebbe presto prendere una strada differente: si pensa anche a lei per il segretariato del Pd, che rimarrà vacante dopo l’annuncio di Letta di non ricandidarsi al prossimo congresso in primavera
Meloni rassicurante, ma a far paura è la possibile deriva del Pd da partito europeista a ruota di scorta dei Cinquestelle in un rassemblement fautore della spesa pubblica e di un Salvini filo Putin e filo Orban. Per sventare questi pericoli, Bonaccini dovrà provare ad assumere la guida del Pd e Zaia trovare il coraggio di detronizzare Salvini. E la leader di Fratelli d’Italia di continuare a dare segnali forti di stabilità. Partendo dal chiedere a Mario Draghi di andare al Quirinale
Non è bastato mostrarsi come il prototipo dell’uomo del fare, organizzare incontri sfarzosi sul Canal Grande, oppure andare ai comizi elettorali in elicottero. Il sogno di volare a Roma dalla Laguna come Berlusconi è infranto. La lista Noi Moderati non ha raggiunto la soglia del 3% e nemmeno quella dell’1%, che consentiva di spalmare i voti a favore dell’intera coalizione. Brugnaro: "Amarezza e delusione per i risultati. Ma sarà per noi un punto di partenza"
Il Veneto non è più leghista. Una storia politica che dura da decenni spazzati via in una notte. Sul territorio, il Carroccio è il terzo partito. Per alcuni esponenti è “cronaca di un disastro già annunciato”. Marcato, assessore e vicinissimo a Zaia: “Un tracollo di consensi, ci si assuma la responsabilità”. Zaia: "Innegabile che il risultato sia deludente. Ora analisi delle cause, serve un chiarimento"
Al Senato il PD supera di poco il 16% rispetto al 23,1% di voti raggiunti dalla coalizione di centrosinistra. Alla Camera dei Deputati la situazione è simile, con il 15, 9% alla Circoscrizione Veneto 1 e 16,8% alla Circoscrizione Veneto 2. Un risultato peggiore di quello delle elezioni del 2018, ma la capogruppo dem Debora Serracchiani sottolinea l'importanza di essere una forte opposizione
Il candidato Antonio Misiani porta a casa il 38,8%, mentre l'esponente del centrodestra, Maria Cristina Cantù, si ferma al 33,6%. Uno scarto non troppo ampio, complice forse la presenza del candidato Ivan Scalfarotto del Terzo Polo, che ha raccolto oltre il 16% di voti. Quello di Milano è centro è uno dei pochi collegi in Italia che va al centrosinistra
Bologna rimane rossa. Il candidato del centrosinistra Virginio Merola chiude al 45,5%, staccando l’avversario del centrodestra che si ferma al 26,3%. Il PD riesce a raggiungere il 33,2%, dato in controtendenza rispetto alla situazione nazionale, che ha visto molti avamposti storicamente di sinistra capitolare. Battuto anche Vittorio Sgarbi al Senato, a favore del candidato di centrosinistra Casini
Azione Italia Viva non solo non raggiunge il 20%, risultato che secondo Calenda era prospettabile in Veneto, ma supera l'8%, senza riuscire a raggiungere la doppia cifra, sia alla Camera dei deputati che al Senato. Carlo Calenda, al comizio di chiusura al Gianicolo, aveva ammesso davanti ai cronisti: "Se saremo molto distanti dal 10% sarà una sconfitta"
Una vittoria che sorprende, ma non sconvolge, quella della coalizione trainata da Giorgia Meloni. Con il centrodestra che trionfa col 39% di preferenze, a 3 punti percentuali di distacco dal centrosinistra. Delusione per il Terzo Polo che non va oltre l'8%. E la disfatta di Letta apre la possibilità per Bonaccini e la sua vice Schlein di ambire alla segreteria del Nazareno
In molti giudicheranno pericoloso questo risultato elettorale nazionale per la vittoria di Giorgia Meloni che non è ben vista a Bruxelles. Ma la vera preoccupazione dovrebbe invece riguardare quello che è successo nel Sud. Se infatti il Nord, con la sconfitta di Salvini a favore di Zaia e Giorgetti e con un Bonaccini comunque in buona salute, ne esce bene, la debordante vittoria dei Cinquestelle nel Mezzogiorno rischia di portare a una nuova ondata di assistenzialismo che ci allontanerebbe, anche questa, dall’Europa
I risultati di queste politiche segnano un cambio di passo in Lombardia. Dopo quasi trent'anni di forzaleghismo il centrodestra domina a traino Fratelli d'Italia (che raccoglie il 28%). Salvini non supera il 14%, Forza Italia contro le previsioni raggiunge l'8%. Superata dal Terzo Polo che arriva al 9,7%. Pd al 18,9%. Cambiano gli equilibri in vista delle regionali: il pallino in mano ce l'ha Meloni, e così più che Fontana la candidata più accreditata è la sua vice
A Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, non riesce la “zampata” nemmeno nel collegio Venezia. Noi Moderati, la lista di centrodestra di cui fa parte la sua Coraggio Italia, ha preso nella città del suo fondatore il 3,6%. Il partito di Brugnaro, movimento fotocopia di quello di Berlusconi, è stato fondato per parlare ai delusi di Forza Italia. Ma la sfida è stata persa ampiamente
E' un vero e proprio dominio quello della coalizione di centrodestra in provincia di Vicenza. Non riesce la conquista del Pd nel capoluogo berico, terra di concerie e fatturati da capogiro. E non è bastato nemmeno intestarsi l'agenda Draghi che tanto scalda i cuori degli industriali e del cento medio moderato. Anche Calenda delude, non raggiungendo la soglia minima del 10%
Il centrodestra vola oltre il 44% e vince le elezioni. Giorgia Meloni protagonista ma non sfonda il muro del 30%, mentre Forza Italia stupisce con quasi l’8% e potrebbe imprimere un profilo moderato al nuovo governo. Crollo della Lega di Salvini che in Veneto sta sotto il 15%. Meloni verso Palazzo Chigi ma avrà bisogno di un contrappeso. E chi altro se non Mario Draghi?
Nelle due circoscrizioni per la Camera dei Deputati si registra una media del 33,2% di Fdi contro la Lega che raggiunge il 14,6%, al Senato la situazione è la medesima con un 32,7% per Fdi e un 14,6% per il Carroccio. E di più, la Lega è si trova ad essere la quarta forza addirittura dietro Fratelli d'Italia, Pd e 5Stelle, incalzata persino da una Forza Italia che veniva data per spacciata
Tosi anche se un po' in sordina poteva essere la carta che Matteo Salvini avrebbe potuto schierare in previsioni delle regionali per contrastare l'egemonia di Zaia in Veneto. Tuttavia, dopo questa nottata elettorale la leadership di Salvini sembra essere stata compromessa. Ma Forza Italia grazie a lui fa meglio rispetto alle altre province venete attestandosi al 9%
FdI pigliatutto, seguita a lunghissima distanza dalla Lega. Una classifica ribaltata rispetto a quella delle elezioni del 2018. Come se non bastasse, anche i numeri del Pd in Veneto contribuiscono ad alimentare una notte da incubo per il Carroccio: i dem sono secondo partito. Nella Lega molti esponenti veneti parlano di cambio di passo, Bottacin: "Non siamo più credibili"
Gli exit poll danno il centrodestra poco sopra il 41%, il Pd sotto il 20, Calenda sotto il 10 e i Cinquestelle attorno al 15%. Fratelli d’Italia sembra lontana dal 30%. La Lega sotto il 10. Se così fosse, con un centrodestra forte ma non abbastanza e soprattutto diviso, non avrebbe vinto realmente nessuno. Solo Swg da il centrodestra tra il 43 e il 47%. Ma gli exit poll spesso sbagliano, e il risultato si saprà alle prime ore di domani. Vi aspettiamo con la nostra edizione delle 7
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