Se riuscite a gustare una beccaccia preparata da lui avete fatto bingo, perché Claudio Ballardin è davvero un personaggio di primo piano della ristorazione, e ancora di più lo sono i suoi piatti. Il ristorante, poi, è allestito in un’antica villa del XVIII secolo, che si trova alle pendici del Monte Summano. La sua cucina racconta sessant’anni di tradizione gastronomica dell’Alto Vicentino, attraverso prodotti che lui stesso ha contribuito a salvare dal dimenticatoio. A lui, per esempio, va il merito storico di aver salvato il mais Marano, probabilmente il migliore per la polenta, un prodotto di nicchia di elevato pregio, frutto di una ricerca di oltre un secolo fa da parte dell’agronomo Antonio Fioretti. Il nome del locale è un omaggio al suocero di Claudio, Beppino Zocca. Seguendo i suoi insegnamenti, ma mettendoci molto di suo, Claudio proietta nella cucina l’anima della gastronomia veneta. A iniziare dallo spiedo, che sa trattare come pochi. Anche il carrello dei bolliti è un altro dei suoi punti di forza, così come gli storici “gargati con il consiero”, piatto creato da Aldo Dall’Igna, indimenticato gastronomo locale: si tratta di una pasta corta (il “gargato” è il primo pezzo dell’esofago) servita con una serie di condimenti che cambiano a seconda della stagione. Ballardin è aiutato in cucina dal figlio Diego, mentre la sala è governata dalla moglie Teresa e dall’altro figlio, Mirko. Carta dei vini attenta al territorio, servizio cortese. Sui 45 euro.
Località Ceresara 1 – Schio (VI)
Aperto: pranzo e cena –Turno di chiusura: domenica sera, lunedì – Ferie: la prima
settimana di gennaio e una in agosto – Carte di credito: tutte