Il suo è sicuramente uno dei migliori baccalà che si possono assaggiare a Vicenza. Perché Osvaldo Boscolo lo prepara da quasi mezzo secolo seguendo la ricetta tradizionale, poi certificata dalla Venerabile confraternita. Di suo, vi aggiunge la sapienza maturata come selezionatore della materia prima a Rost nelle Lofoten, l’arcipelago norvegese sul quale naufragò nel 1432 il nobile Pietro Querini. Fu lui a scoprire il curioso modo di conservare il merluzzo lasciandolo essiccare al vento. Quel pesce-bastone da tempo immemorabile è celebrato dalla cucina vicentina – preparato con olio, farina, latte, cipolla e acciuga e cotto lentamente – al punto da diventarne il piatto-bandiera. Originario di Chioggia ma trasferitosi a Vicenza da quando aveva cinque anni, Osvaldo Boscolo assieme alla moglie Nadia Marchioro ha aperto nel 1971 “Il Ceppo”, raffinata gastronomia situata alla fine di Corso Palladio. Ha imparato molto dal papà Giuseppe, venditore di pesce: lo portava in bicicletta dalla laguna fino a Vicenza. Nel 1987 Osvaldo ha aperto anche un laboratorio a Cavazzale di Monticello Conte Otto, attualmente seguito dai figli Riccardo e Maurizio: ogni giorno produce dieci quintali al giorno di baccalà. Il negozio, invece, è seguito dalle due figlie Maria Giovanna e Ivana. Complessivamente, l’azienda ha una sessantina di dipendenti.
Il segreto del piatto del “Ceppo” sta nel gusto delicato, nell’aspetto candido e nella sua morbidezza. Da sei anni lo si può gustare direttamente nel “Sotobotega”, il bistrot organizzato nell’interrato del negozio. La famiglia Boscolo è talmente esperta in materia che gli amici hanno scherzosamente affermato che nelle loro vene non scorre il sangue, ma il baccalà (0444. 544414).
Recensione a cura di Antonio di Lorenzo