Da più di venticinque anni, questo iconico locale immerso nei vigneti racconta la vicenda della Valpolicella e dei suoi vini, custodendone la memoria, ma anche interpretandone i futuri mutamenti. L’attaccamento alla storia di questo territorio colpisce fin dai primi passi nel locale – un rustico antico e conservato con gusto: pietra grezza, scaffali carichi di bottiglie, le iconiche tavole di Milo Manara alle pareti.
A imprimere a questo locale il suo peculiare carattere, fatto di un’energia calorosa eppure discreta, sono innanzitutto le padrone di casa, Ada Riolfi e Carlotta Marchesini, che con esperienza guidano una squadra giovane, tanto in cucina quanto in sala. La carta è dettata da stagione e territorio: verdure, formaggi e carni di produzione locale compongono pietanze dai sapori familiari, classiche ma non antiquate, che vi faranno sentire a casa. L’ambiente collinare rivive nelle erbe di campo che impreziosiscono paste fresche e risotti (rosolaccio, borragine, buon enrico). Tra i secondi, particolarmente gustose le carni da cortile: ormai un classico il petto d’anatra con salsa al miele e recioto. Ottima la selezione di formaggi. I dolci, tutti di ottima fattura, annoverano alcuni dei grandi classici, come il tiramisù e la zuppa inglese. Completa l’offerta una cantina all’altezza di questo territorio: la ricchissima carta vini (800 etichette) non ha confini angusti, ma la Valpolicella ne è ovviamente il fiore all’occhiello, con una bella congiunzione di realtà blasonate e piccoli produttori. Conto sui 45 euro.