I ritmi del mercato si sono fatti sempre più accelerati. L’evoluzione tecnologica e le nuove esigenze di clienti e consumatori finali impongono flessibilità e innovazione costante. A un’azienda, oggi più che mai, è richiesto di essere sempre in movimento se vuole continuare a competere. E chi meglio di Dellorto, dall’alto delle 90 candeline spente lo scorso anno, può saperlo meglio?
Quando nasce nel 1933 a Seregno, in Brianza (dove ancora oggi c’è la sua sede legale, mentre quella produttiva è a Cabiate), l’impresa dell’omonima famiglia si dedica a realizzare inizialmente carburatori per moto. “Negli anni abbiamo via via cambiato pelle, per poter anticipare le tendenze”: a parlare è Andrea Dell’Orto, vicepresidente esecutivo dell’azienda. Quello cui si riferisce è l’ampliamento del portafoglio prodotti, che oggi conta anche sistemi a iniezione, corpi farfallati e componenti per l’iniezione elettronica oltre che gli immancabili e noti carburatori.
“Siamo totalmente integrati, possiamo realizzare tutte le fasi del processo al nostro interno: dalla fonderia alle lavorazioni meccaniche, dalla torneria ai trattamenti galvanici fino all’assemblaggio – spiega il vicepresidente esecutivo –. Abbiamo anche un reparto di ricerca e sviluppo, sul quale investiamo dal 6 all’8% del nostro fatturato ogni anno”.
È proprio grazie agli investimenti in r&d che l’azienda sta portando avanti progetti legati all’elettrificazione. Su questo mondo Dellorto si è spostata con più forza a partire dal 2019 con il progetto denominato E-Power, nato con l’obiettivo di creare una gamma completa di propulsori elettrici per la mobilità urbana e per veicoli elettrici di piccola taglia. Il progetto si è poi evoluto negli anni e si declina oggi anche in un servizio a 360° capace di seguire i clienti in tutte le fasi della progettazione dell’applicazione elettrica, in una gamma di inverter e prodotti E-Power per i settori industriali e di accumulatori di energia.
Nel racing, mondo dove è presente e al quale è legata da sempre, Dellorto spicca come fornitrice unica dal 2012 (e lo sarà fino al prossimo anno) della centralina elettronica nella categoria Moto3 del Motomondiale. Mentre dal 2019, con la nascita della categoria MotoE, l’impresa brianzola è diventata fornitrice del sistema di acquisizione dati.
Andrea Dell’Orto è anche rappresentante della terza generazione della famiglia cui è legata la storia dell’impresa. “La crisi che si è innescata tra 2008 e 2009 è stata per noi anche un momento di riorganizzazione della governance. In quegli anni il nostro presidente (mio padre, classe 1940 e ancora oggi quotidianamente presente in azienda) ritenne che i tempi fossero maturi per far entrare nel board aziendale me, mio fratello Luca e nostro cugino Davide”, ricorda.
E sempre in quegli anni l’impresa brianzola premeva forte sul pedale dell’internazionalizzazione. “Nel 2011 abbiamo aperto un presidio tecnico e commerciale in Cina: è lì che ora facciamo le nostre batterie per gli scooter elettrici. Già dal 2006, però – prosegue Dell’Orto –, avevamo una partnership in India, dove oggi contiamo due plant e una joint venture”.
Ed è proprio l’India, dove l’azienda produce soprattutto per il mercato locale, quella che sta facendo la differenza per il vicepresidente esecutivo: “Si tratta del nostro mercato più importante – dice –: lo scorso anno lì sono state vendute 16 milioni di moto, quando in tutta Europa siamo arrivati a 1,5 milioni. Noi abbiamo una quota del 20% di quel mercato e già tra questo e il prossimo anno la società indiana potrebbe diventare la più importante del gruppo”.
L’accelerazione dell’azienda è stata palpabile negli ultimi anni. Il fatturato è salito dai 78,4 mln del 2016 fino ai 125,7 mln del 2022 ed è migliorato anche lo scorso anno, attestandosi “tra 127 e 128 milioni”. Nel triennio 2020-2022 l’Ebitda è complessivamente calato, ma con un andamento altalenante, passando da 13,5 mln a 21,2 mln e infine a 13,3 mln. Due anni fa l’utile si attestava a 5,3 mln e la Posizione finanziaria netta della società era positiva per 10,3 mln.
“Siamo soddisfatti del consolidato del 2023 – aggiunge Dell’Orto –, anche se Italia e Europa sono andate un po’ meno bene: qui il mercato legato al diesel è sceso, ma l’elettrico non è ancora salito”. Per il 2024 il vicepresidente esecutivo parla di “buone prospettive, con qualche punto percentuale di crescita”: di nuovo, mentre il nostro Paese e il mercato continentale saranno “stabili”, la previsione è che siano India e Cina a registrare un balzo in avanti consistente.
E se l’azienda di Cabiate ha da poco compiuto 90 anni, con Andrea Dell’Orto si può già guardare al traguardo del centenario di attività. “Da qui a dieci anni vorremmo crescere su altri mercati – afferma –: penso soprattutto a Nord America e Messico. C’è poi un tema di acquisizioni, tramite le quali potremmo sia aumentare il nostro know how tecnologico, specie sulla parte elettronica, sia farci spazio nei mercati”. E chissà che, nel frattempo, in azienda non sia entrata anche la quarta generazione.
Dellorto è una delle 1.000 imprese Champions selezionate dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Per informazioni sulle imprese Champions clicca qui.