Maremoto sul porto di Trieste. Le dimissioni arrivano a sorpresa da parte del miglior presidente che la città (e forse tutto il Paese) abbia mai avuto, in grado di trasformare in una manciata d’anni un porto in crisi in un gioiello conteso dai colossi della logistica marittima di tutto il mondo. I motivi da lui comunicati sono di natura familiare e c’è da credergli sulla parola data la sua professionalità. Ma in città è già circolata l’ipotesi che ci sia in ballo la partita per la sua successione, con un totonomi che d’altra parte è già partito mesi fa e le lobby locali che cercherebbero di farsi strada
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